“Metastasi” e la “soddisfazione” di Virginio Brivio
(Ernesto Palermo e Virginio Brivio)
A proposito della richiesta della Procura di Milano di procedere tramite rito immediato per i 10 arrestati nell’inchiesta Metastasi, Virginio Brivio, intervistato da La Provincia di Lecco di oggi [mercoledì 3 settembre], si è detto “soddisfatto”.
Secondo il sindaco di Lecco, infatti, la scelta prevedibile e annunciata della Procura rappresenterebbe un “punto fermo” sulla sua posizione, a riprova della sua estraneità. È un tentativo maldestro di confondere, ancora una volta, il piano penale con quello etico-politico. Già i pubblici ministeri, infatti, avevano stralciato la posizione di Brivio all’epoca della richiesta di misure cautelari (che precedono l’ordinanza del Gip), limitandosi -se così si può dire- a stigmatizzare duramente la “mediazione” che immotivatamente Brivio mise in atto a proposito di Parè tra i presunti ‘ndranghetisti e Marco Rusconi (promosso peraltro a fine giugno per buona condotta ai vertici della Direzione di Idroservice). Sostenere che oggi la sua posizione sia mutata è strumentale.
(il titolo dell’intervista di Brivio del 3 settembre 2014 su La Provincia di Lecco)
Il sindaco Brivio, pienamente consapevole della natura degli interlocutori (ad esempio di Redaelli, definito da lui stesso “prestanome”) che aveva dinanzi, non esitò infatti a brigare affinché la questione Parè non esplodesse. Il Gico della Guardia di Finanza annotò per questo il suo nome ma i Pm -e dopo di loro il Gip- cambiarono orientamento. Lo sapevamo già. Deve forse cambiare il giudizio politico riguardo agli sms con Ernesto Palermo -al quale Brivio suggeriva di non parlare della vicenda per telefono- o dell’intimazione al suo “amico” Rusconi di mettere in riga i consiglieri comunali di Valmadrera affinché nessuno -parole di Brivio- “faccia cazzate” avvertendo la Corte dei Conti (e tanto altro ancora)?
La posizione del sindaco di Lecco non è affatto cambiata. Penalmente è sempre stata chiara, perché irrilevante. Politicamente, invece, il comportamento squalificante prima e contraddittorio poi resta cristallizzato nella sua gravità. C’è poco da essere “soddisfatti”.
Qui Lecco Libera