Alla deriva(ti)
E’ diventato, chissà per quanto, uno dei temi d’attualità, della stampa locale.Che è stata per anni piuttosto distratta, come la maggioranza e l’opposizione dentro il Palazzo Comunale.
Parliamo della sottoscrizione da parte del Comune di Lecco di un prestito enorme, 36,5 milioni di euro, attraverso la stipula di un contratto in Derivati.
Il Comune di Lecco nel 2006 ha sottoscritto, rinegoziando e chiudendone uno precedente, un contratto derivato Swap, cioè un contratto a termine (scadenza 2026) che ha lo scopo di annullare il rischio delle fluttazioni, degli scostamenti, dei tassi di interesse. I tassi di interesse, cioè la percentuale che il mercato finanziario fissa, che si devono pagare sul denaro che si prende in prestito per compensare, al creditore, il rischio di non restituzione del capitale.
Prima di fare una breve e semplice cronistoria di questa operazione per capire come il Comune in tutti questi anni ha fatto errori, leggerezze e orecchie da mercante, esplicitiamo una richiesta urgente allo stesso, ora che il tema è diventato d’attualità.
Chiediamo al Sindaco Brivio, all’assessore al Bilancio Mario Moschetti ed al Consiglio Comunale nella sua interezza, un sussulto di trasparenza. E cioè che venga subito resa pubblica, senza ulteriore indugio, anche con il suo valore attuale di mercato, tutta la documentazione relativa a queste operazioni di Derivati, innanzitutto per un impegno di correttezza e onestà verso i cittadini che ne hanno e ne stanno ancora pagando i costi. Che sembrerebbero decisamente elevati (oltre 2 milioni di Euro).
Chiediamo che vengano pubblicate subito sul sito istituzionale e tramite la stampa.Subito, prima delle eventuali transazioni. Transazioni che non possono essere fatte, comunque, prima di un Consiglio Comunale aperto.
Sollecitiamo quindi anche attraverso questo spazio e una lettera che protocolleremo immediatamente che questi documenti vengano prontamente messi, nella loro interezza, a disposizione della Città.
Proviamo quindi a ricapitolare le tappe.
Il 18 febbraio 2008 dopo sollecitazioni dirette esplicitate all’allora Sindaco Lorenzo Bodega e al suo successore Antonella Faggi anche attraverso interpellanze dei consiglieri comunali, ultima quella del consigliere Lello Colombo, pubblichiamo una lettera su La Provincia di Lecco dove chiediamo nuovamente conto di questa operazione che ingessa il bilancio del Comune, lo potrebbe esporre a rischi non pienamente considerati e alla nostra difficoltà di avere accesso alla documentazione completa dagli uffici preposti.
In una prima e difficoltosa visione degli atti infatti avevamo osservato che lo Strumento finanziario sottoscritto dal Comune era stato scelto su consiglio di Deutsche Bank a cui era stato chiesto, senza gara, senza bando pubblico, più o meno con una pacca sulle spalle al bar di fronte il Municipio, di fare all’Amministrazione da consulente, da advisor.
Il titolo era uno swap Irs che sta per Interest Rate Swap, contratto scritto prevalentemente in un inglese finanziario. Non fatevi distrarre dai nomi dello strumento scelto ma chiedetevi da chi l’ha comprato il Comune.Secondo voi? Ci credereste se vi dicessimo Deutsche Bank?L’assessore Perossi, (PdL-area CL) co-artefice di questa operazione, non deve essere stato a conoscenza del saggio proverbio “l’occhio del padrone ingrassa il bue”. E’ stato scelto di sottoscrivere un mutuo da oltre 70 miliardi di lire su consiglio della banca che poi, senza bando, senza presentazione di offerte, senza preventiva valutazione indipendente avrebbe venduto un suo prodotto.
E qui apriamo una parentesi per suggerire una probabilmente più facile strada per recuperare i milioni pagati al buip.
Siccome come quasi sempre il Foro legale di competenza per i contratti Swap è la Piazza di Londra se il Comune vuole più concretamente recuperare, per conto dei cittadini, i suoi soldi, è probabile che la chiave di volta sia proprio qui, nel conflitto di interessi, nella cattiva consulenza, che sembra si sia ritagliata Deutsche bank. Che al posto di fare gli interessi di chi si stava servendo della sua consulenza….
E il foro di competenza non è Londra è Lecco.
Le domande che furono poste erano queste.Era vera l’ispezione della Corte dei Conti per verificare anche quel derivato essendo un problema che ormai si stava diffondendo a molte, troppe, amministrazioni pubbliche? Potevano garantirci – in solido possibilmente – Sindaco, Assessore, dirigenti e i consiglieri favorevoli alla sottoscrizione del Derivato, la tranquillità, il giusto prezzo pagato, e un guadagno per le Casse pubbliche per tutta la durata del Contratto?
Era stata fatta – e da chi – una valutazione della composizione del prodotto acquistato (calcoli probabilistici di scostamento, costo del sottostante, soglie di knock out…) ?
Chi aveva pagato -per una questione etica oltre che economica- la certificazione del rating del Comune (cioè della pagella) da parte dell’agenzia Fitch non essendo un’operazione gratuita ma con un costo di migliaia di euro? Perché a noi sembrava fosse stata la stessa Deutsche bank.
Perché non fosse stata scelta preventivamente una gara pubblica per la ricerca del miglior offerente a fronte di un prodotto così sofisticato, vincolante nell’importo (36 mlnl) e durata (20anni)?
Domandavamo inascoltati anche se il Comune, avesse beneficiato di “Up Front” (cioè di somme erogate al perfezionamento del contratto derivante dall’attualizzazione di ipotetici flussi finanziari futuri positivi?) Lo aveva, nel caso, utilizzato, non correttamente, per la spesa corrente e cioè per incipriare un cattivo bilancio o per investimenti? Quali?Il Fondo di ammortamento – gestito in autonomia dalla Banca – che è complementare a queste operazioni ed è alimentato dalla quota capitale del rimborso a carico del Comune, per estinguere a scadenza il debito del Comune, Era senza rischi? Cosa conteneva? Quanto stava rendendo ora?
Poi già allora chiedevamo, per l’ennesima volta, se il Comune, infine, era disposto a farlo valutare e verificare nella sua correttezza e convenienza ad una società indipendente (e nel caso chiedere i danni ai propri esponenti politici che l’hanno approvato)? E se fosse, essendo per giunta tranquillo dell’operazione sottoscritta, disposto a mettere a disposizione dei propri cittadini in maniera trasparente tutta la documentazione che fino ad allora veniva negata?
Appena fu nominato il nuovo assessore al Bilancio, Mario Moschetti, dopo le elezioni che videro la vittoria di Brivio, chiedemmo direttamente a Lui, lo stesso giorno, di farsi carico della valutazione e verifica attraverso un soggetto indipendente. Gli indicammo, per una prima sommaria verifica, il servizio, gratuito, del quotidiano Il Sole 24 ore.
Il 15 maggio 2010 giunse risposta, che venne anche pubblicata sull’inserto settimanale Plus del quotidiano finanziario.Da quell’analisi scrivemmo, il 19 maggio, una lettera pubblica con un titolo ironico “Il signor Bonaventura de Lecch” che nei punti salienti recitava così:“L’inserto plus del Sole 24 ore di sabato scorso, finalmente, dà delle risposte. E le risposte, purtroppo, come era immaginabile, non sono positive. Il Sole24ore titola infatti: “A Lecco costi occulti per 1 milione” con una conferma di quanto, sulla base dell’esperienza e purtroppo della prassi nella finanza, continuavamo ad avanzare e chiedere. L’ammontare delle commissioni implicite – implicite – applicate da Deutsche Bank appunto sul contratto firmato dal Comune nel 2006 ammontano a 2 miliardi di lire.
C’è ancora un ex Assessore al Bilancio (Perossi) che anche ieri l’altro, oggi, sembra paradossale, va in giro, sulla stampa ed al bar a dire che è l’operazione migliore che ha fatto fare al Comune (e quindi ai lecchesi). C’è da spaventarsi e da sperare che non abbia più a che fare con la finanza.
E’ grave che ci siano questi costi occulti, impliciti e che chi sottoscrive – politici e dirigenti – per conto dei lecchesi e non propri, impegnando soldi di altri e non propri, non si premuri di fare, per un discorso di serietà, etico e responsabile, un’analisi/valutazione indipendente del prodotto che impegnerà le casse comunali – ed i cittadini – per altri 20 anni e per 36 milioni di euro.
Ancora due aggiunte. La prima è che 1 milione di euro, 2 miliardi di lire, è quasi quanto l’Irpef comunale che tutti i lecchesi pagano in un intero anno. Che 1 milione di euro, due miliardi di lire, è quanto spendono i lecchesi, in biglietti, per tutte le corse degli autobus cittadini in tutto un intero anno.La seconda: quanto dobbiamo aspettare, questa volta, per avere informazioni, trasparenza, chiarezza su tutti i derivati, anche precedenti, sottoscritti visto che anche per il sole 24 ore sembra evidente che le perdite, elevate, del Comune abbiano interessato anche quelli precedenti? Vale la pena che anche le piccole e medie aziende che hanno sottoscritto i derivati si facciano fare, dallo stesso giornale, (gratuitamente) un’analisi indipendente. Quello che per negligenza o altro non ha ritenuto – a torto – di farsi fare il Comune di Lecco.
Un ringraziamento all’assessore Moschetti, che si è assunto il compito, appena ha avuto ruolo e strumenti per poterlo fare, di raccogliere il nostro invito a guardarci dentro e chiederne verifica e valutazione. Chi paga ora, ancora solo i cittadini?
Il Consiglio Comunale ha poi, finalmente, incaricato per un’indagine più approfondita un esperto indipendente, l’avvocato Giampiero Falzone, e noi avevamo già sollecitato il Comune ed il Sindaco per renderli pubblici. La relazione che ha redatto consta di 70 pagine. Ora la pratica legale – su incarico del Sindaco – è nelle mani dell’avvocato Colombo.
Bisognerebbe anche che il Sindaco illustrasse pubblicamente perché, visto che l’avvocato bolognese è certamente tra i massimi e più temuti esperti in questo campo
Ora apprendiamo che il Sindaco ha invitato il Presidente del Tribunale di Lecco a nominare un suo esperto al quale affidare un’ulteriore perizia preventiva, ed è buona cosa, sebbene essendoci un esposto dell’ex Sindaco Faggi, che forse per ripicca verso la correte di Comunione e Liberazione che ha contribuito a mandarla anzitempo a casa, e principale sponsor della sottoscrizione del Derivato, aveva presentato nell’autunno 2009 un esposto, il Tribunale probabilmente stava già facendo da sè.
In attesa di questo ulteriore passo e di queste ulteriori risposte quindi non ci resta che tornare a ribadire quanto abbiamo scritto in questi anni e all’inizio di questa lettera.
Perché oggi si tagliano i servizi giustificando che non ci sono soldi e le banche intanto hanno fatto lucrosi affari. Ed i cittadini non possono pagare sempre loro e due volte, per giunta.
Paolo Trezzi
Qui Lecco Libera
Bell’articolo, complimenti come sempre per la vostra professionalità.
Io aggiungerei però anche i nomi di chi ha espresso parere contabile favorevole e il parere dell’allora segretario comunale (sempre se ci sono).
Continuate così ! ! !
Condivido il richiamo alla trasparenza fatto dal sig. Licio Colombo e mi permetto io di ovviare al deficit di informazione dell’articolo di Paolo Trezzi.
I pareri di regolarità tecnica e contabile, prescritti dalla legge, sugli atti relativi ai contratti dei derivati sono stati resi dal dirigente dei servizi finanziari : per il primo derivato dalla Dott.ssa Bruna Forno e per gli altri due derivati dal Dott. Michele Brivio.
Le proposte di deliberazione di Giunta e di Consiglio sono state firmate dai predetti dirigenti, unitamente all’assessore alla partita Rag. Gabriele Perossi.
Il segretario comunale al tempo era lo scrivente, ora assessore al bilancio, che non ha espresso alcun parere, non perchè si è voluto sottrarre ad un obbligo istituzionale, ma solo perchè è stato il legislatore a togliere ai segretari comunali il parere di legittimità sulle deliberazioni per darlo ai dirigenti competenti nella specifica competenza in materia. L’allora segretario generale, Mario Moschetti, non ha ritenuto di formulare alcun rilievo di illegittimità e irregolarità sulle operazioni sia per mancanza di competenza specifica in una materia di notevole specificità e complessità tecnica ( la normativa richiede per tali operazioni il parere di un operatore qualificato) sia perchè la regolarità delle operazioni è stata garantita dal prescritto parere favorevole del dirigente dei servizi finanziari e soprattutto dall’advisor di cui il dirigente si è avvalso per gestire le procedure e per perfezionare i relativi contratti.
Grazie
Mario Moschetti, Assessore al Bilancio e già ( all’epoca) segretario generale del Comune di lecco
Segnalo la sentenza del Tribunale di Monza, che con la sentenza n.2028/12 depositata il 17/07/2012, dichiara che: “Un contratto derivato swap IRS venduto al Cliente come strumento finanziario con finalità dichiaratamente volte a garantire la copertura dai rischi legati alla variazione dei tassi di interesse sull’indebitamento è nullo per difetto di causa, ex art. 1418 comma 2 Codice Civile, laddove si ravvisi che le condizioni economiche del contratto siano tali da non corrispondere alla funzione di copertura voluta”.
Per approfondimenti: http://www.finanzaediritto.it/articoli/swap-innovativa-sentenza-del-tribunale-di-monza-dichiara-la-nullit%C3%A0-del-contratto-irs-il-banco-di-desio-rimborsa-50-mila-euro-11439.html
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