Più di un anno di dolce sonno
Lunedì scorso, prima dell’inizio del Consiglio Comunale, insieme alla Cellula Coscioni di Lecco, abbiamo voluto ricordare alla cittadinanza (e probabilmente agli stessi consiglieri comunali) il vergognoso comportamento dell’Amministrazione in merito al Registro del Testamento Biologico.
Una vergogna riassunta dai numeri:
– 1119, i cittadini, firmatari di una nostra proposta di delibera, che ancora aspettano risposte;
– 14, i mesi di silenzio dalla bocciatura della nostra proposta;
– 420, i conseguenti giorni nell’attesa della fantomatica proposta “alternativa” promessa dal PD.
Incalcolabili, invece, le millantate scuse tese a giustificare un immobilismo cronico.
A noi, quello dei consiglieri, è perso un lungo sonno: addormentati nell’incapacità di rispettare gli impegni, le promesse e i tempi da loro stessi stabiliti.
Per questo ci siamo simbolicamente sdraiati con un cuscino ai piedi della scala del Palazzo Comunale e poi, dentro, all’ingresso della Sala Consiliare.
Nell’intento di informare i passanti abbiamo anche utilizzato alcuni articoli di rassegna stampa, uno striscione che recitava “Testamento biologico: un sonno lungo 19 mesi” e dei volantini riepilogativi. Per ricordargli che a pochi chilometri dal “dormitorio”, i Comuni di Abbadia Lariana e Mandello del Lario hanno istituito il registro del testamento biologico, rispettivamente a febbraio e ad aprile di quest’anno, approvando una proposta di delibera analoga a quella firmata dai cittadini lecchesi ma negata dal ceto politico.
Non sappiamo come l’abbiano presa ieri i consiglieri comunali. Da loro, com’è prassi, nessuna risposta. Così impegnati a trovare posti in giunta, a mediare incarichi, a rispondere ad obblighi di partito e che nemmeno in un sussulto di dignità trovano il tempo di chiedere o render conto su quanto è doveroso.
Stante poi trovarsi il futuro vice presidente del Consiglio Comunale in pectore, Stefano Angelibusi, impegnato ancora una volta a far da ambasciatore. Peccato che il messaggio sia sempre lo stesso: rimandare, rimandare, rimandare. Proprio lui che il 14 novembre 2011 (un anno fa) dichiarava: “L’impegno che mi sono preso, ma che si è preso tutto il gruppo del PD nei confronti dei cittadini, va rispettato, quindi nella prossima seduta quel punto dovrà essere all’ordine del giorno, discusso e votato”.
Il servilismo, a differenza loro, non dorme mai.
Qui Lecco Libera