“Wall Street”, il Tg3 e l’archivio deposito “storico”
Questa notte è andata in onda la mini inchiesta realizzata dal Tg3 sui beni confiscati alla criminalità organizzata (dal minuto 29 circa).
Il giornalista Pier Damiani D’Agata, venuto a conoscenza del “caso Lecco”, ci ha chiesto qualche giorno fa di poterlo accompagnare presso il fabbricato abbandonato ed occupato di Torre de’ Busi nonché alla ex pizzeria “Wall Street” di via Belfiore.
Su Torre de’ Busi parlano chiaro le immagini.
Concentriamoci invece su “Wall Street”. Il giornalista del Tg3 è stato il primo, e finora l’unico, esterno ad aver effettuato un sopralluogo dopo la presunta trasformazione in archivio-deposito. Poche ore prima dell’arrivo della troupe, casualmente, alcuni funzionari della Prefettura stavano pulendo il cortiletto e “ordinando” l’interno. Il problema (per loro) è che, immaginandolo, ci siamo presentati in anticipo. Purtroppo la scenetta a metà tra il cabaret e l’insulto non è andata in onda.
Anche per “Wall Street” parlano le immagini. La Delibera che ha sancito lo scambio (da noi contestato) assegnando la ex pizzeria alla Prefettura è datata gennaio 2010. I primi faldoni arriveranno però soltanto nel maggio ’10, abbandonati al piano terra su alcuni bancali. Poi, dopo la nostra denuncia fotografica di metà settembre, ecco comparire le librerie e il restante quantitativo di documenti da depositare.
Nonostante questo scandalo alla luce del sole per cui ci si dovrebbe soltanto vergognare, il dottor Stefano Simeone ha sempre un responsabile “terzo” su cui scaricare le responsabilità. Il tempo, i fondi, il passato.
Avevamo purtroppo ragione. Come testimonia il video del Tg3, il più importante bene confiscato della provincia di Lecco per memoria e rilevanza è diventato un enorme scantinato. Il dottor Simeone, chissà perché, lo chiama archivio deposito “storico”. I faldoni sono abbandonati sui divanetti, impilati in completo disordine.
“Si poteva fare qualcosa di meglio?”, ha chiesto D’Agata. “Sicuramente nel passato… non tocca a me dirlo… nel passato certo”, ha risposto spudoratamente il Capo di Gabinetto della Prefettura di Lecco, dottor Stefano Simeone.
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