Venerdì sera

“Mi cercarono l’anima a forza di botte”

Teatro civile ad un anno dall’omicidio di Stefano Cucchi

Venerdì 22 ottobre, ore 21, L’Officina della Musica – via Plava 5, Lecco.

dal Corriere di Roma del 19 ottobre 2010:

Non si farà la super perizia chiesta dalla famiglia di Stefano Cucchi, il geometra 31enne deceduto il 22 ottobre 2009 all’ospedale Sandro Pertini, sei giorni dopo essere stato arrestato, per far definitivamente luce sulle cause della morte del ragazzo. Lo ha deciso il gup Rosalba Liso che nella scorsa udienza sul punto si era riservata di decidere. Ad avviso del gup, infatti, la parte civile non è abilitata a chiedere un approfondimento di indagini in udienza preliminare, lo può fare durante la discussione o attraverso il pm, e meno che mai può sollecitarlo quando questo accertamento è finalizzato a un aggravamento del reato contestato. Per l’avvocato Fabio Anselmo, infatti, che rappresenta la famiglia di Stefano, il reato di lesioni colpose, contestato agli agenti penitenziari è insufficiente e che si debba loro contestare l’omicidio preterintenzionale. La loro condotta, infatti, per la famiglia Cucchi, avrebbe determinato la morte di Stefano.

I pm Vincenzo Barba e Maria Francesca Loy hanno inoltre chiesto al gup di rendere pubblica l’udienza, autorizzando così ad assistervi anche giornalisti con telecamere. La Procura, infatti, non avrebbe gradito alcuni recenti attacchi su come è stata condotta l’inchiesta e su come viene riportato quanto avviene nel corso dell’udienza. I gup si è riservato di decidere e si pronuncerà sul punto la prossima udienza prevista per 26 ottobre, quando inizierà la discussione e prenderanno la parola i pubblici ministeri. «La super perizia su Stefano Cucchi è stata rigettata non perchè infondata, ma perchè inammissibile in questa fase processuale. In parole semplici, non è una cosa che non si può fare, è un atto che è possibile fare dopo». Lo afferma ai microfoni di CnRmedia l’avvocato della famiglia Cucchi Fabio Anselmo dopo che il gup ha respinto la richiesta della famiglia di una superperizia. «Il ragionamento tecnico e giuridico è complesso aggiunge – si può riassumere così: è un provvedimento processuale, non nel merito».

«Mai e poi mai io e i miei genitori potevamo pensare di costituire un problema di ordine pubblico. Abbiamo subito l’umiliazione di dover essere scortati fuori dal tribunale dai carabinieri contro la nostra volontà. A mia madre è stato impedito di andare sul piazzale per fumare una sigaretta. Francamente non capiamo». Ha detto Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano. «Ci spiace veramente di aver dato così fastidio al pm tanto da costringerlo a lamentarsene davanti al giudice si parla della morte di una persona della nostra famiglia ma questo evidentemente non conta. In fin dei conti la morte di Stefano sta diventando soltanto un problema nostro e di coloro che ci stanno vicino. La morte di Stefano riguarda tutti. Ho detto e continuerò a dire solo la verità». Ilaria Cucchi era stata ospite domenica scorsa nella trasmissione «Che tempo che fa» di Fabio Fazio in cui aveva detto che la sua famiglia si era dovuta persino preoccupare di «un pm che diceva ai nostri avvocati di non santificare la mia famiglia».

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