Intervista a Gianfranco Scotti e lo sviluppo di Lecco

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Duccio Facchini e Nicola Rota hanno intervistato Gianfranco Scotti, capo delegazione di Lecco del Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI), appassionato della cultura locale, intelligente noto sostenitore di uno sviluppo urbanistico armonioso e compatibile.
Guardatevi la videointervista, è un po’ lunga e ci vuole un po’ di tempo, ma lo merita.
Scotti esprime accoratamente il rimpianto per una città che non c’è più e la nostalgia per una città più bella e vivibile, che avrebbe potuto esserci e non si è creata.
Scotti individua come punto cruciale di scempio urbano i primi anni 90, quando vastissimi terreni
divennero liberi per la dismissione di grandi fabbriche, come la Badoni, la OASA, la SIAE e altre : sarebbe
stata un’occasione irripetibile per ridisegnare la città e collegare armoniosamente i vecchi quartieri, conservandone le caratteristiche.
Invece le amministrazioni hanno lasciato tutto lo spazio a orrende speculazioni edilizie in tutte le aree ,varando un piano regolatore senza criterio, funzionale soltanto alla speculazione più brutale ,senza minimamente preoccuparsi della salvaguardia dell’ambiente e della vivibilità della città nell’interesse della popolazione. Con ciò lasciando che si alterasse l’identità stessa della città in un’accozzaglia di “stili architettonici” – è un eufemismo – che la chiamata di noti architetti non ha migliorato.
L’attuale Amministrazione va nella stessa direzione, incurante come allora delle voci – troppo poche – che si erano alzate e si alzano a difesa di questa martoriata città , e anzi ha superato i livelli della mastodonticità e della mostruosità con il progetto Caviate, per ora bloccato per le irregolarità che conteneva e per la sollevazione popolare,questa volta cospicua.
Scotti manifesta visibilmente un grande amarezza per come è andata e va l’urbanistica cittadina e lamenta una pavidità delle persone, che diffusamente si lamentano e criticano le costruzioni brutte e scriteriate,ma che non alzano sufficientemente la voce per manifestare la richiesta di uno sviluppo urbano ecosostenibile ed esteticamente migliore.
E – aggiungo – che non si decidono a scegliere amministratori più degni.
Noi vogliamo dar voce a queste istanze, fuori e al di là di una politica dei partiti,che hanno fin qui visibilmente dimostrato di non essere in grado , o meglio di disinteressarsi (maggioranze e opposizioni) del bene comune: gli interessi di partito, gli “equilibri” e le spartizioni “politiche”dei posti, la ricerca clientelare di consenso, per non supporre di peggio, impediscono una reale attenzione ai problemi della città.
Dobbiamo svegliarci e unirci per non avere in un futuro non lontano da rimpiangere ancora una volta la nostra inerzia, quando la città sarà davvero al collasso.
BASTA MANI PESANTI E RAPACI SULLA CITTA’ !
PER UNA LECCO MIGLIORE SIATE CON NOI !

Laviano

15 pensieri riguardo “Intervista a Gianfranco Scotti e lo sviluppo di Lecco

  • 16 Maggio 2008 in 16:17
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    ho avuto occasione di vedere conferenze tenute da Gianfranco Scotti e questo video aumenta la stima che nutro nei suoi confronti. sicuramente la cittadinanza lecchese ha perso una grandissima occasione non eleggendolo sindaco quando a suo tempo si candidò. il video è come al vostro solito molto bello nei temi e nella qualità. fa male sentire un uomo come Scotti disilluso sulla situazione e rendersi conto che ha pienamente ragione sull’imbecillità imperante. diverremo mai civili?

  • 18 Maggio 2008 in 10:30
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    Gianfranco Scotti ha ragione. Poche persone si espongono direttamente nonostante condividano le stesse opinioni. Per avere maggiore visibilità io propongo la costituzione di un’associazione, di un comitato, di un gruppo di lavoro (chiamatelo come volete) che si occupi dell’urbanistica e della viabilità nel lecchese (non solo di Lecco! ormai il problema è veramente esplosivo da Civate sino a Calolziocorte/Olginate). Considerato che le opposizioni dormono, devono essere i cittadini a svegliarsi. Qualcuno è d’accordo con me? Cordiali saluti Paolo Barbieri

  • 18 Maggio 2008 in 11:05
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    Non solo siamo d’accordo, ma QLL è un centro attivo per nuove politiche urbanistiche e viabilistiche. Inoltre si sta costituendo
    un Comitato di coordinamento per i problemi urbani e del territorio. Ci scriva,Barbieri, e lo faccia chi voglia essere partecipe ,in modo che possiamo anche informare delle iniziative.

    Laviano

  • 18 Maggio 2008 in 11:46
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    ciao a tutti
    anche in virtù dei commenti al post dei Scotti – ed all’incontro pubblico di venerrdi scorso con il Sindaco di Cassinetta Domenico Finuguerra – autore del PGT a Crescita zero – è forse utile ricordare che è convocato un primo incontro per
    MERCOLEDI’ 21 MAGGIO ALLE ORE 21 presso l’ ARCI provinciale in Via Cesare Cantu’ (zona ponte nuovo/Kennedy).
    Per aprire un momento di CONSULT-AZIONE al fine di verificare la possibilità di mettere assieme iniziative per meglio tutelare il ns. teeritorio aggredito da più parti da interessi speculativi.

    A questo fine il Centro Khorakhanè ha predisposto una bozza di possibile MANIFESTO o CARTA DI INTENTI che gli amici di QLL e gli altri promotori – e partecipanti – dell’incontro pubblico hanno avuto già modo di valutare e che potrebbe costituire un punto di riferimento condiviso.

    Al centro della serata, in attesa che sulla carta si trovi un consenso, si potrebbe però focalizzare la possibilità di produrre un documento comune (se possibile o laddove ci sono parti condivise) che riguardino proposte e suggerimenti da far pervenire presso il comune di lecco che in questi giorni ha dato il via alla procedura di revisione del PGT (piano di governo del territorio, un nome nuovo che va a sostiuire il vecchio piano regolatore).
    Abbiamo tempo per presentare queste osservazioni-suggerimento circa 60 giorni. Possono essere un momento importante per noi di confronto da allargare alla popolazione e a altri comitati che potremmo sollecitare a crescere nella nostra città o che autonomamente potrebbero sorgere ( a prescindere da noi).
    Direi quindi che al momento su questo dovrebbe convergere un primo momento di confronto e di elaborazione.
    Che può essere avviato già nella sera di mercoledì.

    sandro magni
    centro khorakhanè

  • 18 Maggio 2008 in 12:39
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    Il mio personale “problema urbano del territorio” è quella schifezza che hanno fatto su all’Iperal…e non contenti anche vicino stanno tirando su case orride :)

  • 19 Maggio 2008 in 08:00
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    Grazie a Dio (???) il lago, le montagne e certi posticini ci danno la possibilità di viverci ancora bene nella nostra Lecco…
    Ma è vero che ci sono zone senza un minimo di criterio razionale, sul serio (vedi davanti a casa di Piffuz).
    Abbiamo la fortuna di non vivere a Milano, a Roma o città enormi, siamo in una cittadina collocata in un bel posto, ammettiamolo.
    E per fortuna le raccolte firme per salvare Le Caviate hanno dato frutti.
    Ma si può fare di meglio, questo sì…

    Il problema è: cosa? Di solito quando si critica si allega un nonsochè di costruttivo… Io non me ne intendo di urbanistica, costruzioni ecc, però… voi cosa ne pensate? Cosa proporreste? Cosa cambiereste?

    Parliamone :-)

    (sono diventato un utente politically correct, lancio pure le discussioni, quasi mi commuovo)

  • 19 Maggio 2008 in 10:25
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    Beh Zic,
    la risposta è semplice. Abbiamo pure organizzato serate su questo tema : sviluppo sostenibile.
    Un PGT (piano di governo del territorio) che preveda per la città uno sviluppo “ragionevole” nell’ordine della sobrietà e del mantenimento del pre-esistente. E’ fuorviante continuare a prevedere cubature su cubature in aree già ampiamente edificate.
    Bisogna porsi un limite. Nell’interesse specifico delle persone e della vivibilità di un nucleo cittadino.
    Lecco è invivibile – sotto certi punti di vista – proprio perchè hanno mutilato gli spazi associativi o di verde pubblico (ad esempio), in favore di enormi creature assolutamente smodate – nelle dimensioni e nel “non” inserimento all’interno del panorama.

    Scotti lo dice, molto bene. Il PGT è la chiave. E’ lì che avviene – nero su bianco – la scelta del “futuro” della città. Se si riuscisse ad agire proprio sul PGT – con una linea “politica” volta alla decrescita ed allo sviluppo ragionato e ragionevole – beh i risultati li vedremmo e lì apprezzeremmo.

    Sul tema ti invito a darti una sguardata alla puntata di Report intitolata : I re di Roma. Abbastanza emblematica sul tema PGT (o piano regolatore) e spartizioni varie. Non che avvengano allo stesso modo qui a Lecco, però si capisce meglio che funzione possa svolgere questo strumento amministrativo.

    Duccio.

  • 19 Maggio 2008 in 12:31
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    “… hanno mutilato gli spazi associativi o di verde pubblico (ad esempio), in favore di enormi creature assolutamente smodate …”
    Tutto ciò lo condivido, come sai, ne parlavamo anche qualche tempo fa. Anzi, sono due cose che mi premono alquanto.

    Ok sobrietà e mantenimento del pre-esistente, ma se tieni solo questi due paletti come linea da seguire si ferma la baracca: come si fa lo sviluppo ragionato e ragionevole di cui parli? Ok, ragionando, ma… poi? Se si rimane sul vago non si conclude una cippa (e dico cippa, se no mi cancellano il commento … ah ah!).

    La puntata di Report me la guardo, grazie del consiglio :-)

    Invece, domanda con un grado di ignoranza quantomeno deprecabile: questo Piano Regolatore chi lo fa? Chi ci mette mano? Il Comune, ok… ma nella persona – o nelle persone – di chi? Illuminatemi, così me ne posso fare un’idea più chiara, grazie…

  • 19 Maggio 2008 in 16:15
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    Report lo considero uno dei pochi programmi seri ed impregnati che abbiano mai mandato in onda…
    fortunatam..ehm,purtroppo non ho TV..si può vedere da internet,youtube,da qualche parte? grazie..

  • 23 Maggio 2008 in 13:27
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    Premetto che io ho criticato il progetto del porto alle caviate,e di sicuro non osanno quel “monumento” dell’ iperal……cè da dire xò che Lecco per conformazione geografica, montagne e lago, di spazio effettivo cè ne veramente poco……….o no? per cui spesso, credo, diviene difficile costruire delle belle case, palazzi…….. tuttavia la richiesta di abitazione cresce (meno male)………questo vuol dire che Lecco piace anche a chi viene da fuori (Milano,Como) e questo lo dico per esperienza personale.
    Per quanto riguarda il porto, secondo la mia personalissima opinione, Lecco avrebbe bisogno di un porto (non certo quello proposto dall’amministrazione), perchè si continua a dire “lecco turistica………..lecco turistica” però in effetti non riusciamo ancora oggi a levarci l’etichetta di Manchester d’Italia.

  • 23 Maggio 2008 in 19:57
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    Se Karletto e altri si leggono il mio intervento “Cattivo padre di famiglia..” e ,fra i commenti, un altro lungo pezzo, troveranno anche
    idee per uno sviluppo diverso di Lecco.
    Il fatto che Lecco dopotutto non sia male e meglio di altre città è dovuto alla sua collocazione naturale , al vecchio lungolago e al vecchio centro. Senza queste caratteristiche ,naturali e datate almeno un centinaio d’anni, Lecco sarebbe Cinisello Balsamo o Sesto San Giovanni, in certe zone Quarto Oggiaro. Dunque le le bellezze naturali o la parte vecchia della città non giustificano uno sviluppo scriteriato, brutto e non pianificato,senza criteri urbanistici degni di questo nome, anzi pensate a quanto Lecco avrebbe potuto essere diversa e migliore. Quanto alla richiesta di case , informatevi: la popolazione da molto tempo non cambia ,anzi attualmente è scesa rispetto alle punte massime. Dunque questa grande richiesta non c’è stata e non c’è, anzi la domanda si può indurre proprio per l’elevata offerta, ma perchè farlo? perchè pochi costruttori si ingrassino? non certo per l’interesse della popolazione residente.

    Laviano

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