“Wall Street”, la trasparenza non si confisca
Mercoledì 29 maggio, l’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ha ufficialmente definito la riconsegna della ex pizzeria “Wall Street” dalla Prefettura di Lecco -che l’aveva condannata a “archivio deposito”- al Comune. Una decisione dovuta che è maturata a tre anni e mezzo di distanza dal controverso “scambio” tra i due enti di alcuni immobili sottratti alla criminalità organizzata, contestato in solitudine da Qui Lecco Libera.
L’auspicata restituzione alla collettività del bene, confiscato nel 1996 e da allora in attesa di una destinazione per finalità sociali, è viziata dalla già decisa assegnazione dello stesso alla filiale lecchese dell’associazione Libera. Soluzione annunciata che è stata infatti raggiunta senza alcuna gara, contravvenendo a un minimo principio di trasparenza e alla normativa. Scontrandosi con quanto espresso da 2.390 cittadine e cittadini all’interno della petizione “Salviamo Wall Street!”, che ne richiedeva un utilizzo condiviso, partecipato e pubblico. Identico percorso individuato anche da Nando Dalla Chiesa (presidente onorario di Libera), che il 12 aprile 2012, dinanzi all’ipotesi di un’assegnazione senza bando, criticò “la contrattazione con singole associazioni”, favorendo “processi aperti e condivisi”, augurandosi inoltre che questi fossero “valutati fuori da logiche clientelari”. Per un motivo molto semplice: “Non esistono rendite di posizione”.
La decisione a tavolino smentisce poi quanto promesso dal Sindaco di Lecco, Virginio Brivio, che nell’aprile 2012 aveva fatto esplicito riferimento a una “procedura di evidenza pubblica”, e dal coordinatore lombardo di Libera, Lorenzo Frigerio il 31 agosto 2012 (“Io credo che sia una pubblica utilità che questo bene dopo vent’anni torni a essere utilizzato, con un procedimento di evidenza pubblica […] questo bene non finirà a Libera, […] così come per le cooperative c’è stato sempre un bando”).
Virginio Brivio, 16 aprile 2012
Lorenzo Frigerio, 31 agosto 2012
Per questo chiediamo nuovamente al Comune di Lecco di dare vita a un percorso di coinvolgimento concreto della cittadinanza nell’ideazione, e successiva progettazione, del futuro del bene “Wall Street”. Senza corsie preferenziali -e ci auguriamo che Libera, tralasciata la retorica che ha contraddistinto la sua impalpabile presenza sul territorio, voglia rispettare le regole che ben conosce- e nell’interesse unico della collettività.
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