‘Ndrangheta a Lecco: sviluppi su Torre de’ Busi
Il quotidiano La Provincia di domenica 17 ottobre titolava a pagina 23: “L’edificio confiscato alla ‘ndrangheta – Tutti dal Prefetto per deciderne l’uso”. Sommario: “Ancora inutilizzato a distanza di anni, anche il sindaco Ninkovic all’incontro di domani”. Ne prendiamo atto con una punta di soddisfazione; non del risveglio del Sindaco Ninkovic, per carità, quanto per la pronta (si fa per dire) reazione delle istituzioni dinanzi al vergognoso abbandono e alla furbesca occupazione del rustico di Torre de’ Busi. Non possiamo però nascondere un certo disappunto leggendo le dichiarazioni del Capo di Gabinetto della Prefettura, il dottor Stefano Simeone, quando afferma che “la convocazione si è resa necessaria in quanto, fino ad ora, nessuna amministrazione pubblica interpellata ha espresso parere favorevole all’acquisizione o utilizzo della porzione in questione”. Le cose non stanno proprio così. E’ da tre anni che la conferenza dei servizi doveva esser organizzata. Pur di non riconoscere alcun “merito” – che poi è dovere civico – a Qui Lecco Libera, il dottor Simeone, a nome della Prefettura, vuol trasformare il lassismo in decisionismo, l’assenza in presenza e la disorganizzazione in pronta risposta.
L’incontro di stamane è scaturito dopo le denunce puntuali e disinteressate di chi ha documentato l’occupazione di fatto del fabbricato confiscato al clan Trovato dal 1996 (non dall’85 come favoleggiava il Sindaco Ninkovic). Senza quel video, che pare aver infastidito più il Sindaco e la Prefettura piuttosto che gli ignoti occupanti, i 500mq di via Sonna 7 sarebbero ancora nelle disponibilità dei proprietari della celeberrima Audi TT (chissà dov’è finita!?), dei tavoli sistemati a mò di sala riunioni, della stufetta, delle damigiane, della piscinetta per bambini, dell’orto e via dicendo.
Dare atto del contributo di Qui Lecco Libera da parte della Prefettura significherebbe da un lato ammettere la propria grave e inaccettabile responsabilità, dall’altro contrasterebbe con la politica del rovesciamento che si è intrapresa con la ridicola denuncia per invasione di edifici mossa contro di noi a settembre.
A proposito dell’Audi TT bianca sportiva che si trovava nel garage. Sappiamo per certo che il fabbricato è stato magicamente sistemato – anche se non svuotato. Ci risulta poi che il garage, ristrutturato non si sa da chi e occupato dall’auto sportiva e da altri oggetti, è stato interamente liberato. Senza volerci sostituire a nessuno, ognuno faccia il proprio mestiere, ci permettiamo di fare questo ragionamento: chi ha sistemato la macchina di marchio tedesco nel garage del fabbricato ha commesso o no un reato? Se sì, allora basterebbe trovare l’auto e chiedere conto a chi di dovere. Giusto? E se l’auto non fosse poi così lontana dal famoso garage ma più banalmente parcheggiata nel cortile di pertinenza della carrozzeria La Torre? Chi l’ha parcheggiata? I proprietari della carrozzeria ne sanno qualcosa?
Domande inevase che ci auguriamo possano essere chiarite da chi, uscendo dal torpore, si scopre interventista con qualche annetto di ritardo.
Qui Lecco Libera
Perdonate la mia ignoranza, non so nulla di questa faccenda e vorrei acquisire informazioni; probabilmente sono domande stupide ma è da qualche minuto che tento di arrivarci da solo e non ci riesco. Se quest’Audi è così celebre nessuno conosce la targa? In qualità di… boh non so come definirvi, comunque già che c’eravate non potevate chiedere voi al carroziere? O forse non da l’idea di voler collaborare (non lo biasimo).
Poi boh magari la mafia usa targhe finte non so, oppure nessuno ha mai fatto caso a questo particolare, non so proprio, quindi volevo capire. Grazie.
Bravissimi.
Coraggio un piccolo passettino quelli della prefettura l’hanno compiuto: non vi hanno denunciato per il filmato. Visti i precedenti è stato da parte loro un notevole sforzo di approcciare il problema dei beni confiscati !