Giustizia minata

Silvio Alfano Berlusconi
(In questa foto, il neo ministro della Giustizia : Silvio Alfano)

Immaginatevi la scena : la colonna sonora dello Squalo in crescendo, una ragazza in bikini ingenua e scapestrata, una pinna che si leva dalle acque.
Ecco, questa è la tipica situazione che si ripresenta ogni qualvolta Silvio sfiori il tema della Giustizia.
S’avvicina come uno squalo e ne combina di tutti i colori.
Ultimamente, il suo faccendiere a Via Arenula, Angelino Alfano, parla di un paese “sotto controllo”, di “tre milioni di intercettati all’anno”, di “emergenza per la privacy”. Insomma, una situazione devastante. Magistrati in formato “voyeur” che spiano una massa indistinta di italiani. Li ricattano e gli rovinano la vita. Quindi : le intercettazioni si usano solo per i reati di Mafia, terrorismo e omicidi. Dopo una fase di “pressing” del Carroccio son state incluse corruzione e concussione. Si può intercettare al massimo per 3 mesi. Poi basta. Si impacchetta tutto e si smette.
Chi dovesse abusarne (che sia magistrato, giornalista, editore) incapperà in sanzioni (anche penali) salatissime. Cinque anni di qui e cinque anni di là. Ora parlano di tre anni. Questa la panoramica tratteggiata dalla banda Berlusconi.

L’altro giorno, su Repubblica, si levavano i primi, preoccupanti, lamenti del Partito Democratico. Una posizione confusa. Il segretario dice una cosa, D’Alema e i suoi un’altra, la Bindi un’altra ancora. C’era pure un’intervista commovente a Consorte : “le intercettazioni m’hanno rovinato”. Povera stella.
L’augurio è che la presunta opposizione non arretri di un millimetro. Faccia ostruzionismo e denunci in tutti i modi quest’ennesima condotta fascisteggiante del neo-partito “azienda”. La Lega, nella veste di Roberto Castelli, fa capire di non esser proprio d’accordo col Capo. Ma il partito di Bossi lo si conosce troppo bene: slogan, fucili, riti celtici e tanti, tanti, affari.
Ma ora, in tutta sincerità, siamo davvero convinti che esista questa piaga da sanare, questa emergenza da risolvere, questo abuso da far cessare?

Prima di tutto : senza le intercettazioni non avremmo potuto conoscere le trame dei grandi scandali finanziari, economici e sportivi degli ultimi tempi nel nostro paese. Si pensi a Calciopoli, Bancopoli (Fiorani, Fazio, Consorte) e via sino al recente scandalo della clinica dell’orrore a Milano.
Secondo : porre specifiche tipologie di reati “intercettabili” ed altri meno è un errore paradossale. Mafia sì e sequestri di persona no. Mafia sì ed estorsione no. Terrorismo sì e reati finanziari no. Mafia sì e rapina a mano armata no.

Torniamo ad affrontare le motivazioni per cui si vorrebbero azzoppare i giudici.
Primo : ci sono davvero “tre milioni di cittadini intercettati”? Come afferma saggiamente Carlo Bonini su Repubblica, i numeri sanno essere bugiardi. Il teorema del pool di Silvio è questo : all’anno sono intercettati 100.000 cittadini (perseguitati); questi fanno 30 telefonate di media al giorno; moltiplicando le cifre abbiamo tre milioni di intercettazioni da moltiplicare poi per settimane, mesi e forse anni. Un’enormità.
Ora leggiamo i numeri con un pò di senno. Punto primo : non sono 100.000 cittadini intercettati bensì le utenze. E’ diverso. In un’indagine, solitamente, il magistrato dispone di metterti sotto controllo il cellulare, il telefono di casa, l’ufficio. Capita spesso che, l’indagato, informato delle indagini su di lui, cambi utenza o recapito. Quindi : sfatato lo scoop dei 100.000 cittadini sotto controllo. Sono molti di meno. Bonini parla di 80.000. Lo 0,2% della popolazione italiana.
Secondo : “le intercettazioni costano troppo”, che diamine! Angelino Alfano, il Ministro “ombra” (non del Pd) del Nano, parla di una spesa pari ad un terzo delle spese, appunto, della Giustizia. 224 milioni di euro. Falso, il bilancio di Giustizia annuo corrisponde a 7 miliardi di euro. 224 milioni di euro non sono il 30% di 7 miliardi.
Perchè “costano”, poi, le intercettazioni? Lo Stato paga i gestori telefonici nazionali allo stesso prezzo di 10 anni fa (ditelo ad un cittadino normale se fosse disposto a tornare a certi prezzi marziani), i quali non hanno mai approntato delle tariffe ridotte in nome di un “senso di giustizia”. In pratica : lo Stato intercetta, paga i gestori per il noleggio della linea e spende cifre esorbitanti come fosse un cittadino “tonto”. In Germania non funziona così. Lo Stato impone, come minimo, una sorta di tariffa agevolata in favore del “pubblico” e dell’interesse che si intende tutelare. In Italia si sa come si ragiona.

Oltre ai giudici, poi, s’azzoppano pure i giornalisti. Pene pecuniarie e detentive allarmanti. Da uno a tre anni di reclusione. Più sanzioni all’odor di quel metallo. L’obiettivo è quello di disarticolare coloro che amano informare i cittadini. La maniera è semplice : scrivi o riporti riassunti d’intercettazioni fuori limite? La paghi molto cara. Tu e il tuo direttore. L’editore sarà sempre più portato ad assumere giornalisti “light” e poco scomodi. Le notizie saranno taciute.

Lo scandalo della vicenda è che s’è nuovamente di fronte ad un provvedimento “vergogna”. Le famose “leggi vergogna” che in campagna elettorale il PD non ha mai neppure sfiorato. Ricordate? Toni bassi, stima reciproca, fratellanza… Che grande stratega il nostro W.V..
S’è pure sfiorato lo “scontro” con Napolitano. Silvio voleva d’urgenza affrontare il quid con un decreto legge (Dl), mentre il Colle auspicava una “parlamentarizzazione” della cosa tramite un disegno di legge (Ddl). Silvio c’ha provato, Napolitano s’è risentito. Il Nano come si è giustificato? “Errore di battitura. Non era Dl bensì Ddl”. Stiamo veramente raschiando il fondo.
Il fine, per concludere, di questo decreto/disegno resta comunque quello di limitare e imbavagliare quelle parti dello Stato che ancora non si sono allineate al pensiero unico imperante. In un paese ormai allo sfascio, vengono individuati come “nemici da combattare” i magistrati e i giornalisti liberi.
Il prossimo passo, in materia di Giustizia, quale sarà? Forse levare una ruota all’auto di scorta di qualche pentito…

E’ non ancora finita. Dopo la norma salva Rete 4, dopo questa “fascistissima” presa di posizione nei confronti delle intercettazioni, è giunto il momento di salvarsi direttamente, senza pudore. Silvio non poteva attendere. Ecco a voi il lodo Schifani “bis”. Sospendere i processi per le 5 più alte cariche dello Stato. Davanti alla legge s’è tutti uguali, o quasi. L’idea del Nano è quella di ripercorrere la via del “bocciato” (dalla Corte Costituzionale) lodo Schifani. Con calma però : con disegno di legge. Bisogna creare una bella cortina di disinformazione – tramite i TG di famiglia – e preparare il terreno. Un bel caso di cronaca nera non farebbe male. Così, giusto per confondere un pò le menti.

Di fretta invece – tramite emendamenti al decreto sicurezza – si intende filare sul processo Mills. Il Capo è imputato per corruzione in atti giudiziari, insieme all’avvocato David Mills. I due emendamenti presentati a Palazzo Madama (da Berselli e Vizzini) propongono sostanzialmente questo: i processi socialmente urgenti hanno la priorità rispetto agli altri; gli altri procedimenti (per reati commessi sino al 30 giugno 2002) vanno sospesi per un anno. Tu guarda, Silvio ci casca dentro a fagiolo. Il caso, eh?

Nei giorni scorsi, però, l’opposizione “intransigente” s’è scandalizzata: “il dialogo è a rischio”, ha tuonato Veltroni. Risposta di Berlusconi: i Pm sono di sinistra e ce l’hanno con me. Risposta di Veltroni: non ti parlo più. Replica del Nano: fai pure.
Domanda: ma valeva proprio la pena far cascare Prodi (come un salame) e trattare con il bandito di Arcore, arrivando poi a riconsegnare il Paese tra le mani di questi tremendi impuniti? A mio avviso no. Si sapeva già, perchè la storia ha un suo senso, che tipo di persona era Berlusconi e che tipo di mire possedeva riguardo i suoi processi. Sapevamo già che non ci avrebbe pensato due volte prima di rimpinguare nuovamente il borsino delle leggi ad personam. Era proprio necessario isolare Di Pietro e relegarlo ad unica forza d’urto in Parlamento?
Qualcuno qui ha sbagliato. Gli italiani in primis. Succubi di questa televisione farlocca e di queste balle da venditore di aspirapolvere. Incapaci di discernere – una volta per tutte – le promesse dai dati oggettivi, le idiozie dai problemi reali, il fatto dall’opinione ed infine il serio dal ridicolo.
A rimetterci, come al solito, saranno le persone perbene. Costrette a veder scorrazzare gaudenti gli impuniti, i corrotti e via dicendo.

Piccolo “post scriptum”: Nel Ddl sulle intercettazioni s’è infilata pure una piccola norma “salva preti”. Quando si vuol indagare su un prete, magari sospettato di pedofilia, bisognerà preventivamente informare il relativo vescovo. Questa idea era sorta pure a Clemente XV (Mastella), nel suo Ddl sul medesimo tema. Una delle tante “sviste” dell’esecutivo di Romano Prodi.

In questo clima preoccupante di continui attacchi alla Magistratura ed ai suoi strumenti d’inchiesta – come le intercettazioni – ho pensato bene di rispolverare un filmato mai pubblicato. Durante la campagna elettorale – insieme all’amico Vano – beccammo l’ex Guardasigilli Castelli. L’ingegnere, sì. Fu un incontro breve e generico. Riguardandolo, però, fa riflettere. Forse si capisce meglio l’attuale torpore della Giustizia italiana. Così, con un pò di fatica, ho rimesso insieme il nastro e ne ho ricavato questi cinque minuti di testimonianza. In sottofondo sentirete il gentil verbo del neo Sottosegretario Brambilla. Castelli, per quanto possa esser folkloristico, fa luce su un punto caldo : la complicità tra gli schieramenti. Guardate bene.

Duccio Facchini

PS : Per chi volesse manifestare (pacificamente) il proprio sdegno, segnaliamo questa iniziativa.
Non mancate.
Alcuni membri di Qui Lecco Libera andranno sicuramente, chi è interessato a partecipare ci contatti qui.

11 pensieri riguardo “Giustizia minata

  • 19 Giugno 2008 in 11:59
    Permalink

    Duccio posso sapere, per ragion di chiarezza, dove hai avuto la notizia dei fondi per la giustizia.
    Grazie, Edo

  • 19 Giugno 2008 in 12:51
    Permalink

    Ciao Edo,
    certo! Si trovano sul sito del Ministero. Io le ho tratte dal pezzo di Bonini su Repubblica.

    Duccio

  • 19 Giugno 2008 in 16:07
    Permalink

    Guarda, non leggo ancora l’articolo perchè mi deve passare la rabbia estrema verso quello che è successo… che hanno, abbiamo, fatto succedere.

    Per l’ennesima volta, tra l’altro.

    Perchè ormai la giustizia, l’unica cosa che non dovrebbe esserlo, è relativa. Indegno.

  • 19 Giugno 2008 in 20:50
    Permalink

    proprio.
    indegno.
    anzi degno soltanto degli anni più “neri” della storia.
    degno del ventennio.
    che cosa aspettiamo, – aspettano: i vari veltroni, diliberto (ops!) franceschini… che succeda un altro matteotti!? per poi ritirarsi sull’aventino “ma anche” per tenere aperta la porta al dialogo?

    Beati loro, allah accieca chi vuol perdere (n.b. la ministra comunica che si può scrivere indifferentemente accieca o acceca, tanto si capisce lo stesso e le vittime, comunque, non se ne possono accorgere…)

  • 20 Giugno 2008 in 00:32
    Permalink

    ciao !
    uff io ho cercato sul sito del Ministero ma nn o trovato nulla …se qualcuno li trova metta il link qua

    grazie :)

  • 20 Giugno 2008 in 10:35
    Permalink

    Ecco, ora ho letto l’articolo, mi si era un po’ sbollita la rabbia.
    Dopo averlo letto è ritornata, ovviamente.

    Una banda di ladri che decide per noi… che si fa?

  • 21 Giugno 2008 in 12:06
    Permalink

    Sfortunatamente non posso andare alla manifestazione del 23, ma sentendo Di Pietro ce ne saranno altre e imminenti…

    Non AD AUTUNNO, dopo le vacanzine, come dice il Walterone…………………………

    Subito.

    Perchè la situazione fa schifo!!!!

    (appena ho un po’ meno incazzatura dentro mi arrischi a guardare anche il video… non vorrei minare la mia imperturbabilità)

  • 25 Giugno 2008 in 19:03
    Permalink

    Esercitazione per l’esame di giornalismo. Il candidato consideri che Silvio Berlusconi, dal 1993, è stato oggetto della seguente attenzione: Firenze lo indaga per mafia: archiviata; Palmi per massoneria: archiviata; Milano per corruzione su verifiche fiscali: assolto; per falso in bilancio legato ad acquisto calciatore Lentini: prescrizione, assolto; stessa accusa per Fininvest: prescrizione, assolto. Milano per spartizione pubblicitaria Rai e Fininvest: prescrizione, assolto; per corruzione e falso in bilancio: assolto. Per frode fiscale e appropriazione indebita e falso in bilancio per acquisto terreno Macherio: assolto e amnistia. Palermo per associazione mafiosa poi derubricata in concorso esterno e riciclaggio: archiviata. Caltanissetta per concorso in strage per le bombe del 1993: archiviata. Milano per falso in bilancio per l’affare Medusa, assolto; per caso All Iberian, prescrizione; anche per la gemella All Iberian 2, assolto; su Sme 1 e Sme 2: assoluzione e archiviazione; per falso in bilancio in affare Medusa: assolto; per tangenti fiscali Telepiù, prescrizione, assolto; per corruzione in atti giudiziari per il lodo Mondadori: prescrizione, assolto: per diritti televisivi e corruzione del teste David Mills: in corso. Roma per raccomandazione vallette Rai: in corso. Ciò posto, il candidato ha 18 minuti per commentare l’ultimo editoriale di Famiglia Cristiana così titolato: «Berlusconi ha l’ossessione dei pm».

  • 26 Giugno 2008 in 15:56
    Permalink

    Zic , il film lo conosco ma pultroppo non lo ho ankora visto :( tu l’hai visto ?
    io appena riesco lo cerco e lo guardo

    ciaociao

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *