Denunciateci tutti
Ho deciso di pubblicare il certificato dei procedimenti penali che ad oggi pendono sulla mia persona. Ho dovuto attendere qualche giorno prima di poterne prendere visione.
Secondo la Procura di Lecco risulto “indagato” in relazione a quattro ipotesi di reato.
La prima riguarda il “caso La Russa“. Il Ministro della Difesa aveva fatto capolino in città per la propaganda elettorale dell’Inutile Presidente Nava. Secondo il vice questore Guglielmino, strappato per fortuna alle cattedre del Diritto Costituzionale, la contestazione messa in atto costituiva reato. “Grida sediziose” e “inosservanza di provvedimenti dell’Autorità”. Tesi così fondata che ci volle una settimana per la richiesta di archiviazione.
La seconda l’ho scoperta in queste ore con piacere. Pare che, insieme ad un altro anonimo che invito a farsi due conti e a richiedere anch’egli il cosiddetto “335”, abbia “impedito o turbato con qualsiasi mezzo una riunione di propaganda elettorale”. Avrei disturbato un comizio. Intralciato lo svolgersi sereno di una manifestazione elettorale. La data del reato ipotizzato risale al 19 marzo 2010. Chi passava dalla nostra città quel giorno? Il Ministro della Giustizia Angelino Alfano! La “gente che conta”, come li definiva Castelli in quei giorni. Gli avevamo pure regalato una copia della Costituzione. Leggo poi che il procedimento penale si troverebbe “Al Gip per richiesta emissione Decreto Penale” di condanna.
La terza è fantastica. Manifestazione non autorizzata. Il famigerato articolo 18 del Regio Decreto 773 del 1931. Il 3 luglio, con altri sette denunciati, eravamo a Rivabella per contestare quello scandalo cittadino a forma di sovrappasso. C’era chi mangiava tartine (buone), chi si congratulava con i cementificatori per la vista sul lago, chi offriva la benedizione e chi contestava. Un quadretto democratico? A quanto pare no.
L’ultima non è per fortuna una novità. Sorrido soltanto quando leggo che la “parte offesa” sarebbe la Prefettura di Lecco. Aver fotografato l’abbandono di un bene confiscato alla mafia è costato caro. Nei confronti delle cosche? No: nei confronti della Prefettura. Indagato ai sensi dell’articolo 633 del Codice Penale (invasione di edifici).
Tengo a precisare che l’effetto desiderato dai devoti alla denuncia non è minimamente raggiunto. E’ vero però che lo scoramento e la delusione per siffatti atteggiamenti crescono sempre di più. L’abbiamo detto tante volte: i potentucoli di turno hanno il vizio della querela; navigati come sono, infatti, sanno bene che l’arma più subdola è proprio quella dell’intimidazione giudiziaria. Dispiace dover prendere atto sempre più che l’identico ragionamento venga fatto anche da esponenti illustri delle Istituzioni di questo Paese.
Denunciare ciò che altri non denunciano significa prendersi denunce. E’ un assurdo, un’offesa, un errore grave. Una violazione della libertà di espressione e un tentativo malcelato di metter la mordacchia a chi ancora ha voglia di far funzionare il cervello e l’anima civile. E’ una piccola grande vergogna.
Duccio Facchini
Per quello che può contare…ti sono grato per quello che fai!
E’ l’aria che tira! Il problema è che se anche l’aria dovesse cambiare, gli individui partoriti da madre stitica resterebbero comunque al loro posto, perché sempre utili per tutte le stagioni. Per quanto l’aria “cambiasse”, i camaleonti resterebbero al loro posto, felici e soddisfatti dela loro servile mansione indotta di burattini. E tu Duccio rischi di restare un don Chisciotte, perché privo di strategie e organizzazione che possano tramettere le tue idee, la tua mission, le tue strategie e la tua comunicazione in modo convincente e diffuso alla popolazione tale da ricevere visibilità sufficiente per avere partecipazione e consensi. Non sprecare questa opportunità di attuale tua popolarità restando arroccato in trincea con sporadici attacchi di disturbo e mediatici destinati ad essere troncati dai media locali per poi farli sopire nel dimenticatoio, alla memoria del govane guascone lecchese etichettato come “rompipalle” di turno non credibile perché non costruttivo. Mi ricordi la mia giovinezza sessantottina da studente lavoratore, per questo mi piaci e avrai il mio sostegno come ex sessantottino, ma non quello di cittadino politico militante, dove incalzo e affondo con tutte le mie forze le mie idee confrontandomi con le altre opinioni e contro il muro del partito “De-no’-Antri” destinato a morire per emofilia politica da vecchia nicchia nel network politico e familiare ristretto di appartenenza e (forse) a scaricare quei “paracuculi con il sedere a ventosa da poltrona/scanno” contro i quali tu e il tuo gruppo vi scagliate, con coraggio ammirevole, per rinnovare e cambiare questo modello di società indicibile, orfana di ideologie defunte del secolo scorso e, senza orientamento e obiettivi di trend emergenti, smarrita nell’era di Internet e della Globalizzazione. (firmato) Un vecchio rompipalle non credibile, al capolinea.
Caro Giuseppe. Cercherò di risponderti in maniera schietta.
Non posso accettare che il costante lavoro di ricerca, denuncia e informazione che Qui Lecco Libera (non solo Duccio Facchini) porta avanti venga in qualche modo paragonato a “sporadici attacchi di disturbo”. Al massimo il “disturbo” è patito dal Dell’Utri di turno, non dal cittadino libero.
La nostra azione sul territorio è un percorso serio, fatto di approfondimento costante e denuncia documentata.
Non è leghismo della prima ora o banale sceneggiata mediatica in favore di telecamera.
La “strategia” è la credibilità e l'”organizzazione” è la passione politica e civile.
Certo: non siamo persone disposte a riciclare idee e convincimenti a seconda della tendenza. La chiamano “vocazione minoritaria”…
La “popolarità” – termine che non mi piace – va gestita con maturità. L’investimento migliore sarebbe lavorare per ottenere davvero una reazione autentica. Per il resto il divismo appartiene ad altri.
Ci vediamo il 22 e il 23. A proposito di attività sporadiche…
D.F.
Anch’io mi aspetto una denuncia: apologia di reato, i tuoi.
Preferisci le arance o le sigarette?
ciao
Pingback: Khorakhanè | CENA PER 500, SICUREZZA PER 10
il “caso la russa” è stato o sarà archiviato giusto? pur avendo tu effettivamente “gridato sediziosamente” e “inosservvato i provvedimenti dell’Autorità”, o no? quindi ti è andata bene..
del secondo e del terzo non mi sono noti i particolari visto che non li hai illustrati per bene.
nell’ultimo caso, tu hai violato questa proprietà giusto? quindi gli estremi per una denuncia ci sono eccome. spera che non si trasformerà in condanna. per la cronaca io stesso ho una denuncia a carico, per violazione dello stesso articolo, per un motivo MOLTO ma MOLTO più stupido.. per mia fortuna però, la parte offesa non è la Prefettura di Lecco ma un privato qualsiasi.
in sostanza, per quanto giuste, anzi “condivisibili” possano essere le tue ragioni, la legge l’hai violata e devi risponderne. è già ‘tanto’ quello che stai facendo, ma accetta di pagarne il prezzo che va pagato. a meno che tu non creda che il gioco non valga la candela….
Il “caso La Russa” è – come si può leggere senza troppa difficoltà – al Gip a seguito di “richiesta di archiviazione”.
Degli altri due casi bastava cliccare sui link riportati per prender visione delle immagini. Non è molto complicato.
Dell’ultimo caso, mi perdoni il giurista Piras, non è contestata la violazione di proprietà quanto l’invasione di edifici (ex art. 633 Codice Penale). Il reato ipotizzato presume dolo specifico: occupazione o profitto. Nessuno dei due sussiste lontanamente.
Non ho violato alcuna legge, al massimo ho violato qualche pretesa d’impunità.
Non devo poi “accettare” alcun “prezzo da pagare”. Potrei accettare critiche fondate, certo. Non chiacchiere da bar.
D.F.
Non hai negato di aver infranto la legge nel primo caso. Nel secondo e nel terzo hai illustrato le accuse ma non con sufficiente precisione il tuo operato. Da quanto si evince in quest’articolo il tuo “disturbare un comizio” può tranquillamente riferirsi al ‘turbare una riunione di propaganda elettorale’ che la legge vieta; e il vostro “essere a Rivabella per contestare” può essere considerato come la ‘manifestazione non autorizzata’ da te citata.
Riguardo le foto di Wall Street, non conosco la differenza tra violazione e invasione (in italiano, penso sia pressoché nulla) ma ho il sospetto che in questo, come nei precedenti, l’accusa, al contrario di me, abbia buone conoscenze giuridiche. Ripeto che si sta solo parlando di denunce; non sei neanche imputato.
Comunque preferisco definire le mie, chiacchiere da blog, alle quali quindi non associo la tua persona (che peraltro mi è oscura) ma un nome su un foglio. alle quali quindi non sei obbligato a rispondere se non vuoi.. Se sono parse/o inopportune/o o fuori luogo, mi scuso.
forse non è nemmeno il caso di commentare però evito lo sforzo a Duccio.
Piras non me ne voglia, sembra che o non ha capito nulla o non dovrebbe fare domande se non è in grado di capire le risposte.
Duccio, infatti, non solo ha negato di aver infranto la legge nel primo caso (Caso la Russa) ma sembra proprio che lo stia negando anche il GIP,
che, sempre stando al giochetto di Piras dovrebbe avere, al contrario di lui, buone conoscenze giuridiche.
Dire, come fa Piras nel suo post precedente, che nonostante il “caso la russa” è stato o sarà archiviato questo lo è malgrado Duccio abbia “effettivamente “gridato sediziosamente” e “inosservato i provvedimenti dell’Autorità”…
Non solo, come direbbe Boldi, è una boiata pazzesca ma è anche contraddittorio.
E’ come dire che uno viene condannato per furto perchè gli trovano in tasca il suo portafoglio.
Non basta avere in tasca un portafoglio…
Quindi non erano ne grida sediziose ne inosservanza ai provvedimenti…e quindi non ha infranto nessuna legge. Almeno di quelle attuali.
Nel secondo e terzo caso (Caso Alfano e Rivabella- ma anche la Russa) non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e prendere fischi per fiaschi.
Piras se avesse veramente cliccato il post suggerito da Duccio e avesse visto il filmato forse, sono gereroso lo so,
avrebbe sia visto che sentito che non è stato interrotto nessun comizio elettorale.
Ad Alfano ha posto una domanda ed ha interagito con la risposta ed ha dato persino un presente, prima del comizio, il tutto filmando.
Certo si può turbare una manifestazione elettorale anche presentandosi un poco spettinati e con la barba incolta tra il pubblico e con un maglione di colore oggettivamente pessimo. Quindi non ha infranto nessuna legge. Almeno di quelle attuali.
Su Rivabella ci sono sentenze che Piras potrebbe cercare e documantarsi che fanno decadere l’eventuale “manifestazione non autorizzata”
potrei fare un copia e incolla e fargliele leggere, ma se le cerchi da solo. Un poco di sforzo e che cazzo.
Sulle foto di Wall Street a parte che la Prefettura avrebbe dovuto ringraziare Qui Lecco Libera invece di ritenersi parte offesa, che suona pure ridicolo.
Visto il contenuto, che è oggettivo, viene fotografato appunto un degrado innegabile forse addirittura per Piras,
dovrebbero essere i cittadini (con in testa il Sindaco Brivio) a ritenersi parte offesa, non nei confornti di Duccio però ma della Prefettura.
C’è, malgrado Piras non la colga, nememno dopo che Duccio gliel’ha spiegata citando il testo dell’articolo che la Prefettura contesta a QLL, differenza
tra violazione ed invasione, ma qui va detto, Piras ha un’attenuente, sembra non averlo capito nemmeno la Prefettura e quidni non dobbiamo avere la pretesa inamovibile
che la colga per primo Piras, vero?
Duccio lo riporta chiaramente, invito Piras a leggerlo adagio “Il reato ipotizzato presume dolo specifico: occupazione o profitto”
Duccio ha piantato tende e ne ha fatto dimora personale? Ne ha tratto profitto? Profitto per la legge si intende, lo dico per Piras, quello economico non astratto..
Quindi nessuno dei due sussiste lontanamente.
Ce ne potrebbe essere un altro forse, che vede Duccio parte offesa: Intimidazione.
ma qui serve uno che abbia buone conoscenze giuridiche.
Piras mi vuole essere d’aiuto?
Qui Lecco Libera ha poi fatto un’altra denuncia pubblica, quella di Torre dei Busi e dello stato anomalo, di un bene confiscato alla mafia, può cercala su questo blog,
ora, basta leggere la Provincia di Lecco di domenica 17 ottobre, la Prefettura sta correndo ai ripari.
Causa probabili ritardi postali la lettera di ringraziamento del Prefetto per l’opera meritoria di Duccio e di Qui Lecco Libera
non è ancora giunta a destinazione.
Colgo l’occasione di questo mio post per chiedere, appena arriva, di metterne copia su questo sito.
Il primo a complimentarsi con la Prefettura scommetto che sarà proprio lo stesso Piras.
un saluto
paolo trezzi
Innanzi tutto la ringrazio Paolo, per la risposta. Premetto anche che io mi baso solo e unicamente su questo articolo; infatti sto commentando esso, non le vicissitudini del protagonista. Tal Duccio in questo articolo evidenzia questa sorta di “persecuzione” nei suoi confronti, che si manifesta con semplici denunce non sfociate in condanne, e neanche in imputazioni. Non si condanna una persona per furto solo perché egli ha il portafogli in tasca, ma lo si denuncia. In tutti i casi, a detta (mia e) delle varie Accuse -purtroppo per l’indagato- ci sono gli estremi per la denuncia, e sempre in tutti i casi, -per fortuna dell’indagato- non sono state espresse condanne (se ve ne sono, qui non se n’è parlato). Lei insiste nel farmi notare come non ci siano motivazioni fondate per condannare Duccio. Io invece sostengo solo che prendersi delle denuncie per questi fatti, non è cosa strana. Ovviamente, è nell’interesse di tutti, che i processi non si evolvano negativamente.
Mi scuso ancora se sono stato frainteso, evidentemente non sono riuscito ad argomentare a dovere le mie opinioni. Possiamo pure chiudere qui il discorso. Grazie dell’attenzione.
P.S. Se ne verrò a conoscenza con il dovuto tempismo, sì, sarò il primo.