Alberto Anghileri, Appello della CGIL LECCO contro le discriminazioni razziali
COMUNICATO
Appello della CGIL LECCO contro le discriminazioni razziali
Il ministro dell’Interno Maroni persiste nella decisione di prendere le impronte anche ai bambini e alle bambine rom.
La CGIL considera tale decisione inaccettabile perché discriminante dei diritti delle persone e dei minori in particolare.
Il censimento della popolazione che vive nei campi doveva essere un’occasione per raccogliere dati, uno strumento di conoscenza sulle condizioni di adulti e minori per programmare interventi di inclusione sociale e contrastare l’emarginazione, che è il terreno più fertile per le illegalità che vanno combattute.
Abbiamo assistito, invece, nei modi e nel metodo, ad azioni lesive della dignità delle persone: la schedatura degli adulti, per la gran parte italiani, e dei minori con motivazioni di presunta tutela dei minori stessi.
Ma la migliore tutela per quei bimbi sarebbe un luogo dove vivere sicuri, il poter frequentare la scuola, un lavoro per i loro genitori e quindi essere riconosciuti come cittadini non certo attraverso una schedatura etnica che li rende distinguibili e diversi.
La CGIL chiede impegni seri sul terreno della legalità e la punizione certa dei comportamenti illegali, siano essi compiuti da clandestini, da rom, da cittadini italiani, qualunque sia la posizione sociale occupata.
Chiede giustizia e le azioni di contrasto necessarie per ottenerla e la prevenzione vera, quella che investe nell’inclusione e nella convivenza, cessando, invece, atteggiamenti, parole e operazioni che sono foriere di odio e di divisioni e spingono a credere delinquenti anche coloro che sono disperati.
Rispondiamo, allora, con un gesto di civiltà.
La CGIL di Lecco organizza una raccolta pubblica e volontaria di impronte, contro la «schedatura predisposta dal governo per le popolazioni rom e sinti che prevede tra l´altro la specificazione del credo religioso in aperta violazione dei valori costituzionali».
A partire dalle 14.00 di mercoledì 16 luglio 2008, nel piazzale antistante la sede sindacale di via Besonda, saranno raccolte le impronte digitali di tutte le persone che condividono la protesta.
Le impronte raccolte e sottoscritte saranno inviate al Prefetto di Lecco, al Commissario europeo per i diritti umani, al presidente del Consiglio ed al ministro degli Interni
Non sono intervenuto nella discussione “Schedateci tutti”, lo faccio ora:
Condivido totalmente la posizione di chi combatte le discriminazioni, di qualsiasi natura esse siano: colore della pelle, credo religioso, origini etniche, geografiche e quant’altro.
Tuttavia rimango estremamente contrario ad una schedatura totale delle impronte digitali di tutti i cittadini. E’ un favore (da polli, a mio avviso) che facciamo al Potere che vorrebbe controllarci sempre di più (progetti pianificati chissà da quanto tempo…). La prossima soluzione al tanto sentito problema sicurezza quale sarà? La scansione dell’iride ad ogni porta? Un microchip sottopelle in fronte o nella mano destra…?
Suppongo che tutti qui sanno che il sentimento di sicurezza si ottiene solo con la certezza della pena.
Nel nostro Paese invece molti politici, ad ogni livello, vanno a braccetto con la malavita, e talvolta sono le due facce della stessa medaglia. I pochi eroi che si immolano (leggasi toghe, forze dell’ordine, giornalisti e comuni cittadini incorruttibili) vengono dipinti come mostri giustizialisti. E se ciò non bastasse, dopo che la tv ipnotizza la maggioranza del povero popolo bue, vengono approvati indulti, leggi omicida (della Costituzione), leggi bavaglio, per impedire la legittima defenestrazione del marcio dilagante, ad ogni livello. E noi dovremmo agevolare i piani di questi scellerati animali?
Ovvio che i crimini più palesi (e quindi più facilmente strumentalizzabili) sono quelli commessi da disperati. Chissà come mai però nessuno parla di banche e di multinazionali, i veri tentacoli.
Non è così che ci si oppone seriamente a queste bestiali iniziative. Il rifiuto e l’estirpazione delle nostre paure sono l’unica alternativa. La nostra pelle non ha prezzo, non possiamo venderla, figuriamoci regalarla…
wow!! che tempismo!!
http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsid=83874
per risolvere il problema della discriminazione, prendiamo le impronte a tutti!! alè!!
basta con i trucchetti, basta con le menzogne… ;)
Caro Pedrotti,
credo che depositare le proprie impronte, sia un modo per opporsi, per fare disobbedienza civile, non mi importa dei potenti, sono innarrivabili, io faccio il mio, io guardo a Lecco, a Calolziocorte… Non sarò mai così potente da oppormi alle multinazionali o alle banche, sono solo un cittadino che non ci sta, posso solo boicottare e metterci la faccia quando si scende in piazza.
concordo col Pedrotti,
attenzione alle impronte, attenzione alle impronte!
Gg