Una montagna di gente
Questo era lo slogan che 9 anni fa venne coniato per descrivere le migliaia di persone che salirono in vetta al monte Cornizzolo, sopra Valmadrera, Civate, Pusiano, Eupilio e Canzo, per difenderlo dalle mire estrattive della Holcim di Merone.
Era il settembre 2001: molte stagioni sono passate da quella prima volta e negli anni ci sono stati altri “Cornizzolo Day”, più o meno partecipati.
Nel mentre le amministrazioni dei comuni della cintura del Cornizzolo, le comunità montane e varie associazioni non hanno mai smesso di lavorare per difendere la montagna che ci sovrasta: si è realizzato l’Ecomuseo del Distretto dei Monti e dei Laghi Briantei che comprende, tra gli altri, proprio il Cornizzolo e si lavora per candidare la basilica di San Pietro Al Monte all’UNESCO come patrimonio dell’umanità.
E’ notizia di questi giorni che la Provincia di Lecco sta per iniziare i lavori di revisione del piano cave provinciale (prova ne è la pubblicazione del bando per il conferimento dell’incarico) e sicuramente le mire della multinazionale che controlla la cementeria di Merone avranno il loro peso. Faranno leva sulle ripercussioni occupazionali agitando lo spettro della crisi economica e sfrutteranno la propria immagine pubblica edulcorata da anni di public relations (chiedete a qualche vostro amministratore se ha mai partecipato ad uno dei loro meeting)?
Il piano cave ha una durata triennale, ma non è detto che ogni volta debba essere rivisto da cima a fondo. A questo giro Fassa Bortolo ha chiesto esplicitamente di poterne rivedere alcuni punti. La Provincia, piuttosto che aprire un confronto solo sulle zone estrattive e sui materiali di interesse dell’azienda di Galbiate, ha deciso di riformulare l’intero settore aprendo anche alle necessità di Holcim e Unicalce, con il rischio che il Cornizzolo questa volta venga compreso tra le zone di interesse per nuovi punti estrattivi.
Attualmente i comuni direttamente interessati stanno cercando di coinvolgere la Provincia e le altre amministrazioni per far fronte comune. Le cronache riportano di un recente incontro tra i sindaci della cintura del Cornizzolo e l’ass.prov all’ambiente Signorelli, che in una recente intervista ha espresso la propria perplessità circa le ricadute occupazionali che potrebbero esserci rifiutando le richieste della Holcim.
La posizione della Provincia non è ancora cristallina, ma faccio notare che attualmente sussiste un piccolo conflitto di interesse (novità per l’Italia!) che coinvolge gli assessori Dadati e Rossi: consulente il primo e testimonial il secondo della Unicalce, una delle aziende coinvolte dal piano cave.
Una strada percorribile potrebbe essere quella di puntare sul turismo, rilanciando proprio l’Ecomuseo e le altre iniziative culturali e sportive che fanno conoscere e vivere la montagna.
C’è bisogno, ancora e sempre, della sensibilità dell’opinione pubblica per stimolare i nostri politici: per questo domenica 26 settembre si terrà il Cornizzolo Day edizione 2010 (vedi programma)
Per dire no alla cava e sì alla salvaguardia dell’ambiente
Alessandro Riva