Mario Moschetti (ex segretario comunale di Lecco), sull’Assessore Fortino
ASSESSORE FORTINO : VELENI E FALSITA’ PER ASSOLVERSI DALL’ “INCAUTO” ACQUISTO
E’ di sdegno il sentimento che ho provato nel leggere le dichiarazioni dell’Assessore Angela Fortino velenose e offensive, oltreché false, riportate l’ 1.4.2009 su un quotidiano locale e , oggi, su settimanale locale.
In una mia precedente lettera sul “caso Fortino” , pubblicata di recente su un periodico locale, esprimevo l’ amara considerazione di quanto bassi fossero nel mondo della politica i livelli di onestà intellettuale, di lealtà e di rispetto della dignità umana e professionale e di quanto elevata ( quasi irraggiungibile) fosse la soglia del pudore e della vergogna.
Non mi sarei immaginato di avere di questa triste conclusione un’ eclatante quanto inequivoca conferma in un così breve volgere di tempo.
Lo sfogo della Sig.ra Fortino è comprensibile, ma appaiono del tutto ingiustificati e scorretti la sua scomposta reazione e il suo velenoso attacco nei riguardi di persone che nulla hanno a che fare con il suo “dimissionamento”.
E’ sorprendente come la Signora Fortino, così assidua frequentatrice delle stanze segrete e pubbliche della politica e del potere , finga di non sapere che la fine anticipata del suo incarico assessorile è il punto di arrivo di un processo iniziato, tempo fa, quando un assessore, che evidentemente non doveva amarla molto anche se appartenente al suo stesso gruppo politico, ha depositato sul tavolo del Sindaco Faggi il “dossier” sull’ “incauto” acquisto del terreno comunale di Via Montessori.
Se oggi l’Assessore Fortino viene dimissionato, ciò accade non “a causa”, ma “ per mezzo” della vicenda dell’acquisto del terreno comunale.
Le ragioni per le quali la Signora Fortino viene invitata a farsi da parte sono tutte interne al gruppo politico di maggioranza cui appartiene e sono riconducibili alle faide che da anni tormentano il gruppo stesso. L’acquisto del terreno è solo uno strumento, innescato al momento opportuno, per portare a compimento un’operazione pianificata da tempo.
I veleni e le falsità dell’Assessore Fortino servono solo a coprire queste ragioni.
La pratica dell’acquisto del terreno è stata gestita dai competenti uffici del settore patrimonio e dal settore contratti con i quali la signora Fortino si è rapportata. A differenza di quanto fatto, a suo tempo, da un assessore che mi ha interpellato circa la possibilità di partecipazione della ditta di cui il padre è titolare ad una gara per la vendita di un immobile comunale, la signora Fortino non mi ha mai rappresentato il problema che la riguardava personalmente né mi ha mai chiesto un parere circa la possibilità che lei acquistasse il terreno comunale di Via Montessori.
Il segretario generale Moschetti non ha partecipato ad alcuna fase della procedura di vendita del terreno e neppure è stato coinvolto a livello di consulenza legale da parte degli uffici, venendo a conoscenza di tale vendita solo a fine maggio 2008 quando ne è stato informato dal Sindaco Faggi.
Non dubito che la Signora Fortino non fosse a conoscenza della specifica causa ostativa all’acquisto del terreno comunale per il divieto posto dall’art. 1471 del Codice civile e che si sia fatta la convinzione che la legge le consentisse l’acquisto.
Tuttavia i comportamenti di un pubblico amministratore non rilevano solo sul piano giuridico e formale.
Ciò che la legge consente non esaurisce tutto l’orizzonte del consentito. Vi sono valutazioni dei comportamenti che vanno al di là dello stretto ambito giuridico.
Viene allora da chiedersi , tralasciando altri livelli di senso più impegnativi, perché il solo senso comune non abbia suggerito all’Assessore Fortino di porsi una domanda che qualsiasi cittadino si sarebbe posto in questa vicenda : è corretto che un amministratore pubblico acquisti per sé uno dei beni pubblici amministrati?
Qualche domanda varrebbe la pena porsi anche su un particolare di questa vicenda di cui non si è detto nulla.
Quando il 14 febbraio 2007 è stato stipulato, davanti al notaio, l’atto di compravendita, il terreno comunale era già nella disponibilità e nel pieno godimento dell’Assessore Fortino e lo era dal 9 marzo 2005, data della scrittura privata non autenticata, a firma del dirigente Ing. Mascetti, con la quale la Sig.ra Fortino, allora privata cittadina in quanto dimessasi da consigliere comunale nel 2003, si era fatta assegnare in concessione dal Comune, senza gara in questo caso, l’uso del terreno di Via Montessori per “ destinazioni non incompatibili con le previsioni dello strumento urbanistico”.
La concessione scade l’8 marzo 2006 ma il terreno continua a restare nella disponibilità della Sig.ra Fortino che presenta istanza di rinnovo della concessione. La concessione non viene rinnovata tanto che alla Sig.ra Fortino viene richiesto dal Comune il pagamento dell’indennità per occupazione senza titolo per il periodo che va dalla scadenza della concessione all’acquisto del terreno.
Per il terreno, con concessione scaduta e con occupazione senza titolo al momento della indizione dell’asta pubblica ( quando la Sig.ra Fortino era assessore), nel bando e nel capitolato di alienazione viene, tuttavia, previsto un insolito e particolare diritto di prelazione “ esercitabile dal titolare delle concessioni/affittanze scadute e per le quali è stato richiesto il rinnovo”.
Mario Moschetti
ex segretario comunale del Comune di Lecco
Grazie Sig. Moschetti per il contributo.
Nel dettaglio, quale era la destinazione del terreno, nel periodo di concessione dal 9 marzo 2005?