Don Giorgio De Capitani
Solidarietà colpevolmente ritardataria a Don Giorgio De Capitani, sacerdote di Monte di Rovagnate.
Domenica 26 luglio, durante la messa, è stato aggredito verbalmente dal medico personale di Berlusconi: Alberto Zangrillo.
Alfiere di Comunione e Liberazione, dipendente presso la corte di Don Verzè, Zangrillo – dopo esser stato al telefonino durante tutta la funzione (forse con chi ce l’ha mandato a Monte) – s’è avvicinato al sacerdote e l’ha paragonato ad un “terrorista”.
Il motivo? L’energico parroco s’era permesso di criticare – in diverse omelie – il Premier e la Lega Nord (e continua coraggiosamente a farlo).
Zangrillo, seguito a ruota da Roberto Castelli, ha ritenuto “sconveniente” che un uomo di chiesa esprimesse pareri fuori copione sul Presidente del Consiglio o su uno tra i partiti più incoerenti e beceri della seconda Repubblica.
L’anestesista del San Raffaele, ergendosi a difensore d’ufficio del “Santo Padre”, s’è poi detto preoccupato dato che le parole di Don Giorgio “istigano alla violenza”. Per procacciarsi l’attenzione dei disattenti, Studio Aperto e Zangrillo han tacciato il sacerdote d’aver insultato Ratzinger. In realtà è fin troppo chiaro come la causa della rabbia ciellina resti un’altra: Don Giorgio racconta la verità su Berlusconi e la sua banda e non risparmia critiche precise a certe gerarchie vaticane alleate dell’utilizzatore finale (cit.).
Non si sa mai, ha balbettato poi Castelli, che le parole del “terrorista” potessero passare come la “posizione ufficiale della Chiesa”.
Il timidissimo vicario della diocesi di Lecco, Bruno Molinari – di fronte a questo attacco congiunto volto a tappare la bocca a chi non è allineato al pensiero unico – ha assicurato alla stampa che “le posizioni che esprime (Don Giorgio, ndr) sono anche gravi e del tutto personali, e credo che questo sacerdote si assuma in pieno la responsabilità”.
Piuttosto che difendere il sacerdote dalla schiena diritta, ha preferito voltarsi dall’altra parte.
Alla ricerca di un prete alla Ruini o alla Bagnasco. Meglio ancora: alla Don Luigi Verzè.
Qui Lecco Libera
Bell’articolo, chiaro e preciso.
Anche io esprimo completa solidarietà e supporto a Don Giorgio, ce ne fossero di predicatori come lui.
Io continuo a chiedermi fino a quando l’italiano medio continuerà a non voler vedere e a non voler sentire. Di commenti su questa faccenda tragicomica ne ho sentiti parecchi ormai e sono davvero pochissimi quelli che hanno colto il senso della cosa. Questo mi fa riflettere su quanto la capacità di pensiero e ragionamento delle persone sia ormai atrofizzata. Pigrizia? Paura? Menefreghismo?
Ciao.
Tenevo a precisare che nell’omelia della S.Messa, in cui era presente il Sig, Zangrillo, Don Giorgio non ha in nessun modo insultato il Papa (dall’articolo potrebbe sembrare che gli insulti ci siano stati)
Le cose sono comunque spiegate bene sul sito dongiorgio.it
Simone,
non credo proprio che dallo scritto sembri che Don Giorgio abbia insultato Ratzinger. Anzi.
“Per procacciarsi l’attenzione dei disattenti, Studio Aperto e Zangrillo han tacciato il sacerdote d’aver insultato Ratzinger”.
E’ scontato che sia una balla, una menzogna.
Duccio
Se un prete si attenesse a fare il prete, un medico si attenesse a fare il medico, un politico si attenesse a fare il politico… tutto questo non sarebbe successo.
Alberto, puoi anche avere ragione, ognuno deve fare il suo, ma se un politico malato di sesso va a mignotte, sputtana la sua famiglia e l’Italia, il prete ne denuncia pubblicamente il comportamento non cristiano, il medico dà al prete del terrorista durante la messa… fra i tre chi e’ l’unico che, magari con modi discutibili, e’ coerente col suo mandato?
Come sono scomode le fonti di Verità nell’ Italia del 2009. Possibile che le informazioni devono essere veicolate da tutti tranne coloro che alla divulgazione delle notizie dovrebbero essere preposti? Sì, cari “giornalisti”, mi riferisco proprio a voi, che non siete più nemmeno degni di portare questo nome: una volta esisteva stampa di destra o di sinistra, in cui per lo meno le notizie venivano riportate, seppure con sfumature diverse e con commenti diversi; oggi di giornalisti non ce ne sono più, esistono degli “scribacchini” asserviti ai padroni. Persino il tg3, schifosamente attaccato dal premier, ha il pudore di non associare mai il termine “premier” ed “escort” in merito alle inchieste di Bari, fateci caso…
In questo schifo di paese, ben vengano personaggi come don Giorgio che, anche se a volte con enfasi eccessiva, dicono chiaramente in faccia alla gente come stanno le cose.
Il prete, sicuramente. Ma, converrai con me, che la situazione è nel segno del “mi occupo di ciò che non mi riguarda”, tutto qui. Poi boh, sono un caso a parte perchè non mi piacciono nè politici nè preti :-)
Il prete in oggetto non critica Berlusconi o la Lega, come sarebbe giusto per chi dissente, ma si lascia andare a volgari insulti che nulla hanno a che vedere con la critica, anzi ne sono l´esatto contrario. Mandarci a quel paese reciprocamente é la cosa piú facile del mondo, dare del porco, del ladro, del mafioso a qualcuno sollecita risposte altrettanto corpose per cui si finisce ad insulti da stadio col risultato di dire un cumolo di porcherie senza nessun costrutto. Un sacerdote poi che dovrebbe predicare l´amore…francamente fa un pó pena.
Sì, ma un prete deve anche predicare la verità. E infatti Berlusconi è effettivamente un ladro e un mafioso. Porco non so, non sono mai stato a Villa Certosa!
Andate aveder il suo sito invece di giudicarlo senza sapere.
La vorza dei potenti sta nella nostra ignoranza.
Poi siete liberi di pensarla come vuolete, ma non prima di sapere.
Io sono andato sul sito di don Giorgio: ho letto qualche post e visto qualche video.
Condivido molti dei suoi ragionamenti, ma ammetto che i toni mi hanno lasciato disorientato: da un uomo di chiesa, forse anche sbagliando, mi aspetterei altri termini e modi nel comunicare.
Reputo il fatto riportato nell’articolo uno dei soliti incidenti mediatici ingigantiti dai nostri mezzi di informazione: un fatto di lieve interesse amplificato dai media al solo scopo di montare una polemica. Non mi stupisce quindi leggere di come Studio Aperto abbia trattato la notizia (http://www.dongiorgio.it/scelta.php?id=821). E che dire di Giuseppe Cruciani che intervista don Giorgio e lo tratta come un demente? (http://www.youtube.com/watch?v=CmzYzai3Gl4)
Sottolineo come ai microfoni di Radio 24 il dott. Zangrillo (http://www.youtube.com/watch?v=A1jaOMLxjxM) ammetta di non essere un frequentatore della chiesa di Rovagnate, ma di avere ricevuto delle segnalazioni e di essere andato a curiosare però a titolo personale…
Nell’ottica di altri avvenimenti recenti di cui ho letto (http://www.pieroricca.org/2009/08/04/liberta-di-espressione/) ritengo la vicenda utile come monito per tenere sempre alta l’attenzione sul tema della libertà di pensiero.
Ci sono sentenze che condannano Berlusconi come mafioso o ladro ? No, ma il Sig. Alberto lo afferma, una altra “veritá” tipo Don Giorgio.
Per Vittorio Maggi: basta informarsi, guardare i telegiornali, leggere i giornali, fare qualche sbattimento per accedere ad informazioni che non vengono proposte al pubblico di massa. Provaci anche tu! ;-)
E comunque la risposta è sì: le sentenze ci sono, ma ci sono anche tante tante prescrizioni…
la giustizia, si sussurrava negli anni ’70, non sta nelle aule dei tribunali.
La Giustizia è un’altra cosa.
Le Verità si conoscono. La Scienza Operaia sa la verità.
Altro che cavilli formali.
Bella democrazia questa vostra! Si precisa che non vengono pubblicati messaggi contenenti offese, ma si consente ad un prete – e per giunta in Chiesa ( ma per lui andrebbe meglio chiesa! ) – di chiamare i soldati italiani caduti in Afganistan ” mercenari” : questa non è istigazione alla violenza? Non è diffamazione? Il prete dovrebbe, sempre e comunque, invocare la pace eterna su chiunque lasci questa terra per arrivare a Dio: da ieri laltro abbiamo imparato chi mandare al diavolo!
Caro Alessandro, un paio di precisazioni:
questo blog precisa che non verranno pubblicati messaggi contenenti offese, ha ragione. La domanda è: “dove è stato pubblicato in questo sito la parola mercenari riferita a dei soldati?”.
E poi, se mi permette, “mercenari” non è un’offesa. “Mercenario” è colui che presta la sua opera a pagamento. Le milizie mercenarie sono quelle dove i soldati non hanno avuto la leva obbligatoria (come era fino a qualche anno fa in Italia) ma dove i soldati si arruolano volontariamente e dietro (lauto) pagamento. Ed è così che succede oggi in Italia. Dove sta l’offesa? Dove sta l’istigazione alla violenza? Dov’è la diffamazione? “Il prete dovrebbe sempre e comunque invocare la pace eterna”. Questo prete vorrebbe che soldati italiani venissero ritirati da delle missioni di guerra per tornare a stare a casa con le loro famiglie: magari non sarà eterna, ma è pur sempre pace. “Abbiamo imparato chi mandare al diavolo”: cioè chi? chi non la pensa come voi? Bè, con le sue parole dimostra di saperlo già fare benissimo…
questo prete che insulta i ns.soldati e i ns.morti non puo’ continuare a fare il prete,ma dovrebbe andare a fare il guerrigliero a Kabul,dove potrebbe divertirsi a picchiare le donne e sottomettere i diversi o a scelta uccidere
omosessuali.
Visto poi che ha anche una certa eta’….dovrebbe capire e ricordare che Nessuno fosse morto per Danzica o avesse fatto una guerra invadendo e bombardando l’Europa tutta…gli USA…lui forse se fosse vivo parlerebbe tedesco e marcerebbe alle adunate con il passo de l’oca..
Certo ebrei attorno nn ne avrebbe piu’
viva la pace sopratutto quella dei cimiteri ,vero don
Gentile donna Laura, io sono un laico più vicino all’ortodossia bizantina che al clero cattolico e vedo i papàdes ( così si chiamano i nostri preti, per quei pochi che non lo sapessero) quotidianamente mescolati alla gente comune con cui dividono i vari momenti dell’esistenza: felici e tristi, per i fedeli e per loro stessi, ma non ho sentito mai nulla di simile a quel che il vostro don Giorgio dice nelle prediche domenicali contro gli uomini di governo ( a partire dal Presidente del Consiglio, neppure nei confronti dei più incalliti peccatori, quali siamo un po’ tutti: e Dio ci perdona settanta volte sette! Don Giorgio no! Ma allora che razza di prete é? Che se poi mortifica anche il sacrificio di sei giovani caduti per compiere il proprio dovere, come tanti altri giovani di quasi tutte le nazioni del mondo, io credo che avrebbe bisogno di lunghi colloqui con i nostri papàdes per ritenersi, di fatto e non solo a parole, missionario del Verbo di Dio e per imparare la via del perdono invece di quella dell’insulto: cosa che fa populismo, ma spegne i cuori degli innocenti!
Solidarietà dalla Toscana . Coraggio, prima o poi cadrà ed allora avremo un gran lavoro a ricostruire questo nostro paese.
La vita è cosi dura e crudele, debiti, disoccupazione, portano tutti ad una brutta fine.
http://aiutiamomarco.altervista.org/
ma esiste Dio ?
Chissà se i Bagnasco, i Ruini, i Bertone si rendono conto che la vera Chiesa di Dio (non il Dio della Chiesa) è quella di Don Giorgio De Capitani, di Don Lorenzo Milani, di Don Primo Mazzolari, di padre Turoldo, del vescovo Romero, di Don Enzo Mazzi……….Forse se ne rendono conto, ma preferiscono il compromesso con il Potere e con il Danaro. D’altronde, si sa, la carne è debole; ma finché ci saranno cristiani come Don Giorgio vivrà anche la speranza nella salvezza della e nella Chiesa di Dio.
Capisco che ci vorrebbe un miracolo o quasi, perché persone tipo Alessandro Rennis arrivino a capire la differenza che c’è tra l’essere bigotto ed il vivere e l’agire secondo la verità del Vangelo e del Cristo radicale. Questo è esattamente ciò che fa in maniera grandiosa Don Giorgio, una persona davvero grande come i più grandi della storia nazionale e non solo, condannati ad essere perseguitati dagli ipocriti farisei odierni che non comprendono o fanno ipocritamente finta di non capire. Ma c’è chi capisce e apprezza infinitamente. Grazie Don Giorgio, ogni goccia di verità è sacra in questo deseto di pensiero in cui siamo condannati a vivere.
Le buone battaglie sono quelle contro la malafede, l’inganno sistematico, le menzogne dei potenti, laici od ecclesiatici che siano. Tutto si potrà dire di don Giorgio, meno che non combatta la sua buona battaglia in una terra nemica, armato solo di fede, coraggio e speranza. Questo non significa odiare i propri nemici, anche i nemici sono, in fondo, creature di Dio. Se no di chi? E poi chissà che, prima o poi, qualche irriducibile leghista tutto d’un pezzo non si commuova e non si converta? Preghiamo per don Giorgio e anche per i suoi e nostri nemici.
E allora i signori principi della chiesa Sodano, Sepe , Giordano , Ruini , e tutti gli altri pedofili e vescovi compiacenti dove andranno ??
quando dovranno rendere la loro anima??
Tra intrallazzi , pedofili, ruberie ecc.ecc. Non andranno sicuramente in paradiso, se esiste.
Caro don Giorgio, ma Ges non era nato povero e morto povero ??
Come mai loro si fanno chiamare principi della chiesa ? e vivono nel lusso , chiedono sempre soldi a tutti !
Continua così , bravo e buon lavoro. Quasi , quasi vado con Martin Lutero
Un saluto Tino se puoi mandami una risposta grazie