Piano cave: il parere (non tenuto in considerazione) del Sindaco di Lecco.
“Non sarà una proposta (le osservazioni del Comune di Lecco al Nuovo piano cave provinciale, nda) pregiudizialmente contraria al proseguimento nel medio periodo, nei prossimi 15, 20 anni, di questa escavazione, ma non sarà detto che sia nelle quantità e nelle modalità che i cavatori hanno in qualche modo richiesto”.
È il 5 aprile 2013 quando Virginio Brivio rilascia a Qui Lecco Libera queste incoraggianti dichiarazioni. Il riferimento è al nuovo piano cave provinciale, allora in fase di prima adozione. 40 giorni fa il Sindaco riconosceva il peso dell’escavazione sul territorio di Lecco, assicurando l’elaborazione di un parere volto a contenere il disastro (11,7 milioni di metri cubi da qui a 20 anni nelle cave lecchesi Cornello, Vaiolo Bassa e Vaiolo Alta).
Il punto è che le “promesse” del primo cittadino rischiano di cadere nel vuoto. Il parere messo a punto dalla Giunta (da lui guidata) -e di fatto ratificato dalla commissione ambiente- non prevede alcuna riduzione o modifica delle proposte delle aziende. Per verificarlo è sufficiente scorrere le quattro paginette presentate dall’assessore all’ambiente Vittorio Campione il 17 maggio scorso.
Domani (giovedì 30 maggio) il consiglio comunale è chiamato a votare la bozza di parere -che per nulla incide o tutela le montagne, nonostante le parole registrate del sindaco Brivio.
Le stesse parole che pretendiamo essere rispettate e tradotte in atti concreti, rigettando il parere farsa e richiedendo la revoca del piano cave provinciale. Altrimenti, al Sindaco la patente del “poco credibile” e al Magnodeno la beffarda condanna a buco profondo.
Qui Lecco Libera