La conferenza stampa di domattina

Vorremmo approfittare della Vostra cortesia per rivolgervi un invito ed un appello.
Cominciamo dall’invito. Venerdì 7 maggio, alle ore 11,30, presso la nostra nuova sede in via Plava 5 a Pescarenico (presso l’Officina della Musica) presenteremo la petizione cittadina “Salviamo Wall Street”. Dice: “sono impazziti, adesso si mettono a difendere la borsa americana”. Non proprio. La “Wall Street” a cui facciamo riferimento è una gigantesca pizzeria, abbandonata da quindici anni di vergogna e lassismo, che è stata confiscata nel ’96 alla cosca mafiosa del boss Franco Trovato che si trova in via Belfiore. Cinquecento metri quadrati di patrimonio culturale, una fonte potenzialmente infinita di Memoria e Consapevolizzazione del tessuto sociale e culturale che ci potrebbe ricordare ogni giorno della presenza della mafia nel nostro territorio.
Purtroppo, però, questo tesoro a forma di bene confiscato rischia d’andare perduto. Sigillato e chiuso, condannato a divenire archivio/deposito (ovvero scantinato) della Prefettura di Lecco. Non si faccia l’errore di pensare che noi si abbia una pregiudiziale nei confronti dell’Istituzione, anzi! Troviamo però sciagurato destinare un bene così rilevante (ha dato il nome al più importante processo di mafia in Lombardia degli anni ’90) a mero deposito. Siamo convinti, per l’esperienza che abbiamo maturato in materia in questi anni, che la lotta non-violenta contro le mafie si combatta prima di tutto con i simboli. “Wall Street” è uno fra questi, di certo il più rilevante.
A causa di uno “scambio” avvenuto tra dicembre ’09 e gennaio ’10, in periodo di stallo amministrativo, dove si è registrata un’accelerazione certamente poco partecipativa che ha previsto per i cinquecento metri di Memoria un destino infelice, si è giunti a questa soluzione mutilata che pochissimi conoscono nei dettagli.
A fronte di tutto ciò, che noi riteniamo un errore fatale e irrecuperabile, vi sono poi dei punti poco chiari che gravano sull’operazione di “scambio” gestita dal Commissario Frantellizzi e da chi gli stava intorno. Non è un mistero infatti che deliberare in materia di beni confiscati, specialmente se abbandonati da quindici anni, non sia che straordinaria amministrazione e non l’ordinaria per l’appunto prevista.

Ecco, venerdì 7 maggio alle 11,30 in via Plava 5, presenteremo il nostro appello, che qui rivolgiamo ai lettori e ai cittadini. “Salviamo Wall Street”, riapriamo l’iter partecipativo, raccogliamo le forze credibili e volitive che in questi anni si sono battute per il futuro di un bene così importante per la nostra città, si faccia luce sui responsabili dell’abbandono e del degrado di questo patrimonio culturale, si faccia chiarezza su questioni dirimenti che non possono esser relegate a poche stanze.
Questo appello ha già raccolto più di 1.000 firme di sostegno, un risultato straordinario, maturato grazie alla credibilità e alla dedizione – non grazie a qualche comunicato stampa e qualche patinata iniziativa mediatica. Ora intendiamo lanciarlo ufficialmente, fornendo un contributo per certi versi inedito alla vicenda “Wall Street”.
Siamo certi che la città, la nuova Amministrazione Comunale (già resasi conto in campagna elettorale dell’errore commesso nell’aver dimenticato la parolina “mafia”), e le Istituzioni coinvolte, sapranno comprendere il nostro sincero e non interessato appello

Qui Lecco Libera

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