Bike sharing, il capitolo finale: era colpa nostra, ovviamente
(foto da laprovinciadilecco.it)
Alla questione che ci siamo posti ieri (relativamente al servizio di bike sharing) ovvero “o siamo molto sfortunati oppure ci sono dei problemi non isolati che non si riescono a risolvere”, ci è stata data una risposta dal Comune di Lecco.
Nella mattinata di mercoledì 23 novembre alle ore 12 ho ricevuto la seguente email:
“Buongiorno,
la sua tessera risulta essere bloccata a seguito di utilizzo errato.
La invitiamo a prendere contatti con il servizio mobilità sostenibile del Comune di Lecco per la riattivazione della stessa” .
Contatto telefonicamente gli uffici indicati e mi viene comunicato che “risulta qualche problema alla tessera” chiedendomi di recarmi sul posto per verificare cosa fosse successo.
Nel primo pomeriggio, di buona lena, mi presento negli uffici di Via Sassi in compagnia di un amico. E’ proprio qui che comincia uno spettacolo di cui avremmo fatto volentieri a meno: anziché delle scuse, che sarebbero dovute a seguito di un evidente disservizio in cui la parte danneggiata è solo una, ovvero il titolare della tessera, è iniziato un ridicolo valzer di versioni contrastanti circa il malfunzionamento che abbiamo documentato (anche con un video):
1. Prima versione: in data 14 novembre (il giorno in cui è stata emessa la tessera n° 23 presso gli uffici comunali – lo stesso giorno in cui è stata effettuata la prima prova) non risulta più essere stata riconsegnata la bicicletta: di conseguenza il sistema, dopo aver esaurito il credito margine di 5€ caricato precedentemente al momento del ritiro, ha disattivato la scheda. Tradotto: colpa mia.
2. Seconda versione: la bicicletta è stata riconsegnata ma non è stata affrancata alla colonnina di riferimento in maniera corretta. Questo ha causato, per lo stesso motivo di cui sopra, la disattivazione della scheda per via della bicicletta “non consegnata”. Tradotto: colpa mia.
3. Terza versione: la bicicletta è stata riconsegnata in maniera corretta ma il sistema non l’ha “registrata”. Tradotto: non si sa.
L’unico punto in comune di queste tre versioni, oltre alla fantasia con cui sono state partorite, è solo uno: la disattivazione, una volta esaurito il credito margine di 5€, della scheda stessa.
Supponiamo, dunque, che si sia verificato uno di questi tre eventi.
Supponiamo che sbadatamente o per incapacità personale la bicicletta non sia stata riconsegnata in maniera corretta.
Supponiamo, quindi, di essere in possesso di una tessera disattivata e quindi impossibilitata a svolgere qualsiasi tipo di azione.
Come mai in data 22 novembre, a più di una settimana di distanza dal giorno della presunta “disattivazione”, siamo riusciti, presso la stazione BluBike di Piazza Diaz, a prelevare un mezzo e a riconsegnarlo qualche minuto dopo alla stazione di Piazza XX Settembre? “Dai computer comunali non risulta” (sfortunatamente per loro abbiamo il filmato).
Come mai ieri, in entrambe le telefonate avuto con il Call Center dell’azienda installatrice, ci è stato riferito che il problema era dovuto “ad un malfunzionamento delle stazione” e non ci è mai stata fatta menzione neppure di un ipotetico malfunzionamento della tessera?
Come mai l’email che avvisava dell’avvenuto blocco è arrivata solo dopo la pubblicazione dell’ultimo video e non nei giorni precedenti?
Le risposte a queste semplici domande hanno fatto innervosire la responsabile dell’ufficio comunale la quale, dopo aver messo in dubbio la veridicità della nostra versione, ha affermato: “Non sei capace di usare la tessera, per questo è stata bloccata. La bicicletta che hai preso ieri probabilmente era stata agganciata male, per quello sei riuscito a prenderla”. Tradotto: colpa mia e sono pure tonto!
Poco prima anche il Vice-sindaco Vittorio Campione aveva cercato di riportarci sul pianeta terra, viste le pretese marziane. “Come potete pretendere che un’infrastruttura (sic!) appena inaugurata non possa avere dei problemi? E’ chiaro che va testata col tempo. Avete mai visto ponti dove transitano le auto prima della sua apertura?”. Eh beh. E pensare che è Assessore all’Ambiente!
A freddo, viene solo da fare qualche osservazione: se ci si incarta con storielle di dubbia credibilità relativamente ad una situazione chiara fin dall’inizio (come è stata questa) e piuttosto banale (con tutto il rispetto per le cinquanta biciclette), cosa succederà quando le problematiche saranno ben più complicate e i temi assai più importanti?
Nicola Monti
Qui Lecco Libera
ma più banalmente non potevano dire che gli servivano subito i 5€ della tessera così per le macchinette del caffè nell’ufficio del vicesindaco?
Voi continuate così.
Puntuali contro la pochezza e la bassa dignità di questi amministratori
Usato oggi nessun problema!
Caro Nicola la prossima volta puoi sollecitare un esempio più consono al Vice Sindaco. I ponti si collaudano prima ed in modo overload, cioè con tecniche che ne provano la resistenza agli stress superiori alla portata denunciata….. e poi si permette l’accesso al pubblico, non è certo il pubblico, come pretende Campione, che deve testare il servizio. Il servizio andava testato prima. Ma quando c’è chi fa l’Amministratore per caso……
sono convinto che Qui Lecco Libera svolga un importante ruolo in città, la critica, lo stimolo e il controllo sono fondamentali per la democrazia e per le istituzioni, anche se sempre più spesso vengono viste e vissute come “fastidi” da chi ci governa e/o amministra e purtroppo non solo dal centrodestra. Condivido molte vostre battaglie e anche io sono deluso per alcune scelte poco coraggiose di questa amministrazione comunale, a partire dalla vicenda del testamento biologico. Mi pare che però il vostro giudizio sulla questione delle “biciclette” sia un poco troppo pretestuoso, a me pare una gran bella idea anche in una piccola città e con molte salite come la nostra. Non ho ancora avuto occasione di provarlo, alcuni conoscenti che lo hanno fatto si sono trovati bene e non hanno avuto problemi di sorta. Ritengo “normale” che servizi nuovi come questi possano avere degli inconvenienti in corso d’opera, ma si tratta pur sempre …di biciclette. ciao e buon lavoro
Sig. Anghileri, appunto perché “si tratta pur sempre …di biciclette”, appunto perché si tratta pur sempre del “sito” di acquisto dei biglietti per il teatro (€ 14.000 e passa)…
appunto perché questa Amministrazione non opera con efficienza su questioni relativamente semplici, chissà cosa potrebbero combinare su questioni ben più importanti.
Non ne posso più del “meno peggio”, non ne posso più del “dare un colpo al cerchio ed uno alla botte”, le facce che inaugurano sono finte e di passaggio, però spendono i soldi…quelli veri.
Caro Alberto,
quel che dici è sacrosanto. L’elemento di rottura è stato – come al solito – il mix di autocelebrazione e reazione piccata di fronte alla prima, documentata, osservazione.
Tutto qui.
Nel merito sono convinto, ma lo pensa anche l’Assessore Campione, che mettere 50 biciclette non significhi affatto rendere Lecco una città a misura d’uomo e non di Suv. Anzi. Rischia di diventare l’alibi per non fare nulla. Ecco perché ritengo strumentale pubblicizzare a più non posso 50 biciclette e bocciare un provvedimento ben più ampio sottoscritto da 419 persone proprio sul tema della mobilità.
Duccio Facchini
Ma in fondo quello che dice, che ha documentato, Qui Lecco libera sul tema specifico delle bicilette (per stare a questo caso, ma in termini di cocumentazione questo sito è pieno di altri casi) è vero o falso?
Se è vero, come è vero, perchè, proprio trattandosi di sole bicilette (sebbene costate oltre 150.000 euri (mica bruscolini: 190 stipendi di cassintegrati), c’è stata una risposta così meschina, bugiarda e arrogante da parte dell’Amministrazione di Lecco al posto di chiedere scusa e ringraziare per il serivzio di controllo ect.?
Già perchè?
Io sono convinto che uno dei motivi principali per i quali il nostro Paese si trovi nella pessima situazione attuale sia proprio questi nostri lassismo e “menefreghismo” del “e vabbè, tanto si sa come vanno le cose” ecc.
Quindi ben vengano le osservazioni puntuali e documentate di QLL: non si tratta di bocciature a tutto tondo, ma di utili stimoli a fare sempre meglio.
Parliamo tanto di meritocrazia e di qualità, ma se non siamo disposti a ricevere critiche e a gestire delle osservazioni sul nostro operato dove vogliamo andare?
Dobbiamo pretendere e chiedere il meglio alle nostre istituzioni!
Ma poi, a lecco servivano proprio queste colonnine? Non era meglio spendere qualche euro in meno per creare dei posteggi protetti (coperti e magari video sorvegliati) per permettere ai pendolari che ogni giorno si recano a lecco con il treno, di lasciare la propria bici in stazione o in altri luoghi di interesse alla sera, per poi riprenderla alla mattina? Tanto ormai una bici con 50€ si compra… bho…
Ad Amsterdam vanno tutti in giro in bici e non ho visto nulla di così complesso e artificioso per agevolarne l’utilizzo. Bho…
Comunque complimenti a Qui Lecco Libera! Forti e pungenti! Continuate così!!!