Daniela Santanchè

Santanchè
(nella foto la signora Santanchè a bordo di un tipico muletto dei lavoratori precari)

Giorni fa, a Lecco, abbiamo “beccato” l’ex candidato Premier de La Destra, Daniela Santanchè. Donna energica e piena di risorse, l’amica del play boy di Cuneo – Briatore – ci ha risposto con disponibilità inaspettata a qualche curiosità. L’attualità l’ha fatta da padrona. Le recenti aggressioni fasciste e le sparate di qualche personaggio istituzionale non possono esser ignorate. In un Paese democratico è fondamentale coltivare e proteggere il senso della Memoria. Quell’entità astratta che assicura nel tempo una sorta di distinzione tra ciò che è stato nobile o meno. La Santanchè fa – a suo modo – lo struzzo e lamenta “noia” su questa temi. Lei “sta con i lavoratori”. A nostro modo di vedere – invece – vale sempre la pena “ricordare” e ricordarsi.
Infine, per toglierci una minima soddisfazione, le abbiamo chiesto un parere di coerenza : come diavolo fa a parlare di “mutuo sociale” o di “umiltà dei forti” quando poi sorseggia champagne con Briatore ed arricchiti affini alle feste mondane del Twiga? Beh, d’altronde, per una che pochi anni fa indossava la maglietta No finance, no Romance non c’è da farsi troppi scrupoli.

Ecco il video dell’incontro.
https://www.youtube.com/watch?v=23asZNMyoK0

Duccio Facchini

25 pensieri riguardo “Daniela Santanchè

  • 9 Giugno 2008 in 12:01
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    Braitore è un modello per tutti, non lo sapevate? :-)
    In questi momenti mi sento orgoglione di essere Italiano… ;-)
    Pazzesco…

    Bigio, avevi ragione: c’è WOLLAS!!!

    Cmq, tutto sommato, almeno la Santanchè è riuscita ad essere coerente con le sue idee e a mantenere il filo logico… fino a quando si è parlato delle televisioni, lì ha usato frasi a caso, proprio!
    Non condivido minimamente quel che dice, ma trovare un politico che non si contraddice due volte in 20 secondi (vedi Alemanno in una recente intervista al Tg 2) è un caso raro, nel Bel Pese.

    Però va anche detto che vedere un così esteso seguito di lacchè intorno a lei è SCONFORTANTE.

  • 9 Giugno 2008 in 15:03
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    mah… la santanchè è tanto caruccia ma dovrebbe evitare di far politica. si sa che la destra sceglie le donne con canoni estetici. basta guardare le nostre ministre… comunque sentirla parlare è desolante, sentire la gente che l’applaude ancora di più.

  • 9 Giugno 2008 in 19:00
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    Io sono contraria alle idee della Santanchè. Però mettiamo in chiaro una cosa: Della Valle è un imprenditore di sinistra, dichiarato non per comodità ma per convinzione. L’epoca della lotta di classe è finita da mo’. Non vedo perchè una come la Santanchè che è ricca, perchè i soldi se li è fatti soprattutto fuori dalla politica, non possa bere champagne giorno e notte ed essere dalla parte della gente comune. Se uno ha i soldi può farne ciò che vuole dei propri soldi (nella legalità). Altrimenti: mezzi di produzione al popolo, tu che hai la casa grande ti mettiamo 2 persone in casa, e poi si sa come si va a finire.

  • 9 Giugno 2008 in 19:26
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    Ciao Roberta,
    grazie del contributo.
    Vorrei però precisare qualche cosina :
    1) Della Valle non è di sinistra, bensì è un mastelliano convinto. Come da lui spesso riconosciuto. Mastella non è di sinistra, è di centro.
    2) Morti sul lavoro, contratti precari, licenziamenti repentini ed ingiustificati, salari infimi : la lotta di classe è viva. Son cambiati i nomi. Hanno uniformato le classi. Ma una classe che boccheggia ed una che si fa la bella vita a suon di corruzione ci sono ancora.

    Un abbraccio,
    Duccio.

  • 10 Giugno 2008 in 09:01
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    “L’epoca della lotta di classe è finita da mo’”

    cococo, contratti a progetto, apprendistato a vita, precarietà….la lotta di classe non esiste?????
    è palese che è ancora in atto, solo che la stanno facendo i padroni, si stanno riprendendo tutto.

    “Se uno ha i soldi può farne ciò che vuole dei propri soldi (nella legalità)”

    no,non sono d’accordo, non basta avere dei soldi per poterli spendere “come gli pare” specialmente se un politico.
    gente come la santanchè (ma ne vediamo a centinaia per le vie delle nostre città) che gira su macchine assurde, fa una vita da nababbo da un messaggio chiaro alla popolazione: vedi con i soildi che tu non risparmierai in una vita io mi ci compro una porche,un cayenne,un slk, ecc.. e se mi girano le palle la cambio pure.
    questo comportamento lo trovo assolutamente immorale e spregevole.
    Gg

  • 10 Giugno 2008 in 09:48
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    Bella la risposta Duccio!

  • 10 Giugno 2008 in 19:23
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    Caro Facchini, tu che sai tutto forse non hai ancora capito che la Santanchè era a Lecco perché amica di una giornalista, che guarda caso frequenta casa Brambilla.
    Tre donne insieme sono troppe. Un pericolo per l’incolumità pubblica.

    Indaga

  • 10 Giugno 2008 in 22:27
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    Qualcuno non ti vuole bene, occhio!

  • 11 Giugno 2008 in 14:42
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    “Non vedo perchè una come la Santanchè che è ricca, perchè i soldi se li è fatti soprattutto fuori dalla politica, non possa bere champagne giorno e notte ed essere dalla parte della gente comune.”

    Secondo me perchè bere champagne giorno e notte è una presa per il culo verso chi non arriva a fine mese.

  • 11 Giugno 2008 in 19:37
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    Ma poi fa anche acidità di stomaco, alla lunga… :-)

  • 12 Giugno 2008 in 14:30
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    Non esistono i lavoratori di Europa 7? Chi guarda ai loro interessi?

    La gente ha altri bisogni, non arriva alla quarta settimana etc. Si ma siete voi che discutete ste cose in parlamento.
    Addirittura per “aumentare la produttività” vi volete ridurre le settimane di lavoro da tre a quattro. Un consiglio a tutti i lavoratori: proponete ai vostri datori di lavoro di riddurre da tre a quattro le settimane di lavoro, cavolo aumenta la produttività! ema

  • 13 Giugno 2008 in 21:08
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    Ho deciso, alle prossime politiche voterò la Daniela. Se non altro per il feeling col Duccio.
    I compagni democristiano confindustrial democratici dovrebbero imparare da questa furbacchiona l’astuzia di non sottrarsi alle legittime curiosità dei cittadini, giovani in particolare. Duole ammettere che da questo punto di vista la signora in nero ha da insegnare e che tutto sommato (ma proprio tutto!) ne esce infinitamente meglio di tante sciure e sciurette della sinistra bene. Una in particolare? La Serafini, tanto per stare sul pezzo!
    Un abbraccio e… Duccio sindaco!
    franz

  • 14 Giugno 2008 in 09:58
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    ma forse anche un po’ di gino bartali..

    (concordo, duccio sindaco! ;))

  • 14 Giugno 2008 in 11:12
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    Duccio Papa, non solo sindaco! :-)

  • 16 Giugno 2008 in 09:47
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    Caro il mio Pedrotti,
    in Daniela vive lo spitrito di Giovanna d’arco, di Evita Peron di Paris Hilton,di Raimondo Vianello di Gino Bartali del giro del 46 , di Gigi Di Biagio in Francia 98, di Franco Baresi in u.s.a. 94!
    vive lo spirito di Maradona e del napoli dell’87 ma anche quello tragico dell’91, vive anche lo spirito di Primo Carnera!…ma da questo filmato non esce…
    speriamo che nel prossimo (non) esca lo spirito di Selen nel celebre fil del 99 “colpi di pennello” !!!!
    un saluto,con affetto.
    Moonstomp.

  • 20 Giugno 2008 in 22:11
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    Flavio Briatore ha saputo realizzarsi. E’ partito da Cuneo con niente ed è diventato un multimiliardario. Il suo nome è conosciuto in tutto il mondo, è stimato ed apprezzato (lo abbiamo visto anche dagli ospiti internazionali che sono venuti al suo matrimonio). Il fatto che abbia lasciato l’Italia per pagare meno tasse può dar fastidio, ma è del tutto legittimo. Ha vissuto 15 anni negli USA, è più di 20 anni che risiede a Londra, insomma non è espatriato l’altro ieri! Sull’intervista dell’Annunziata non ha detto “NON pagate le tasse”. Ha detto che in Italia sono troppo alte (sfido a dire il contrario) e che se lui si trovasse nella situazione di non riuscire a mandare avanti la famiglia, pagare la scuola al figlio e dare lo stipendio ai suoi dipendenti SE NE ANDREBBE DALL’ITALIA e, se ciò non fosse possibile, solo allora evaderebbe. Non ha detto NON PAGATE e basta (senza contare che l’Annunziata ha fatto di tutto per farlo passare come un evasore!).
    Saluti.

  • 21 Giugno 2008 in 08:31
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    Mamma mia che bravo che è Briatore, è un multimiliardario che ha avuto il coraggio di dire che le tasse sono troppo alte?
    credo che giri con la scorta ora…
    a nessuno balena per la testa il piccolo particolare che forse le tasse sono alte perchè c’è qualcuno che NON le paga!
    povero Briatore..che piange per le tasse alte ma che per il suo matrimonio affitta una città intera…
    povera patria.
    Gg

  • 21 Giugno 2008 in 09:59
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    Mah, sarò sincero. Se – al mio matrimonio – dovessero essere presenti persone come : il Nano, Emilio Fede, la Venier, Benetton, la Ventura e Pupo, beh, io non uscirei più dall’uscio di casa. No?
    A parte il sarcasmo, caro Marco, trovo assurdo sbrigare così rapidamente il “come” sia divenuto (e divenga) multimiliardario il buon Flavio. Ha società off-shore sparse in tutto il mondo, in paradisi fiscali che gli permettono di eludere il fisco italiano. E’ un comportamento eticamente corretto? Se sì, almeno però non farti baluardo del “made in Italy”, perchè te, in Italia non ci lasci manco un centesimo dei miliardi che “guadagni”.
    Poi, un pò di storia. Da Cuneo partì sì, però, s’è sempre discusso riguardo alla sua reale motivazione. Cioè, nel 1989 è amnistiato per guai col fisco italiano, ricordiamocelo.
    Comunque, viva Flavio Briatore e viva la grandeur francese, eh?
    Sempre presi per i fondelli, sempre!

  • 21 Giugno 2008 in 12:09
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    … e la gente è contenta così, poi…

    Mi sa che ce lo meritiamo.

  • 24 Giugno 2008 in 14:24
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    Premetto che è l’ultimo mio commento sulla questione Briatore, questione che secondo me ha una importanza simbolica. Il punto principale da cui partire è che Briatore non è un cittadino italiano. Ha la cittadinanza inglese, vive e lavora là da 20 anni e le tasse le paga là (per gli utli fatti su territorio UK come prevede la legge). Briatore all’Italia non deve proprio nulla, così come l’Italia non gli ha dato nulla. Viene a farci le vacanze tutte le estati, paga le tasse per il locale di sua proprietà e qualche milione all’anno lo lascia. Semplicemente paga il dovuto, e, inoltre, se si fa testimonial del made in Italy (non so come) credo che questo non possa che portare vantaggi all’Italia. Dov’è il problema? Il fatto che abbia società off-shore sparse in giro per il mondo non credo sia un problema dell’Italia. La domanda da porsi è : infrange qualche legge? Tra l’altro parliamo della legge inglese, perché Briatore è a tutti gli effetti inglese. Se non la infrange ha il diritto di camminare per strada a testa alta e dire che i soldi che guadagna sono puliti. Infine i problemi col fisco: tu conosci anche solo un negoziante di media grandezza, azienda ecc… che non ha MAI avuto contenziosi col fisco? A certi livelli è normale avere qualche problema con l’Erario, che peraltro è stato risolto definitavamente da tanto tempo.
    Chiudo dicendo che secondo me molte delle persone come te, caro Duccio, sono spinte semplicemente dall’invidia per chi ha successo. Per Berlusconi potete giustificarvi dicendo che ha rovinato l’Italia e il vostro è un odio giustificato. Ma per Briatore? Ha fatto del male all’Italia? Vi ha rubato qualcosa? E allora perché prendersela col “modello Briatore”? Perché riscuote successo (personale ed economico)? Può non piacervi la persona, il modo di fare, di apparire…tutto legittimo…ma perché in Italia chiunque abbia successo anziché essere lodato viene prima deriso e poi, se non ci sono altri argomenti, accusato di evasione?
    Davvero non capisco…

  • 24 Giugno 2008 in 14:25
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    Rettifico: la cittadinanza probabilmente è Italiana, la residenza è in Inghilterra…la sostanza comunque non cambia

  • 24 Giugno 2008 in 18:33
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    “invidia per il successo”.. patetico.. indipendentemente dal concetto di successo che lei ha in mente..
    comunque ognuno scelga i propri modelli, se ne ha davvero bisogno.. in bocca al lupo Sig. Marco!

  • 24 Giugno 2008 in 21:37
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    Invidia per il successo… a mio avviso lui dovrebbe invidiare me! :-)

    “Tutta questione di punti di vista”, come dico anche troppo spesso… però sta volta lo dico a ragione.

    Se non ha infranto nessuna legge ok, ma resta il fatto che non mi piace.

  • 13 Maggio 2009 in 00:36
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    Briatore un “modello”? Un “lavoratore”? Ma per carità!

    “Esordì nel mondo dell’imprenditoria a Cuneo, collaborando con un finanziere locale e costruttore edile, Attilio Dutto, che aveva rilevato la Paramatti vernici, ex azienda di Michele Sindona. Il 21 marzo del 1979, Attilio Dutto venne assassinato a Cuneo con una bomba collegata all’accensione della sua auto (l’omicidio fece un grosso scalpore nella tranquilla cittadina piemontese); la verità sul caso non fu mai accertata. Da quel momento, però, cominciò l’escalation di Briatore. […]

    Briatore si spostò a Milano dove iniziò a frequentare la Borsa. Lì conobbe Achille Caproni (Caproni Aeroplani) e divenne consulente della Cgi (Compagnia generale industriale), sua holding. Poco dopo, la Paramatti, acquistata nel frattempo da Caproni sotto consiglio dello stesso Briatore, ebbe un “crac” e il pacchetto azionario della Cgi fu venduto alla statale Efim. Diverse società del gruppo fallirono, gli operai finirono in cassa integrazione e banche e creditori rimasero con un buco di 14 miliardi di lire. […]

    Per un certo periodo, poi, Briatore si presentò in pubblico come discografico. […]

    Briatore fu in seguito condannato in primo grado ad 1 anno e 6 mesi a Bergamo e a 3 anni a Milano. Fu accusato infatti di essere a capo di quello che i giudici chiamarono il gruppo di Milano che aveva il delicato compito di agganciare clienti di fascia alta e di truffarli. L’attività si interruppe con una retata, una serie di arresti, un’inchiesta giudiziaria ed un paio di processi che coinvolsero tra gli altri l’amico Emilio Fede, assolto per insufficienza di prove. A cadere nella rete furono alcuni nomi importanti tra cui l’imprenditore Teofilo Sanson, il cantante Pupo, l’armatore Sergio Leone, l’ex vicepresidente di Confindustria Renato Buoncristiani e l’ex presidente di Confagricoltura Giandomenico Serra. Briatore non fece un solo giorno di carcere poiché si rifugiò per tempo a Saint Thomas, nelle Isole Vergini, per poi tornare in Italia dopo un’amnistia. […]

    L’amicizia con Luciano Benetton gli permise, nonostante la latitanza, di aprire alle Isole Vergini qualche negozio Benetton e di fare rapidamente carriera nel gruppo di manager dell’azienda di Ponzano Veneto (!!!!!).

    A voi le conclusioni.

    Un abbraccio a tutti.

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