Petizione “Salviamo Wall Street”: dovere e potere
Ecco la nostra replica al resoconto fatto da MerateOnLine dello scorso Consiglio Comunale.
Mossi dall’amor di verità sentiamo il bisogno di replicare, chiarendo alcuni aspetti fondamentali, all’articolo/resoconto del Consiglio Comunale di Lecco dello scorso 15 novembre.
Prima di tutto quel che abbiamo distribuito agli amministratori locali, compreso il Senatore Castelli, non è un “volantino” bensì una mappa dei luoghi simbolo del radicamento mafioso in città.
Un viaggio, un documento a metà tra il giornalismo militante e l’impegno civile che ciascun cittadino dovrebbe portar avanti senza distrazioni.
Riteniamo vitale che chi rappresenta i cittadini abbia a fuoco il problema, al di là delle strumentalizzazioni elettorali o di proclami pubblicitari.
La “risposta” del Sindaco Virginio, attesa non solo dai “ragazzi di Qui Lecco Libera” ma anche e soprattutto dalla cittadinanza che ci ha seguito e ci segue su questi temi (riconoscendoci credibilità e competenza), non ha “sciolto” alcunché.
Forse, e lo riconosciamo all’autore dell’articolo, ha illuminato ciò che ai più navigati era già chiaro, lasciando però nel buio più fitto i nodi veri e propri.
L’Amministrazione Brivio, a scanso di equivoci, è venuta a conoscenza dell’emergenza ipotecaria grazie a noi. L’Assessore Donato lo ricorda bene, con lui anche l’Assessore Moschetti – che non ha alcun problema a riconoscercelo.
In un primo momento, estate 2010, la posizione del centrosinistra locale era questa: “non si deve tornare indietro, bisogna andare avanti”. Sì quindi allo scambio confezionato da Corso Promessi Sposi e sì dunque alla definitiva perdita dello storico patrimonio costituito da Wall Street.
Lo chiamavano allora “spirito di responsabilità”…
Oggi, dopo qualche mese, la tesi si trasforma in un laconico: “tornare indietro non si può”. E’ necessario il “consenso” della Prefettura. Potere (tutto da verificare) e dovere. Concetti diametralmente opposti.
Chi era “responsabile”? Chi no?
Il Sindaco inoltre non ha chiarito come risolvere la querelle “ipoteche”, bensì ha indicato la strada (già annunciata dalla Prefettura) di un non ben precisato “work in progress” diplomatico con le banche.
Oltre che scontrarsi con la logica, la tesi della “moral suasion” bancaria rischia di cozzare anche e soprattutto con la legge (se riconosciuta la buona fede del creditore). E non risolve il nocciolo del problema. Stando alla stampa locale, del resto, dobbiamo stare tranquilli. L’Amministrazione comunale ha scoperto (come se fosse il primo caso in Italia o nel Nord) che sui beni mafiosi spesso e volentieri sussistono ipoteche ed ha quindi allertato il sempre attivo Ministro antimafia Roberto Maroni.
Al di là delle questioni “economiche”, ciò che ci importa prioritariamente è il principio che ha contraddistinto l’intera operazione.
Da parte della Prefettura di Lecco pretendiamo una parola di chiarezza sul fronte del prossimo trasferimento presso il palazzo ex mutua di via XI febbraio.
E’ disposta l’Istituzione che ha oggi Wall Street, grazie ad una manovra che noi contestiamo e che riteniamo sbagliata, miope e poco trasparente, a restituire Wall Street al Comune una volta effettuato il cambio di sede?
Wall Street è un bene della città e della sua memoria. Relegarlo a scantinato, pulito di volta in volta a seconda dei sopralluoghi, è un’offesa insopportabile.
Un’offesa che Qui Lecco Libera critica e denuncia da tempo. Insieme a 2390 cittadini ancora oggi in attesa di una chiara risposta.
Grazie e buon lavoro,
Qui Lecco Libera