Dopo elezioni: i dati

Le elezioni regionali, sebbene qualcuno continui indomito a gettar bicchieri d’acqua sull’incendio, sono state traumatiche per chi ancora nutriva speranza nel tramonto del Governo. Personalmente non mi sentivo tra quelli. Non per rincoglionimento berlusconiano, per realismo.

Detto questo, veniamo alla nostra umile analisi. Tramite l’aiuto dell’Archivio delle elezioni fornito dal Ministero dell’Interno, abbiamo ricostruito, mediante il grafico che qui sotto riportiamo insieme ai dati specifici di ciascuna indicazione, la storia dei maggiori partiti cittadini. Chiediamo venia alle liste civiche – Forza Civica e Appello per Lecco – così come ai partiti più piccoli per averli (momentaneamente) esclusi. Non è per miopia maggioritaria, anzi.

E’ bene precisare qualche dettaglio.

1. I dati si riferiscono ai voti raccolti dai partiti citati all’interno del collegio della città di Lecco.

2. Alle elezioni comunali del ’06 non esistevano ancora Pdl e Pd. Per questo motivo abbiamo sommato aritmeticamente i voti ottenuti allora rispettivamente da Forza Italia e Alleanza Nazionale e dai Democratici di Sinistra e La Margherita. Ciò può essere fuorviante, perciò vi invitiamo ad approcciarvi tenendo fermo questo punto. La stessa cosa vale per la “Sinistra”. Allora il Partito della Rifondazione Comunista stava ancora in piedi senza l’apporto dei Comunisti Italiani. Il dato del ’06 (1355 voti) riportato nel grafico è quindi privo dei 203 Pdci (1355+203=1558).

3. Dalle Politiche del ’08 in avanti sotto la definizione de “Prc (SEL incl)” sono da considerarsi aritmeticamente sommati i voti del Prc e di Sinistra Ecologia e Libertà. Sia che andassero insieme sia che andassero disgiunti. Anche questa è un’operazione non del tutto opportuna che permette però di farsi una sommaria idea sull’andamento generale.

4. Ciascuna elezione ha una propria storia particolare. La differenza sostanziale sta soprattutto tra il livello nazionale/europeo, quello regionale e quello locale. E’ consigliabile tener presente questo passaggio nel prender visione del grafico.

5. Nella fila numero 3 il Pd risulta aver raccolto 7229 voti. Ciò è dovuto alla somma, anche qui forzata sebbene non del tutto automatica, dei voti del Partito Democratico sommati a quelli della lista civica facente capo all’allora candidato Presidente alla Provincia, Virginio Brivio, “Azione Positiva” (6235+994=7229).

E’ evidente il calo del Popolo della Libertà. Diversi i punti di vista: cattiva amministrazione, faide interne, voto disgiunto, vento nazionale, scarso radicamento territoriale, etc. etc. etc.. Dopo il boom delle elezioni Politiche del ’08, la Lega Nord – mentre fa man bassa in Provincia conquistando il primato in 69 comuni su 90 alle Regionali – salva il salvabile nonostante la “punizione” cittadina in occasione delle Provinciali scorse e la recentissima debacle di Roberto Castelli. Non decolla in città, anzi indietreggia sensibilmente, l’Italia dei Valori. Non un grande risultato nemmeno per la “Sinistra” o le sinistre a seconda dei casi. Nonostante il patto d’acciaio con Brivio i consensi son rimasti freddini. Come l’Idv, anche la Sinistra ha espresso un solo consigliere comunale: per il partito di Di Pietro è Ivano Donato, per Prc e Sel è Sandro Magni. Come detto, nel grafico non sono riportate Forza Civica di Pogliani e Invernizzi ed Appello per Lecco. La prima, dopo un ottimo risultato nelle comunali del ’06 (1914 voti al candidato Invernizzi e 1542 alla lista), è stata penalizzata dalla polarizzazione del voto dell’ultima tornata (solo 547 voti e nessun rappresentante eletto). La seconda, formalmente alla prima esperienza sul terreno elettorale, ha raccolto 1268 consensi (5,38%) portando due candidati in Consiglio Comunale. L’Unione di Centro perde via via sempre più terreno. I risultati, a livello locale, delle Comunali del ’06 sono lontani. Il Partito Democratico ha effettivamente aumentato a dismisura il bacino. Sbaglia però chi s’affretta a celebrare il buon risultato cittadino. “Fuori le mura” è (quasi) tutto verde Lega. A livello provinciale il Partito Democratico è costretto all’angolo, ancora frastornato. Il principale partito di “opposizione” non può e non deve accontentarsi della soddisfazione lecchese.

Riportiamo di seguito anche i dati relativi all’astensione. In diminuzione rispetto al passato ma comunque al di sopra del 25%. Il che significa che almeno un lecchese su quattro – pur avendone diritto – preferisce, legittimamente, starsene a casa.

Duccio Facchini

3 pensieri riguardo “Dopo elezioni: i dati

  • 1 Aprile 2010 in 18:30
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    “Non un grande risultato nemmeno per la “Sinistra” ….”
    Più propriamente parlerei di uno “sbragamento” definitivo!

    Stando al punto 3 (“Dalle Politiche del ‘08 in avanti sotto la definizione de “Prc (SEL incl)” sono da considerarsi aritmeticamente sommati i voti del Prc e di Sinistra Ecologia e Libertà”) i voti della Sinistra alle comunali del 2006 erano 2013 (Prc+Com.It.+Verdi).
    Quelli del 2010 solo 845!!!!

    Tutta colpa dell’astensionismo? Va bene allora guardiamo le percentuali:
    2006: 8.3% (Prc+Com.It.+Verdi)
    2010: 3.58%

    Infatti il partito passa da 2 consiglieri a 1!

  • 1 Aprile 2010 in 18:44
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    Un aspetto interessante è il confronto tra i voti alla regione (della sola città di Lecco) e quelli al comune:

    PDL regione: 31,5%
    PDL comune: 25,69% (- 5,81%)

    Lega regione: 23,7%
    Lega comune: 20,6% (- 3,1%)

    PD regione: 32%
    PD comune: 36,29% (+ 4,29%)

    La vittoria di Brivio si deve pertanto ad un 9% (circa 2100 voti) che alla regione ha votato il centrodestra e al comune il centrosinistra spalmandosi tra PD (+4,29%) e Appello per Lecco (5,37%).

    La variazione tra il dato regionale e quello comunale della “Sinistra”, dell’Italia dei Valori, UDC è minima.

    Una curiosità: i voti che hanno permesso la vittoria al primo turno sono circa 50.

  • 1 Aprile 2010 in 19:33
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    L’ottimo – e mastodontico – lavoro fatto da Duccio merita un plauso per la chiarezza e per la possibilità di analisi.
    La lettura fatta da Duccio e anche da Jack London è condivisibilissima.

    Un dato/domanda meno misurabile, anzi forse per nulla, è quanti abbiano votato Pd per votare Brivio più che il partito stesso. L’efficacia del messaggio comunicazionale/pubblicitario del Pd personalmrnte credo abbia inciso. Il riuscito – complimenti sinceri al grafico – Lecco nel cuore con i primi cartelloni sulle magagne delal città ” è ora di cambiare” e l’ultimo, quello brivio/pd enorme, a sfondo giallo, erano accalappianti. Per fortuna.

    E’ poi vero, va ricordato, che azione positiva è da assommare ai voti del Pd ma solo in parte. Avendo questa raccolto molti molti voti grazie all’ex sindaco di Abbadia Rocco Cardamone, nel collegio che comprendeva Lecco Santo Stefano ma appunto anche un comune fuori città.

    Io credo, non me ne voglia Veronica Tentori, che i meriti di questa storica vittoria in Comune sono, secondo me, ascrivibili quasi totalmente a Brivio.Molto più che a questo o a quel partito o questo e quell’appello. Che hanno indubbiamente fatto la loro parte.

    Quindi staremo a vedere se cambiando le facce si cambiano anche i metodi. Se l’aria nuova è veramente fresca. Se, per esempio, la partecipazione dei cittadini, tutti, sarà auspicata, stimolata, facilitata e costriuta o il Palazzo continuerà ad essere sordo come in questi anni.
    Io da elettore, ma soprattutto da cittadino, me lo auguro.

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