Il teleriscaldamento a Lecco. Le tappe

Il progetto del teleriscaldamento a Lecco voluto dai vertici della società pubblica che gestisce il ciclo dei rifiuti in Provincia e l’inceneritore di Valmadrera, SILEA S.p.A, è diventato finalmente un tema di discussione pubblica e di confronto. Non è sempre stato così, anzi.

I Comuni della Provincia, che sono soci di SILEA, infatti, non hanno sino ad oggi mai potuto discutere nei Consigli comunali un progetto dal valore stimato di 54 milioni di euro (di cui almeno 22 milioni a carico della società). Tutto ciò rappresenta un’evidente contraddizione di quel “potere di indirizzo” che ciascun socio avrebbe dovuto e potuto esercitare nell’interesse di tutti i cittadini attraverso il “controllo analogo” sulla società e i suoi vertici.

Prima di ogni confronto nel merito, però, riteniamo fondamentale che la “biografia” amministrativa del teleriscaldamento sia pubblica. Così che i cittadini e i comuni soci di SILEA possano rendersi conto di quante “puntate” sono già state scritte in loro assenza. Quasi a loro insaputa, verrebbe da dire. Quella che abbiamo potuto ricostruire attraverso documenti pubblici di SILEA e degli enti competenti è una storia che è iniziata nel 2007, con le richieste d’incremento di rifiuti da incenerire avanzate dalla società e le successive prescrizioni in tema di teleriscaldamento da parte di Regione Lombardia, ed è passata per assemblee dei soci che hanno discusso -e approvato- indirizzi nonostante la mancanza di “dati più precisi”.

Per avere un quadro storico completo degli atti, delle decisioni, degli accordi sottoscritti, dei progetti affidati, dei personaggi intervenuti e delle risorse in gioco, rimandiamo al nostro lavoro.

Qui Lecco Libera

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