Bocciati
(nella foto, il tridente italopadano rimandato da Bruxelles: Franco Frattini, il Nano e Bobo Maroni)
Una lezione, una figuraccia, uno schiaffo ed un’umiliazione. Scegliete voi l’espressione più consona per descrivere ciò è accaduto all’Europarlamento. 336 voti favorevoli hanno bollato la politica italiana – relativa alla gestione del fenomeno dell’immigrazione – come censurabile. Il testo ha trovato l’adesione anche di parte del Ppe (partito popolare). Il Ministro Maroni, pedina padana al Viminale, ritiene che per combattare la criminalità si debbano schedare i Rom. Specialmente i piccoli, i bambini. Oltre all’etnia, sul documento riportante l’impronta digitale, dovrà esser denunciata pure la religione. Curiosa questa concezione leghista della legalità. Votano a capo chino ogni provvedimento canaglia. I Rom, però, non li possono sopportare proprio.
L’atto, di per sè già odioso, è stato definito – da un testo votato a Bruxelles – come “discriminazione diretta fondata sulla razza e l’origine etnica”. Uno scivolone che indica in maniera evidente come, porre agli Interni un pregiudicato xenofobo come Roberto Maroni, comporti, non solo patetiche gaffe internazionali, ma anche preoccupanti avvisaglie di ritorno ad un passato doloroso.
I Rom, insieme agli ebrei, furono una delle vittime predilette dai forni nazisti. La persecuzione mediatica di questi giorni deve far riflettere. Ciascuno. Di destra, di sinistra o di centro.
Il decreto sicurezza, poi, racchiude al suo interno altri segnali di questa deriva fascistoide: l’aggravante – in base alla razza – per chi commette reati. Si è tornati indietro, come i gamberi. I gamberi padani.
Per imbonire gli eredi dei Celti, per così dire, l’esecutivo del Capo ha imbastito una serie di provvedimenti propagandistici e mediaticamente ficcanti. Il problema, che sfugge (o forse no) ai liberali prezzolati, è che mescolare senza senno etnia, religione, pene ed aggravanti, porta inevitabilmente ad un imbarbarimento culturale e sociale del Paese.
A Lecco, oltre che in Italia, urge un momento di riflessione su questi temi. Magari condiviso dalle associazioni impegnate sul territorio e da quei liberi cittadini amanti della Democrazia e della solidarietà. Lasciar passare inosservati questi scandalosi atteggiamenti razzisti vorrebbe dire sostenerne l’utilità.
PS. L’iniziativa “Schedateci tutti”, che potete ritrovare sul nostro sito, ha raccolto, in poco più di un’ora, 57 impronte.
Duccio Facchini
Bene, sono contento che l’iniziativa calolziese sia andata a buon fine!! 57 impronte non sono così male per 2 ore di lavoro e qualche ettolitro di pioggia sulle crape. Mi vien spontaneo fare una domanda a qesto punto: qual’è stato il dito mediamente (sic :D) più utilizzato per dare le impronte digitali??
Comunque bisogna continuare a denunciare con forza questi atteggiamenti razzisti e xenofobi, principalmente perchè l’opinione pubblica non li riconosce più come tali. Parlando con persone mediamente acculturate, o anche con grossi bagagli culturali, noto una fortissima difficoltà ad associare la proposta di legge del ministro Maroni con le leggi razziali del ventennio fascista. Eppure non mi pare un concetto così difficile da capire: una legge che obblighi ad un’azione di identificazione (schedatura, riconoscimento, fotografie, mappatura degli spostamenti, etc.etc.) un gruppo di persone basandosi esclusivamente sulla loro etnia o RAZZA (perchè ora si sente parlare anche di RAZZA rom, non solo di etnia…) è una legge razzista. Le storie sulla nostra e la loro sicurezza sono tutte balle, così come sono balle quando ci dicono che il governo ha delle soluzioni contro l’immigrazione. Perdio, la gente riusciva ad immigrare nella Germania ovest passando sotto al muro di Berlino, riuscivano ad immigrare addirittura attraversando il confine tra Corea del nord e Corea del sud!!! Come possono pensare di fermare delle persone che vogliano entrare in un paese formato al 90% da coste?????? Non si può avere delle soluzioni CONTRO l’immigrazione, si possono trovare delle soluzioni PER l’immigrazione e l’integrazione.
Oppure possono dare un secchiello in mano a tutti gli italiani e possono chiedergli di svuotare il mar Mediterraneo, la quantità di lavoro e i risultati saranno gli stessi che a cercare di fermare i migranti. Ma almeno saremo al mare!!!!
e ci sarebbe la libertà in questo paese?!?!tutti sottoposti alle logiche di partite nemmeno una parola fuori copione…scandaloso!!!!!!! si fa presto a capire che opposizione è questa…
LETTERE APERTA AI SOSTENITORI DELLE IMPRONTE ED AGLI ELTTORI DI WALTER E SILVIO
Ho l’impressione che abbiate girato poco il mondo.
Perchè vedete, gli stranieri non esistono più, siamo tutti cittadini del mondo,
di questo piccolo mondo che ti porta in Kenya per il safari in business class in qualche ora
e che ti porta a Lampedusa in qualche mese, un po’ a piedi
attraverso il deserto, un po’ in gommone attraverso il mare della speranza…se ci arrivi vivo.
Può non piacere, ma è così e indietro non si può tornare o forse bisogna aspettare che la “delocalizzazione”
trovi finalmente il posto che uno vale l’altro…..
Certo era bello quando si potevano comperare le ragazze dell’est con quattro biro od un collant,
quando bastava spostare la fabbrichetta di qualche centinaio di km
per pagare gli operai un decimo di quello che si pagano qui,
quando il petrolio era tutto per noi “occidentali” e i nostri Suv.
Che vuoi farci, le cose cambiano, bisogna sapersi adeguare senza rincorrere
sogni impossibili, come ridare Milano ai milanesi…..a proposito, ce ne sono ancora?
E siccome è palese – lo dice ora la Banca d’Italia e da tempo i lavoratori – che i salari sono ai livelli di 15anni fa
a differenza di profitto e rendita che sono sempre più alte, con una redistribuzione all’incontrario della ricchezza,
io tenderei ad invitare i nostri vicini a focalizzare le priorità di allarme sociale in direzioni più efficaci, vicine e risolutive.
Non tanto per una questione di dignità verso i migranti ma proprio per puro egoismo economico.
Quelli che ci fregano i soldi non sono i Rom o i clandestini.
Controllino pure lor signori, controllino.
A mio parere quindi il nocciolo della questione sta nel saper gestire al meglio l’epocale trasformazione che non dipende da me,
non dipende da te, non dipende da lui, non dipende da noi, non dipende da loro, non dipende da voi,
dipende e basta e non si potrà certo gestire spostando la gente, casomai si potrà gestire “gestendo” la gente con regole semplici
e soprattutto giuste, dignitose, eque, così che valgano per tutti, bianchi, neri, rossi gialli, ricchi, poveri,
Silvii e Waterii.
E’ la storia, lor signori, è la storia.
paolo
GIU LE MANI DA QUELLE MANI
Definire xenofobo Maroni mi pare fuori luogo.
Anche perchè politicamente Maroni nasce negli anni settanta nella sinistra estrema.
Tuttora rappresenta l’ala democratica di quel cesso di partito che è la sega nord.
Prendere le impronte non è un atto xenofobo.
Diverso sarebbe stato arrestare tutti gli zingari, e poi incarcerarli.
Ma un governicchio liberale come questo non avrà mai il coraggio di farlo.
Sapete qual’è il punto : se un terrore nasce per via mediatica è per via mediatica che lo si elimina.
Cominciò tutto coi “Terroni”, poi furono gli Albanesi, poi i Kosovari, poi i Nord Africani, poi i Musulmani, gli slavi e ora i Rom. Tutte categorie di persone che in un modo o nell’altro crearono e/o creano delle difficoltà sociali, almeno fiché non si integrano.
Per quel che riguarda i rom, per quel che ne so, il problema è più difficile da risolvere poiché per la loro cultura hanno due carateristiche : la prima è il volersi mantenere rom, e la seconda è la a-produttività, nel senso che tendono a lavorare il minimo per mantenere la famiglia, e per il resto a fare quello che vogliono (hanno un forte senso della libertà e dell’autodeterminazione).
Ora, il primo è un carattere che hanno in comune con la comunità cinese e chi vive a Paolo Sarpi mi racconta quanto questo infastidisca, e se poi si aggiunge anche il secondo credo si possa immaginare quanto le cose si complichino.
Personalmente credo che integrazione sia melting-pot, un mescolarsi di valori, e se non ha senso che uno stato costruisca un muro per nascondere una minoranza, di certo non lo ha nemmeno che lo faccia una minoranza verso lo stato.
Per questo, nonostante combatta a spada tratta un’idea allucinante come quella di prendere le impronte ad un gruppo etnico, di certo non mi rifiuto di fare ragionamenti sull’etnia; soprattutto perché viviamo in uno stato-sociale, il che implica la necessità che tutti contribuiscano al sociale e se qualcuno non lo fa perché non lo vuole fare, ne decadono le premesse, decade il”contratto sociale”. Se fossimo negli USA la questione non si porrebbe, ma in Europa hanno (o dovrebero avere) i diritti assistenziali, quindi è giusto che si adeguino il più possibile allo stile di vita europeo (in termini economico/lContributivi, e in ultima analisi di lavoro). Se non lo fanno perché non vogliono sono il problema di loro stessi e comincerei a chiedermi cosa stanno a fare nei paesi Europei.
Aprire le porte vuol dire accettare di perdere una parte di sé per condividerne un’altra con tutta la comunità, se si riuscisse da entrambi i capi saremmo tutti un pò più liberi, civili e giusti; altrimenti non posso che comprendere da una parte chi dà dei matti a queli che propongono di schedare i bambini (e sono fra quelli) e dall’altra a chi ha paura a vivere vicino ai campi rom e chi si infastidisce quando li vede mendicare (per inciso, sono anche fra quelli proprio perché credo nello stato sociale).
Un momento di riflessione ci vorrebbe, magari tipo il presidio che abbiamo fatto davanti al Palazzo di Giustizia.
Ma le impronte no, per carità, mi fa paura.
Scusate, una domanda ingenua: il fatto che il Parlamento Europeo abbia commentato in questo modo l’iniziativa di Maroni cosa comporta? Sanzioni economiche? Bacchettate sulle dita? Ritiro di questa legge? O niente…?
Sinceramente non ne ho idea, non riesco ancora a capire quanto un’istituzione sovrastatale possa cambiare le politiche di un singolo Stato…
Attendo risposta, grazie mille.
“Prendere le impronte non è un atto xenofobo.”
Neanche dare delle stelle da mettere sul braccio lo è.
Se lo fai basandoti su una discriminante di tipo etnico, razziale o sociale si. Non abbiamo mai detto che prendere le impronte sia xenofobo o razzista (sennò i poliziotti sarebbero tutti razzisti). In questo forum si sottolinea solo il fatto che questa misura preventiva sia basata su un etnia.
Spero il concetto ti sia chiaro ora, Giovane destra Lecco.
Sapete cosa non capisco?
Che si parla di emergenza quando, cito da un dizionario a caso: emergenza=improvvisa difficoltà, situazione che impone di intervenire rapidamente; circostanza imprevista.
I nomadi rom sono in Italia da un sacco di anni: ne ho quasi 30 e fin da bambino mi ricordo degli “stroleghi”.
Quindi se queste persone, come collettività, sono un problema, lo sono da diversi lustri e non da l’altro ieri.
Non mi sembra neanche che negli ultimi mesi ci siano stati casi di cronaca eclatanti, numerosi e sequenziali riguardante crimini perpetrati da persone di origini rom. Guarda caso la stampa e la televisione (l’informazione ufficiale) hanno iniziato a martellarci con questa storia a ridosso della caduta del precedente governo e conseguente campagna elettorale.
I campi in cui vivono non penso vadano smantellati in quanto tali, ma semplicemente perchè non permettono di vivere decentemente seguendo regole base di pulizia, salute e convivenza civile. Ci saranno già delle leggi che impediscono a chiunque di piantare una rulotte o una baracca senza permesso!
Le impronte digitali le prenderei solo a quelli senza uno straccio di documento di identità e che si rifiuta di identificarsi
Io rimango convinto che le leggi ci siano già e basterebbe farle rispettare.
@Zic
La bocciatura del Parlamento Europeo non sottindende nessuna sanzione di tipo economico o amministrativo (per fortuna) ma rende noto all’Italia e al suo Governo che, così come è attualmente scritta, questa legge non rientra nei canoni d’azione della Comunità Europea.
In pratica, per ora si limitano a tirarci le orecchie dicendoci che così come l’abbiamo scritta questa legge è xenofoba e razzista. Nel caso in cui il governo se ne freghi e decida di attuarla lo stesso, credo che allora partiranno le sanzioni di tipo economico e amministrativo. (vedi anche il precedente con la legge sulle telecomunicazioni Gasparri…)
INIZIATIVA CONTRO LE DISCRIMINAZIONI ETNICHE
Milano – dalle 18 alle 20 in piazza dei Mercanti
http://www.pieroricca.org
Gli ospiti a casa mia sono sempre bene accetti. Rom, svedesi, albanesi, canadesi, marocchini, senegalesi, ecc… vanno trattati … normalmente, come i nostri amici e i nostri conoscenti. Anzi, verso gli ospiti c’e’ un riguardo in più in quanto non sono a casa loro e possono trovarsi in difficoltà e poi il senso dell’ospitalità ci invita (almeno per me) ad essere particolarmente accoglienti e amichevoli.
Se poi qualcuno a casa mia fa la pipì in corridoio o alza la voce, o si comporta al di fuori delle “normali” regole di convivenza … va a casa a calci nel culo !
Lo stesso vale per tutti (italiani compresi), solo che gli italiani (e chi ha cittadinanza italiana) sono già a casa. I Rom, per uso e costume, vivono da nomadi e hanno i sacrosanto diritto di avere gli spazi attrezzati di cui necessitano. Un paese civile (forse) come l’Italia non può campare scuse sulla mancanza di fondi per questo argomento. Questo non si discute.
Bisogna però ammettere la situazione per quella che è: i Rom, per loro stessa ammissione, fanno del furto una delle regole di vita; certo non tutti. Questo non è compatibile con le regole.
Quindi visto che devono essere trattati come persone … normali, se rubano vanno in galera. E se mandano a rubare i bambini, vanno in galera i genitori.
Questa faccenda delle impronte ai bambini è una schifezza manovrata e ideologicizzata. A Lecco da bambino quando facevo la carta di identità in Comune ci dovevo mettere sopra la mia impronta, come tutti, bambini, donne, adulti, vecchi. Quale è il problema ? Chiunque si muova per l’Italia è giusto che sia identificabile. Dato che molti Rom, bimbi o adulti, non hanno documenti e non forniscono generalità, o si prende il DNA o le impronte. Ripeto: quale è ‘sto problema !
Spero di cuore che ci sanzionino, allora.
Sinceramente preferisco che lo stato sia il minimo indispensabile, quindi mi viene difficile farmi piacere la soluzione del tutti; avrei preferito il nessuno. Anche perché non esiste nessuna emergenza sicurezza, com’è ampiamente dimostrato da che non esistono più casi nei telegiornali da quando sono finite le elezioni (….un mondo strano,no? :D ).
Se però è questo che si vuole, e diamogliele tutti queste impronte. Però non ci deve essere la particolarità e anche le impronte dei rom devono essere trasferite dalla prefettura all’ufficio anagrafe del comune (cosa che mi pare non sia stata preista).
Però per me un paese civile è quello che rispetta la privacy perché i cittadini civili rispettano le regole, e comincerei a òlavorare su questo