Alberto Anghileri – Segretario generale Cgil Lecco

In questi mesi si è molto parlato della crisi della politica, del distacco tra noi persone “normali” e chi ci rappresenta, dei costi della politica, della lontananza tra un “palazzo” assolutamente incapace di affrontare e risolvere i problemi di lavoratori e pensionati che non riescono ad arrivare a fine mese, di una classe politica sempre più autoreferenziale che ha ormai perso i contatti con la realtà.
Tutto questo, e molto altro, sta per arrivare in queste ore ad un epilogo che, se non fosse drammatico per il Paese, bisognerebbe definire comico.
Potrebbe essere comprensibile una crisi di governo perché tra i partiti di una coalizione ci sono opinioni diverse, sull’economia, sui problemi internazionali, sul fisco, sui grandi temi etici, sui diritti civili o su molte altre questioni.
Nel nostro paese no, da noi un governo va in crisi perché la moglie del segretario di un partito, che rappresenta poco più di qualche amico, viene inquisita.
Non ho titoli e competenze per giudicare l’operato della magistratura ma come tutti i cittadini ho letto le telefonate tra i vari esponenti di quel partito, non so se rappresentano un reato ma di certo sono cosa di cui vergognarsi. E’ inutile lamentarsi quando la sanità non funziona o in alcuni ospedali gli ammalati invece che guarire muoiono, quando a dirigere settori importanti per i cittadini non vengono chiamate persone competenti ma gli amici, i parenti, gli amici dei parenti, e gli amici degli amici.
Siamo un Paese con una classe dirigente che ha ridotto una delle città più belle d’Italia in una discarica a cielo aperto, certamente anche con la responsabilità dei cittadini ma resto convinto del fatto che chi governa o amministra ha il dovere di essere il primo a rispettare e a fare applicare le leggi e tenere comportamenti virtuosi.
In quale altro Paese del mondo il governatore di una regione festeggia una condanna a 5 anni perché ha rivelato ad un mafioso di prestare attenzione visto che è indagato? E ovviamente non pensa assolutamente a dimettersi….
In quale altro Parlamento possono continuare a sedere persone condannate per reati di diverso tipo?
In quale altro Paese è consentito di continuare a nominare dirigenti e manager non in base alle competenze ma in base alla fedeltà a questo o a quel partito ? ( e sto parlando anche della nostra regione)
Nelle scorse settimane abbiamo fatto migliaia di assemblee, abbiamo parlato, discusso, a volte anche in maniera molto accesa, con donne e uomini in carne ed ossa, lavoratori e pensionati che ci hanno spiegato delle loro fatiche, dell’insicurezza del futuro per i loro figli, delle code in ospedale per fare degli esami, dei mezzi di trasporto per i pendolari perennemente in ritardo, del salario e della pensione che ormai non bastano più ad arrivare a fine mese.
Quanta differenza tra quel mondo e quanto leggiamo in queste ore sui giornali, ma non possiamo e non dobbiamo rassegnarci ad una politica sempre più lontana dalla gente, continuo, con ostinazione a pensare cha la politica debba tornare ad essere lo “strumento per risolvere i problemi delle persone” e non una sorta di giostra e di mercato per chi sta nel palazzo.
Spero mi sia evitata l’accusa di qualunquismo, so benissimo che tra i politici e gli amministratori ci sono persone perbene e oneste ma tocca a loro dare un segnale di discontinuità altrimenti anche il loro impegno non sarà compreso da nessuno.
Un ultima annotazione che forse dovrebbe essere la prima, abbiamo una classe politica tra le più incapaci d’Europa ma che è certamente la più costosa, la meglio pagata e quella con più privilegi al mondo.
Tocca a noi cittadini ribellarci, servirebbe una rivolta morale ma temo che ormai la rassegnazione e il fatalismo abbiano purtroppo avuto la meglio, ma non possiamo permettercelo per noi ma soprattutto per le prossime generazioni.
Alberto Anghileri
Segretario generale Cgil Lecco

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