L’Altra Via: il referendum di quartiere

Con ritardo rispetto al diligente Esserevento.it, diamo inizio alla resa pratica dei punti contenuti nel contributo programmatico “L’Altra Via”.

Si comincia dall’istituto del Referendum di quartiere:

A parole tutti sono contro lo scempio. Coi fatti senz’altro un poco meno. Non per altro perché il saccheggio delle aree industriali e le inchieste sul Lago ferito della stampa locale, ne sono la riprova.

Allora per evitare fraintendimenti, contratti non rispettati, equivoci sulle parole, chiediamo che le coalizioni che saranno presenti alle elezioni si assumano, prima del voto, l’impegno chiaro e vincolante che tra gli atti amministrativi che assumeranno nei primi cento giorni di Governo ci sia un metodo di prevenzione agli scempi urbanistici. Ci sia cioè l’Istituzione come metodo sancito da regolamenti e statuti, e quindi operativo, di referenda cittadini e soprattutto di quartiere/circoscrizionali così che eventuali cambiamenti proposti dall’Amministrazione centrale trovino preventivamente condivisione.

Per poi, e solo poi, essere eventualmente assunti come momento del Piano di Governo del Territorio o dell’azione ordinaria comunale.

In modo tale che la realizzazione concreta dei progetti stessi possa attuarsi successivamente in modo sereno. E non venga, come ora, calata sulla testa di chi poi quotidianamente deve subire decisioni altrui.

“L’Altra Via”

Per aderire, sostenere, integrare, criticare “L’Altra Via”, potete scrivere a altravialecco@gmail.com

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