Rifiuti e teleriscaldamento, come stanno le cose (parte 1)
“Il miglioramento dei livelli di raccolta differenziata […] richiederà un significativo impegno nel rilancio dei temi della partecipazione delle utenze e della loro incentivazione […] con un supporto particolarmente importante che potrà essere dato dallo sviluppo di sistemi di tariffazione dei servizi alle utenze di tipo ‘puntuale’”. Questo passaggio non è tratto da un documento del Coordinamento lecchese rifiuti zero ma dal sesto capitolo del Piano piano provinciale di gestione dei rifiuti della Provincia di Lecco, datato ottobre 2008. Il richiamo alla tariffazione puntuale -basata sull’utilizzo di sistemi di rilevazione e quantificazione della produzione dei rifiuti riferiti a ogni singola utenza servita- era stato non a caso inserito nella sezione dedicata agli “Obiettivi”. Non solo: “nel caso di introduzione della tariffa con commisurazione puntuale dei rifiuti conferiti dalle utenze”, si leggeva nel Piano, il livello di raccolta differenziata atteso per l’anno 2015 avrebbe raggiunto quota 67%. Dal momento che ci troviamo nel mezzo della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti, viene da chiedersi a che punto siano quegli obiettivi.
La raccolta differenziata in Provincia è oggi -dati ISPRA aggiornati al 2014 alla mano- al 58,5%. Da prima che era nel 2002, la nostra Provincia è crollata al 33esimo posto in Italia. E la società che si occupa della gestione dei rifiuti e del forno inceneritore di Valmadrera -SILEA Spa, che nel 2014 ha bruciato rifiuti per oltre 92mila tonnellate- ha recentemente fatto sapere al Comune di Ballabio che il “nuovo regime di raccolta” con tariffazione puntuale -quello di cui già si riconoscevano gli effetti positivi nel 2008- non verrà predisposto prima dell’1 gennaio 2018: dieci anni più tardi rispetto al Piano provinciale di gestione dei rifiuti.
La missiva inviata dall’amministratore unico di SILEA Spa al sindaco di Ballabio (LC) in tema di tariffazione puntuale
Ci si chiede come sia stato possibile maturare un simile ritardo, a fronte peraltro degli ottimi risultati che il sistema di tariffazione puntuale ha prodotto laddove è stato applicato. Pensiamo al caso della provincia di Treviso e al bacino servito dalla società Contarina Spa. La raccolta differenziata è all’85%*, il riciclo all’80% e la produzione pro-capite annua di rifiuto residuo (il vecchio “sacco nero”) è di circa 50 kg, un terzo di quella lecchese (circa 150 kg). Il tutto a costi più bassi per i cittadini.
* Alla commissione Ambiente del Consiglio comunale di Lecco che chiedeva “Come mai ci sono comuni che raggiungono percentuali dell’80%?” rispetto alla raccolta differenziata, l’amministratore unico di SILEA Spa ha replicato il 23 novembre 2015 che “Se anche in provincia di Lecco le terre di spazzamento strade (destinate a recupero fin dal 2006) fossero conteggiate come raccolta differenziata la percentuale complessiva supererebbe l’80%”. Abbiamo verificato questa affermazione, applicando la formula utilizzata dall’ARPA del Veneto (%RD=[(RD+terre di spazzamento+ingombranti recuperati)/produzione annua di rifiuti urbani]*100). Sia che si utilizzino i dati diffusi dalla Provincia di Lecco, sia quelli dell’ISPRA, le percentuali ottenute oscillano tra il 62,9% e il 61%, smentendo clamorosamente l’amministratore unico di SILEA Spa.
E se anche l’ISPRA, nel suo Rapporto sui rifiuti urbani 2015, ha riconosciuto la convenienza economica della tariffa puntuale, parte del nostro territorio e i vertici della società SILEA, invece, pare vogliano discostarsi da alcuni degli obiettivi chiave del Piano provinciale dei rifiuti del 2008.
È per questo che come Coordinamento lecchese rifiuti zero ci sembra un errore non investire nell’implementazione della tariffa puntuale oggi (non tra due anni, e non solo a quella voce), allargandola a tutti i Comuni della Provincia, e contemporaneamente scommettere in un progetto faraonico -qual è quello del teleriscaldamento- che prevede da un lato un investimento di 22 milioni di euro almeno per i fabbricati, per la turbina e gli impianti per la centrale di teleriscaldamento a rifiuti da parte di SILEA Spa, e dall’altro la realizzazione di una rete, dal costo di almeno 32 milioni di euro, a carico del futuro gestore. La rete, inoltre, partirà dal forno di Valmadrera per giungere fino all’ospedale di Lecco, comportando l’attraversamento in perforazione dell’alveo del fiume Adda per 200 metri. Tutto questo per 250 allacci e, soprattutto, per garantire nuova linfa al forno inceneritore.
L’investimento totale per il teleriscaldamento contenuto negli allegati alla delibera che si appresta a votare il Consiglio comunale di Lecco, 54 milioni di euro di cui 22 milioni a carico della società SILEA Spa
L’attraversamento di 200 metri sotto l’alveo del fiume Adda per la realizzazione del tunnel per il teleriscaldamento. Dalla presentazione redatta dalla società ETS Spa
Il Consiglio comunale di Lecco si appresta il 30 novembre a votare l’affidamento del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti a SILEA Spa da qui al 2029. Allegato al contratto di servizio c’è il piano economico e finanziario (PEF) che, come detto, riporta agli “investimenti previsti” anche il “nuovo turbogruppo (fabbricati ed impianti) ed opere relative alla centrale a servizio del teleriscaldamento” -la società ETS Spa si è già occupata di “redigere le valutazioni economiche e finanziarie” (dal PEF asseverato allegato alla delibera)-. I consiglieri comunali di Lecco, però, non hanno potuto consultare il progetto (elaborato dalla società MWH Spa) su cui è incardinato il PEF, tant’è vero che SILEA Spa ha suggerito all’assessorato all’Ambiente del Comune di seguire la procedura di accesso agli atti inoltrando la richiesta al sindaco Virginio Brivio. Ci si chiede anche in questo caso su quali basi possano esprimersi i rappresentanti dei cittadini. Ecco perché proponiamo di imitare il Comune di Suello, votando a favore dell’affidamento a SILEA Spa del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti ma stralciando il progetto del teleriscaldamento.
La risposta dell’amministratore unico di SILEA Spa all’assessore all’Ambiente di Lecco in cui dà conto dell’esistenza del progetto preliminare del teleriscaldamento. Durante la commissione consiliare del 26 novembre, invece, è stato detto che era all’esame un semplice studio di fattibilità
Coordinamento lecchese Rifiuti zero
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