Cattivo padre di famiglia a Lecco
Avete visto la quasi ultimata sistemazione dell’area del lungo lago a fianco del monumento ai caduti? Se non l’avete ancora vista, andateci. Merita. Sarete stupiti. Penserete: ma che meraviglia, ma che innovazione, ma che ideazione geniale! Chissà quanto sarà costata questa realizzazione,con fantastici giochi per bambini , che (scommetto) entro la fine dell’estate saranno sostanzialmente distrutti (ahi noi!).Potrete soddisfare la curiosità leggendo il cartello esposto sulla rete ai margini dell’area,che qui vi anticipo:
costo del progetto: 352.000 euro erotti
costo degli oneri per la sicurezza: 21.000 euro erotti
contratto per i lavori: 297.000 euro erotti
durata dei lavori:270 giorni
Vi sembrerà poco, naturalmente, e del tutto giustificato dal formidabile cambiamento. Da tempo tutti abbiamo visto l’esito dei lavori di risistemazione di viale Turati: appena terminati e ripreso il solito traffico, le pietre della massicciata stradale hanno cominciato a rompersi via via e ora il viale è pieno di rappezzi di asfalto. Chi aveva sbagliato? Il progettista? L’esecutore dei lavori? Chi ha ripagato l’esito disastroso di quel lavoro? Si è mai saputo? Quale cittadino accetterebbe su suoi terreni lavori eseguiti in quel modo? In P.za Affari-Tribunale i lavori languono fermi,con persistente degrado della zona. Chi mai tollererebbe una cosa del genere in una sua proprietà? Non i costruttori privati,che infatti fanno sorgerei i palazzoni al tempo della crescita dei funghi. C’è un concetto giuridico “la cura del buon padre di famiglia” ,riportato nel codice civile,ad esempio, per dire che il locatario deve avere avere cura dei beni locati: appunto “la cura del buon padre di famiglia”. I cittadini affidano alle amministrazioni la cura dei beni comuni. Vi sembra che negli esempi citati vi sia almeno la cura del buon padre di famiglia, quanto a mantenimento dei beni e oculatezza nel rapporto costi-benefici?
Personalmente penso sia scandaloso.
La città di Lecco è avviata a un ulteriore degrado urbanistico,architettonico,della viabilità,della qualità della vita.La speculazione edilizia smodata e priva di gusto e di intelligenza devasta sempre più le aree urbane che rimangono non edificate,incontrando l’opposizione dei cittadini ,come nel caso degli abitanti di Germanedo o dei genitori di Acquate, che lamentano la totale mancanza di verde pubblico.La viabilità peggiora :certo le costruzioni enormi aumentano la popolazione ,mentre le strade e i parcheggi rimangono gli stessi. E così pure peggiora la qualità dell’aria: dei cittadini hanno fatto un esposto circostanziato alla Procura della Republica ipotizzando che l’Amministrazione di Lecco abbia trascurato e trascuri il superamento delle soglie di P10 nell’aria di Lecco, trasgredendo le norme.Un’inchiesta de “La Provincia” recentemente ha denunciato il fatto che a Lecco sono ancora presenti tetti e tettoie che contengono amianto, pericolosa sostanza altamente cancerogena che può essere trasportata dall’aria per la progressiva erosione e dispersione del materiale e che l’Amministrazione avrebbe il potere-dovere di far rimuovere con ordinanze.“La Provincia” da tempo ha promosso interventi e inchieste sull’urbanistica e sui problemi ambientali di Lecco e del lago,contribuendo alla bocciatura del famigerato e orrido progetto delle Caviate, ma come dice anche E. Galigani, l’amministrazione latita. O se risponde lo fa dicendo che non è vero niente, che tutto va bene e che si tratta di speculazioni politiche.
“Quo usque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?” (fino a quando abuserai della nostra pazienza?) diceva il famoso oratore romano Cicerone ,rivolto a un politico romano accusato di non buona amministrazione in una provincia africana.
E’ un po’ più lontano,ma se vi capita , fate anche un giro a Tunisi o a Rabat: vedrete che quelle città sono ormai meglio tenute.
Sarà bene comunque che delle “speculazioni politiche” i cittadini mantengano memoria quando si tratterà di riaffidare l’amministrazione di questa bella ,ma deturpata città.
Su “La Provincia di Lecco” del 9 aprile si riferisce che all’Assessorato competente mancano i fondi per il rinnovo del contratto per la derattizzazione (il cui costo era stato l’anno scorso 15.000 Euro) .
Si aggiunge anche che ,mentre per la prevenzione alla zanzara tigre l’anno scorso è stata effettuata in maniera massiccia e pertanto l’estate scorsa non ci sono state molte zanzare in circolazione, quest’anno “sicuramente non andrà così bene”.
….Sempre a proposito della “cura del buon padre di famiglia”.
Laviano
So che quello che dirò, Laviano, non c’entra con il tuo articolo. Ma nel momento in cui leggo le lodi tessute alla Provincia di Lecco, a proposito della sua capacità di compiere inchieste ed essere in controtendenza rispetto all’ amministrazione locale, mi sento in dovere di ribattere. Riporterò qui l’ articolo scritto alle tre redazioni dei nostri giornali locali:
Salve,
Siamo tre ragazzi lecchesi che si sono posti un problema riguardo alla gestione
dell’ informazione locale.
Giovedì 10 Aprile ore 18.00, via Pietro Nava è teatro di un fatto ripugnante:
un gruppo di 12 ragazzi si avvicina a tre extracomunitari apostrofandoli
con frasi come: “Bastardi negri,andatevene via di qui”, racconta M., senegalese
di 35 anni. Quattro di loro cominciano a mettere le mani addosso ad uno dei senegalesi.
M. tenta di tranquillizzare gli aggressori. Di tutta risposta viene assalito
dai quattro e picchiato con l’ aiuto della fibbia della cintura di uno di loro.
Quando i passanti e la gente cominciano a gridare gli aggressori si allontanano
dicendo: “Dobbiamo lasciare un ricordo per sempre”.
Arriva la polizia, l’ambulanza e gli aggressori vengono presi. Il fatto si chiude.
Ciò che è accaduto è gravissimo: un atto puramente razzista e xenofobo,
un atto di violenza gratuita. Un fatto di cui la stampa, almeno locale, dovrebbe parlare.
E invece solo il quotidiano milanese “Il Giorno” dà il giusto peso all’ accaduto.
Nè “La Provincia di Lecco” nè la “Gazzetta di Lecco” ne parlano; mentre il
“Giornale di Lecco” opta per il “compromesso”, citandolo in un articolo intitolato
“Ennesima rissa in centro: ora servono più controlli” (pag. 10,Il Giornale di Lecco del 14 Aprile).
Non è accettabile che ad un fatto del genere non sia dato peso. I cittadini lecchesi
dovrebbero indignarsi per l’ accaduto e per la NON informazione.
Perchè è di non informazione che si parla. Un fatto di razzismo taciuto.
Niente di più grave, a nostro giudizio, in una democrazia.
E a questo punto sorgono le domande: Perchè è stato scelto di non parlarne?
Perchè invece i nostri giornali scelgono di parlare di inezie e frivolezze?
Perchè scelgono di oscurare? Forse perchè ai cittadini lecchesi piace non essere informati.
Agostoni Davide
Mandelli Stefano
Schirò Bruno
In attesa di una vostra risposta,
distinti saluti
Noi intanto informiamo la comunità…
La risposta di E.Galigani è stata repentina e questo gli fa onore. Ma, in sintesi, risponde che ” le cose non sono affatto andate nel modo in cui sono state raccontate “( noi abbiamo raccolto di certo più testimonianze di lui ); che” il fatto che persino le associazioni e le istituzioni che si occupano di questi fenomeni abbiano archiviato in fretta il caso, ci lasciano immaginare altri scenari rispetto a quelli dipinti ” ( L’ARCI Lecco non ne sapeva nulla); e infine quasi per dimostrare la loro buona fede ” ogni settimana ospitiamo una pagina dedicata al mondo del volontariato e nella quale i temi come l’integrazione trovano spesso e volentieri spazio. Per non parlare poi della nostra casa madre, l’Eco di Bergamo, che pubblica addirittura un inserito settimanale apposito denominato Bergamondo proprio dedicato ai lettori extracomunitari.”( no comment )
La verità è che qui si vogliono coprire i fatti scomodi di Lecco.
Scusate l’argomento fuori tema.
Io ho solo una cosa da dire, soprattuto rigurado all’inzio dell’articolo. Se la gran parte della popolazione italiana è formata da persone che non pensano alla collettività, questo non vuole dire che non si deve fare niente. Cioè allora se un Comune decide di costruire un edificio, è scontato che verrà preso di mira dai soliti cretini armati di bombolette. Se si fa un giardino, diventerà un cagatoio per cani, se si fa qualsiasi cosa è molto probabile che qualcuno lo prenderà di mira. Allora le cose sono 2: o telecamere e comunque tolleranza zero, oppure critichiamo solo perchè chi sta in comune ha idee diverse (anche dalle mie ve lo assicuro) non è che per forza bisogna criticare. Io da elettrice del centrosinistra, critico l’indulto, come critico chi ha vietato a Bersani di fare le liberalizzazioni. Però posso anche dire che alcune riforme fatte dal governo di centrodestra non hanno niente di obiettabile.
Scusate lo sfogo. Ciao. Roby
Putrtroppo non sono una novità a Lecco questi scempi…
Volevo sottolineare che i lavori di Viale Turati credo ormai siano alla terza edizione, dello scempio Meridiane non ne parliamo nemmeno. Un altro splendido esempio è il nuovo quartiere Lecco Più in zona iperal, un ammasso di palazzi.
Trovo scandaloso sempre nel discorso del degrado di Lecco che una città che si vuole imporre come meta turistica scarichi oltre 5 miliardi di liquami inquinanti in “quel ramo del lago di Como” non avendo un depuratore all’altezza e per questo continui ad essere multata dalla provincia, multe non pagate dai governanti ma dagli ignari contribuenti.
“Il giardino di Pescarenico” che di giardino ha solo il nome, nel rione più bello di Lecco.
Tutti i centri commerciali mangia verde e mangia piccole attività commerciali di quartiere.
Ema
Ad Agostoni:
non c’è dubbio che “La Provincia” abbia svolto e svolga una attività di informazione e di denuncia sul urbanistica e sul lago,cosa che trovo positiva; il che non significa che intenda incensare “La Provincia” ,nè dire che sia esente da critiche. Quelle che fai tu possono essere condivisibili, ma non mi sembra vi sia contraddizione.
A Roberta:
Chi dice che non si debba fare niente? Io dico che è scandaloso quando le cose non si fanno bene o si fanno male oltretutto a costi
esorbitanti e con tempi biblici,anch’essi pur sempre costosi per i cittadini. Queste non sono cose tollerabili,tanto quanto il vandalismo: sempre di dispregio del bene comune si tratta.
Cosa sarebbe stato l’ecomostro delle Caviate senza l’opposizione dei cittadini? uno sfregio permanente alla città e al lago sostenuto da chi avrebbe compiti di tutela del bene comune. E se, mi consenti, penso che chi si assume responsabiltà di amministrare ne abbia di più di chi non ha neppure responsabiltà di se stesso.
Laviano
Laviano concordo con te che qui in città l’ecomostro è proprio una per essere chiari puttanata. Compreso il porto con migliaia di barche e tre posti macchina…che chi usa la barca deve arrivare in treno…
Poi vabbè come giustamente dici tu portantdo troppi punti c’è il rischio di uscire dal seminato. Anche se per fare un esempio sul discorso delle piccole attività non sono convinta. Ma è una idea mia. Come invece sono convintissima che Lecco Più è il quartiere Più…orribile di Lecco!!! Però di solito si costruisce e si crea in base alle esigenze e alle domande del mercato, evidentemente uffici e appartamenti volevano che fossero lì, e visto che li vendono è stata fatta questa scelta orribile.
Possiamo fare tutti i dicorsi che vogliamo: è quileccolibera non per niente.
Rispetto a cosa fare per Lecco? Spendere meglio, prospettare una città tenendo conto del verde,dell’aria della viabilità e anche della bellezza. Una cosa che QLL sostiene è il collegamento con la ciclopista che sarà fatta fra Abbadia e l’Orsa Maggiore, ovvero una pista ciclabile lungo il tracciato della bretella della superstrada, con riqualificazione della zona caviate.
Non è il mercato che crea le case, tantomeno la loro qualità. Si vendono perchè ci sono quelle che fanno.
Ma parliamo pure ulteriormente,se vuoi…
Laviano
Per rientrare nel ragionamento di Laviano basti pensare che la popolazione della ciità di Lecco è in discesa dal 1971, quindi non c’è alcuna necessità di costruire selvaggiamente.
Vi anticipo due informazioni.
Entro il 30 giugno presso un apposito ufficio del Comune di Lecco sarà possibile da parte dei cittadini presentare istanze ,di cui l’Amministrazione dovrebbe tener conto in relazione al successivo Piano di Governo del Territorio,che dovrà essere approntato e che sostituirà il Piano Regolatore.
Quileccolibera ha intenzione di promuovere, insieme ad altri, un Comitato per Lecco , che raccolga e coordini proposte e opposizioni
nell’ambito urbanistico e ambientale del territorio di Lecco, con l’intento anche di presentare (possibilmente a larga sottoscrizione)
istanze per il suddetto PGT.
Che ne pensate?
Laviano
Sull’ultimo punto avete ragione. Infatti paesi come Valmadrera e Abbadia sono diventati dei dormitori, mentre lecco è la città del lavoro più che altro. Per la ciclopista io sono con te, soprattutto perchè adoro la bicicletta. Il problema è che ci sarà chi della ciclopista non interessa e invece voleva il parcogiochi per portarci i figli. Il difetto degli abitanti del nord in particolare è stato quello che da un certo punto della storia in poi hanno cominciato a guardare il loro e non più il collettivo. Che è una idiozia, sarebbe come se io dicessi che della scuola non mi interessa, che non si finanzi nulla etc.etc. solo perchè io non vado più a scuola e i figli dovranno arrivare ma per ora non ne ho. Lecco non muore solo per le amministrazioni comunali, Lecco muore per colpa principalmente dei lecchesi.
Poi io posso garantirti per esperienza di un amico in un paese del lecchese, che se una amministrazione comunale ridistribuisce, dà contributi per il pulmino scolastico, per i libri, crea un doposcuola…bhe alla gente non interessa questo, e infatti molto probabilmente, salvo che questo sindaco sia una personalità, non verrà rieletto. Quindi si tenta di mediare tra “sociale” e “strutturale”, e questo porta così a fare 2 cose non complete.
Finchè il destino dell’urbanistica è in mano ai costruttori è ovvio che avremo solo ulteriori palazzoni, centri commerciali ecc., soprattutto se gli amministratori locali per incapacità o opportunismo si fanno abbindolare da certe proposte scellerate (vedi porto delle Caviate).
Spero che la proposta di uno dei proprietari dell’ICAM di vendere la proprietà immobiliare solo a chi dimostrerà di avere dei validi progetti per la collettività cittadina abbia successo e sia da esempio per il futuro.
Io capisco la voglia di denunciare tutto ciò che nn va bene nella nostra città, vandalismo, errate realizzazioni, speculazione edilizia, traffico…
Ma rendiamoci conto che se Lecco è una Merda lo è perchè soprattutto i lecchesi la trattano come una Merda e non è solo colpa delle amministrazioni comunali. siamo tutti pronti a guarda le pietre del viale turati quando invece il 10% di noi usa i cestini per cicche, sigarette e quant’altro… che bravi che siamo!
Per quanto riguarda traffico e PM 10 ( e non P10) ricordo ancora che le macchine nn vengono guidate solo dal’lamministraizone pubblica e dagli esterni…ma soprattutto dai lecchesi che se devono fare la spesa pur di non fare 500 m a pi8edi la macchina la utilizzano volentieri…vero o no?
La questione amianto è una questione anch’essa indipendente dall’amministrazione pubblica: se lo stato da a disposizione dei soldi, pochissimi, per sostituire le coperture in cemento e fibra d’amianto, comunemente detta ETERNIT, e i privati non colgono la cosa ( o pochi di essi) che ci possiamo fare? Obbligare le persone a spendere per un risamento della propria casupola (con quali soldi visto che nessuno ha i soldi ma usa l’antenna parabolica, ha l’adsl etc etc) o i capannoni abbandonati in Corso Carlo Alberto davanto al centro commerciale le Piazze.
Io credo che se si vuole fare delle critiche costruttive no si devono mettere assieme 4/5 argomenti per aizzare gli animi e non proporre soluzioni. Troppo facile giudicare!
Caro Bregaglio,
ma allora la pubblica amministrazione che ci sta a fare,se non ha responsabilità?
Amministrare significa anche indirizzare i comportamenti della popolazione,non possono essere i singoli a produrre comportamenti collettivi. Gira per altre città d’Italia e d’Europa e vedrai che sono amministrate e tenute molto diversamente una dall’altra.
Le proposte? Sono smaccatamente implicite,non le hai capite? Gestione oculata della spesa pubblica,attenzione all’ambiente e alla salute, sviluppo urbanistico ecocompatibile,funzionale e ed esteticamente curato. Tutto ciò che a Lecco non è grazie alle Amministrazioni che si sono susseguite o a chi se no?
Se puoi voi dire che i cittadini dovrebbero amministrare le amministrazioni, allora sono d’accordo: scegliendo persone capaci e dav vero rivolte al bene comune.
Laviano
Hai ragione Umberto quando dici che criticare senza essere propositivi è inutile e che dobbiamo innanzitutto partire da noi stessi per cambiare le cose: è proprio quello che cerchiamo di fare come Qui Lecco Libera!
Nello specifico: io non sono un architetto, ma in questo caso un semplice cittadino che giudica ciò che viene fatto e ciò che si prospetta per il futuro, ritenendolo inadeguato. Eessendo ignorante in materia mi sono informato ed ho ascoltato voci, penso autorevoli, che mi hanno permesso di capire le varie alternative. Ritenendone alcune migliori di altre mi domando il perché l’Amministrazione di Lecco faccia alcune scelte invece di percorrere altre strade.
Su La Provincia di Lecco da tempo è in atto un bel dibattito, diverse volte è intervenuto anche Laviano. Ti riporto una lettera apparsa il 29 aprile a sottolineare il mio ragionamento
Il porto delle Caviate, Parè e le prospettive di Lecco
Egregio direttore,
leggo su “La Provincia” di sabato 26 aprile che l’Amministrazione di Lecco si appresta a varare programmi urbanistici, in cui viene ripreso il progetto di un porto alle Caviate, sia pure – si dice nell’ articolo – rivisto rispetto al mastodontico progetto bocciato, e non più il porticciolo alla Malpensata come si era invece prospettato.
Bisogna fare un discorso su Lecco ,anche in vista del futuro Piano di Governo del Territorio. I punti di partenza sono due. Nell’ultimo cinquantennio lo sviluppo di Lecco è avvenuto in maniera inadeguata ,male amministrato, non programmato, senza criteri urbanistici rivolti all’estetica, alla viabilità, alla qualità dell’ambiente urbano e i risultati sono sotto gli occhi di chiunque li abbia.
Quale il futuro di Lecco? Alla progressiva dismissione e delocalizzazione delle industrie, è subentrato uno sviluppo di terziario, anche a seguito dell’essere Lecco diventata capoluogo di provincia ed è questa una tendenza che proseguirà. Le sedi del Tribunale, dell’Amministrazione Provinciale, del Politecnico, del Polo Sanitario del “Manzonl”, e di molti altri servizi al commercio, all’industria e ai cittadini, fanno sì che Lecco diventi sempre più un centro di terziario utilizzato dalle aziende industriali, artigianali e commerciali e dai residenti del territorio provinciale.
Oltre a ciò il centro storico e illungolago sono meta festiva, soprattutto, di numerosi gitanti di giornata.
E’ prevedibile, che se sul ramo di Lecco del Lario e in Valsassina, che potrebbe avere grosse possibilità, si svilupperà un turismo più residenziale-alberghiero e di transito, Lecco beneficerà dell’essere un centro fornito di negozi ,ristoranti ed esercizi commerciali per i turisti alloggiati sulle sponde lariane o sui monti. Tutto ciò anche in vista dell’Expò di Milano. Se si sviluppasse meglio una polarità culturale (mostre, musei, concerti ecc.) questa potrebbe diventare ulteriore fonte di attrattiva.
Da quanto detto discendono due conseguenze. Allo stato di incuria dello sviluppo fin qui seguito, dovrebbe seguire una speciale attenzione a:
-evitare assolutamente che lo sviluppo scriteriato continui e anzi che le possibilità di sviluppo rimaste abbiano l’estetica e l’inserimento ambientaI e in primo piano;
-cercare la maggiore riqualificazione possibile del tessuto urbano e dell’architettura, migliorando viabilità automobilistica e ciclabilità, spazi verdi, abbellimenti, riadattamenti degli antichi borghi, ecc.
Si parla di sviluppo turistico di Lecco. L’idea di uno sviluppo a Lecco del turismo in senso proprio, cioè con alberghi e residenze, è una mera idiozia: Lecco non si presta minimamente a una tale eventualità. Dove sono o dove potrebbero essere fatti gli alberghi? Dove le residenze? Chi verrebbe mai a soggiornarci ,per quali motivi?
Lecco ha invece tutto l’interesse a che il turismo – un turismo qualificato, come quello dell’Alto Adige, per intendersi, o del Tigullio – si sviluppi sulle sponde del lago e in Valsassina, che sono a pochi minuti d’auto, ma rispetto ai quali si potrebbero migliorare i collegamenti pubblici. Dunque Lecco ha interesse a porsi al centro di una politica territoriale ad ampio raggio , al di fuori di stupidi campanilismi, come quello del porto. Si è detto una città capoluogo di Provincia si merita un porto. E perché? Per intasarsi ulteriormente di traffico? Per dequalificare le Caviate, che dovrebbero viceversa essere riqualificate e inserite nel lungolago, collegandole alla pista ciclabile progettata ed ormai in fase esecutiva fra Abbadia e
Lecco?
Nello specchio d’acqua del lago di Lecco – di non grande ampiezza – tutti coloro che conoscono il lago indicano la baia di Parè come il posto più favorevole a un porto: per due motivi, il riparo dal vento e le aree retrostanti ,che si prestano a uno sviluppo di infrastrutture e di parcheggi.
Che importa che Parè sia nel Comune di Valmadrera? Forse che Lecco non beneficerebbe di un porto a pochi minuti dalla città? Non si potrebbe ampliare e migliorare il porto esistente di Parè attraverso una Società partecipata da entrambi i Comuni, ed eventualmente anche da privati, visto che i porti turistici possono avere una resa?
In un’intervista a “La Provincia” dell’ 8 maggio dell’anno scorso, il presidente dell’Unione delle Industrie nautiche faceva due affermazioni importanti: “I porti hanno la capacità di autofinanziarsi da soli e molto spesso non hanno bisogno di altre realizzazioni, come ad esempio in Liguria” e aggiungeva “La sensibilità ambientaIe è una delle prima caratteristiche del diportista. Un porto turistico non deve alterare le caratteristiche del luogo circostante, ma sapersi integrare nella località in cui viene ospitato”. E chiunque nella baia di Lecco indicherebbe Parè come il posto adatto.
Molti e molto hanno scritto su Lecco e il suo ambiente. Persone coltee intelligenti come Gianfranco Scotti, presidente della Sezione locale del FAI, e tecnici, come l’architetto Giovanni Anghilleri, perché l’Amministrazione non ci sente, perché non usa le risorse umane del territorio?
“Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur” (mentre a Roma si discute Sagunto città sotto assedio, verrà espugnata) è diventato un detto per dire di come si rischi di perdere il tempo in discussioni inutili, mentre le cose nel frattempo degradano.
Qui sembra che l’Amministrazione di Lecco sia diventata la nostra Roma, impegnata a discutere spartizioni “politiche”, mentre Lecco rischia di perdere gli ultimi treni per migliorarsi e viceversa è lasciata a un inarrestabile degrado.
Perché a Lecco, sicuramente una delle cittadine più ricche d’Europa, non si manifesta un interesse per l’ambiente cittadino? Ci sono vecchie famiglie, industriali, professionisti, persone colte: possibile che al di là di una psicologia individualista, di certo molto diffusa, non vi sia chi senta l’importanza dell’ambiente in cui si vive, oltre “gli affari propri”, o tutti vivono sulla luna?
Gian Marco Pauletta d’Anna Lecco
risponde Ernesto Galigani
[…]Più volte, su questo giornale, abbiamo lanciato il sasso nello stagno. Ma pochi hanno notato i cerchi nell’acqua. Guardavano la mano che aveva lanciato il sasso, tutti presi con i loro problemi di piccolo cabotaggio. Speriamo che la tendenza cambi. Discutere del futuro della città dovrebbe essere di tutti e il confronto, se non si hanno preconcetti, porta soltanto benefici.
Condivido con le persone che portano avanti questo interessante e funzionale sito che da una voce alle persone che a Lecco davvero vogliono cambiare le cose. Il mio intervento è nato dopo aver notato che l’articolo era forse fin troppo sprezzante (giustamente o meno) su più argomenti non collegati fra di loro.
Una cosa è certa sia le persone che le amministrazioni del nostro bellissimo territorio devono cambiare concezione e modo di pesare: ecocompatibilità, riciclaggio, appalti veramente pubblici, ristrutturazione e ridimensionamento degli enti, finanziamenti al sociale, apertura alle arti, incentivazione vera del turismo….tutte cose che non vengono capite e che basta fare 2 passi oltre frontiera e notare le sostanziali differenze.
Purtroppo siamo in una città che come mentalità politica è ferma ai tempi dei rossi vs neri, e che non capisce che deve svegliarsi e darsi una bella ripulita.
Spero di non aver sollevato inamicizie inutili, non è il fine che mi sono preposto nel rispondere o commentare questi articoli.
Continuate/continuiamo così, con più spirito e voglia di migliorare casa nostra!