Basta ipocrisie sullo scambio “Wall Street-Giglio”
Oggi “La Provincia di Lecco” titola in prima pagina: “Lecco, l’ultima beffa della ‘ndrangheta”. L’articolo firmato da Lorenza Pagano inizia così: “Un’amara sorpresa”.
Come si dice in questi casi: l’avevamo detto.
Insieme a noi l’hanno affermato 2390 cittadini, firmatari della petizione “Salviamo Wall Street” – consegnata all’Amministrazione Brivio nei primi giorni del luglio 2010.
Non abbiamo ricevuto alcuna risposta; certamente abbiamo raccolto conferme.
Non fu allarmismo denunciare pubblicamente dall’inizio dell’anno il “pacco” infiocchettato dalla Prefettura di Lecco.
Non fu miope richiedere la revoca della Delibera che sanciva lo “scambio”.
Non fu altresì irrispettoso invocare trasparenza e rigore nella gestione dei beni confiscati.
Eppure, fino ad oggi, ben prima delle pubbliche censure dell’Assessore Moschetti, siamo rimasti sostanzialmente senz’alcuna risposta.
E’ da mesi che 2390 cittadini aspettano una risposta chiara e netta. Quale strada preferisce intraprendere l’Amministrazione Brivio dinanzi all’affare “Wall Street-Giglio”?
E’ più importante il bando della Fondazione Cariplo (200.000€) che scade a dicembre ’10 oppure conta di più l’interesse generale, cioè il rispetto della dignità e dell’intelligenza della cittadinanza denunciando pubblicamente (agendo di conseguenza) il giochetto delle tre carte messo a punto in Corso Promessi Sposi – risparmiando così 1 milione di euro?
Per noi quindi non c’è alcuna “sorpresa”. Sono mesi che in maniera costruttiva proponiamo all’Amministrazione Brivio di riflettere, prendere atto del pastrocchio ed avere il coraggio di puntare i piedi, come sta facendo Moschetti.
E’ dal 2007 che le Istituzioni lecchesi (tutte!) conoscono perfettamente la “beffa”, la “difficoltà” a forma di 1 milione di euro che grava su “Il Giglio”.
ECCO LA PROVA: 13 settembre 2007
ECCO LA PROVA DELLA MANCATA RISPOSTA DEL COMUNE DI LECCO, CONSAPEVOLE DELLO SVANTAGGIO RAPPRESENTATO DALLE IPOTECHE: 15 ottobre 2007.
Non vogliamo però danzare sulle disgrazie della città, dovute a classi dirigenti irresponsabili.
Vogliamo riproporre umilmente all’Amministrazione Brivio e al nuovo Prefetto di Lecco ciò che da tempo ci ostiniamo a sostenere: leggete la petizione che 2390 cittadini hanno firmato, dopodiché ristabilite la situazione originaria! “Wall Street” deve tornare al Comune di Lecco.
Non è cocciutaggine o scarso senso della realtà: è un fatto di decenza.
Qui Lecco Libera
A proposito di decenza, ecco una rassegna di immagini recentissime di “Wall Street”, il cosiddetto “archivio-deposito” della Prefettura di Lecco, che poi è la solita cloaca lasciata a marcire.
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Che dire. ottimo giornalismo.
Serio e documentato senso civico
che smaschera buffoni, ipocriti e farlocchi.
Resta solo una domanda non ancora evasa ed è questa : siccome di queste ipoteche tutte le Istituzioni (tutte) sapevano dal 2007 e dopo che voi di QLL, anche alla nuova amministrzione comunale l’avevate ricordato da questa primavera fino a settimana scorsa,
perchè questi sono andati avanti comunque?
paolo
E’ spiacevole evidenziare che solo Moschetti rappresenti per voi il solo punto di vista fermo sull affaire wall street. peccato che l’istruttoria da allegare alla delibera di sia stata portat avanti anche è soprattutto dal sottoscritto che umilmente e da ultimo arrivato ha portato avanti il tutto appena mi hanno detto che c’erano ipoteche gravanti. come mai Moschetti già molto inserito politicamente a gennaio non ha insieme a voi e PRC sbandierato a gennaio il tutto? Facile poi dire il resto……
Evidentemente l’Assessore Donato – che ha saputo da noi delle ipoteche e che continua a fare il finto tonto – dimentica questo passaggio: http://www.quileccolibera.net/?p=1159
D.F.
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