Silvano Agosti a Lecco

UN VIAGGIO IN KIRGHISIA DI TRE GIORNI?

Silvano Agosti a Lecco

-GIOVEDì 20 NOVEMBRE
ore 17:00 incontro presso il bar “Caffè & caffè” (via Roma, 83)
ore 21:00 proiezione di film e discussione presso la sala conferenze della Banca Popolare di Sondrio (via Amendola, angolo con via Previati)

-VENERDì 21 NOVEMBRE
ore 21:00 proiezione di film e discussione presso la sala conferenze della Banca Popolare di Sondrio (via Amendola, angolo con via Previati)

-SABATO 22 NOVEMBRE
ore 21:00 proiezioni e confronti aperti con i partecipanti presso il Centro Sociale di Germanedo (via dell’Eremo, 28)

Per avere maggiori informazioni scrivete a info@silvanoagostialecco.net

Per saperne di più su Silvano Agosti visitate il sito internet http://www.silvanoagosti.com

Scarica e diffondi il volantino

3 pensieri riguardo “Silvano Agosti a Lecco

  • 20 Novembre 2008 in 12:49
    Permalink

    i titoli dei film che verranno proiettati sono D’AMORE SI VIVE giovedì sera e L’UOMO PROIETTILE venerdì sera. vi aspettiamo!

  • 21 Novembre 2008 in 21:24
    Permalink

    La serata di Agosti di questa sera (la prima) è stata meno innovativa, meno positiva di quanto avrei voluto che fosse.

    Forse non sono stato in grado di decifrare appieno gli spunti, i pensieri di Agosti, invaso come sono ancora di borghesia e occidente, di anni di finanza.

    Registicamente è un genio come relatore o meglio pensatore credo molto molto meno.

    Mi sembra vicino a Illich o a Gesuladi ma con spunti e costruzioni che mancano di pensiero politico
    di analisi e progettualità. Gesualdi, Latouche, sono altro

    Comprendo l’iperbole della scuola – che ha usato – ma tra l’altro uno può andare a scuola anche “solo” 4 ore al giorno per avere il tempo del gioco, ma non è accettabile però che questo avvenga – coem si vorrebbe oggi e si sta facendo oggi – perchè tagliano le risorse e sei costretto a stare a casa…

    A me picchia sempre in testa però anche don Milani
    affermava che la differenza tra un ricco e un povero si misura sulle parole: un ricco ne conosce mille, un povero cento.
    la scuola oggi, quella pubblica che insegna l’autonomia e non l’ubbidienza, dà questi strumenti.
    Non lo so la strada e non credo tanto lo fosse neppure decenni fa.
    In lettera ad una professoressa (mi sembra) degli alunni di barbiana di don milani
    uno riassumeva il concetto collettivo più o meno così.
    la scuola farà schivo ma meglio che spalare merda da mio padre nella stalla….

    E poi per confrontarmi con chi dolce fiore reinsegna (e re-insegnerài) le parole ai bimbi certo puòi e possiamo portare l’esempio di Agosti che non è andato a scuola fino a 11 anni ed è diventato (comuque o appunto) un intellettuale un artista un autore con bagagli di qualità straordinari, che ha potuto nutrirsi di meraviglia e saperi. Che ha fors’anche vissuto in mezzo al sapere, ma quanti potranno diventare come lui, seguire strade e nutrirsi di petali di fiori come lui liberi dalla scuola?

    Io credo che, oggi, soprattutto in questo mondo e per potersi liberare di questo mondo la scuola sia un percorso, anche a ritroso per usare lo schema di Agosti, che può essere una gabbia come dice appunto lui
    ma è forse più un anticamera che mi sta facendo uscire da una gabbia questa si più piccola e stretta che è quello che diceva don milani

    I contadini hanno subito le rivoluzioni non le hanno fatte proprio perchè chi leggeva i libri erano altri…
    mi scuso con i docli fiori e con tutti per l’esempio banalotto che ho portato ma è un poco anche l’orario (sto scrivendo queste cose di ritorno dalla serata. all’alba delle 2 di notte)

    Io credo che le idee di Agosti abbiano il limite forse di essere mal espresse (senti chi parla) o il forte limite di essere poggiate su basi poco concrete, solide.
    Non c’è un analisi un ragionamento politico (non partitico, sia ben chiaro) che invece serve.

    la teconologia va bene tutto ma non è la liberatrice dello sfruttato e tantomeno bill gates (coem ha detto Agosti)

    non voglio tediarvi o parlare attraverso una sensazione che non ho ancora lasciato depositare
    volevo dirlo perchè la cosa bella di stasera è che il vostro sforzo – voi ragazze e ragazzi di QLL – è stato appagato da una serata interessante, utile a riflettere e ad auto-interrogarsi

    che bello sarebbe poi condividere più spesso queste cose, avere il tempo, gli sguardi, le voci del mondo, la tenerezza dei passi che non frenano i discorsi e non raffreddano i caffè (il latte arriva sempre freddo) e non invece così attraverso tastiere.
    Perchè la tenerezza da sola non è ipocrisia.
    la tenerezza e’ non voler far male a nessuno e muoversi con la chiara consapevolezza che senza, seppur da sola, è peggio.
    Sia che sia un percorso verso altro oppure che non lo sia. Forse ci si vede per il 2° giorno.
    E cambierò idea.
    notte buona a tutti e scusate ancora questi appunti per il viaggio di tre giorni

    paolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *