Anna Politkovskaja
Uccisa davanti casa. Precisamente quando stava per entrare nell’ascensore. Con un colpo dritto in testa dei quattro esplosi. Poco prima della pubblicazione di scottanti rivelazioni sulle torture in Cecenia e la condotta criminale del regime di Putin.
Così moriva il 7 ottobre di due anni fa Anna Politkovskaja. Simbolo, esempio, faro per la nostra scialba generazione di ignavi.
“Io vivo la mia vita e scrivo di ciò che vedo”
per saperne di più: http://www.annaviva.com/
Duccio Facchini
La correttezza, l’impegno e la ricerca della giustizia ci rendono immortali agli occhi di chi è soggiogato.
Una preghiera per Anna e per chi avrà il coraggio di proseguire la sua limpida missione.
Ieri sera su Rai3 nel programma Doc3 hanno trasmesso il bel documentario 211: Anna
http://www.doc3.rai.it/category/0,1067207,1067059-1080268,00.html
Questa sera presentiamo 211: Anna di Paolo Serbandini e Giovanna Massimetti, il terzo documentario della nuova serie di DOC3.
Il documentario è presentato da Alessandro Robecchi, giornalista e autore di programmi come Verba Volant e Crozza Italia.
Esattamente due anni fa, il 7 ottobre 2006, la giornalista russa Anna Politkovskaya fu assassinata nell’ascensore del suo palazzo, a Mosca.
Fare il giornalista, e farlo bene, è diventato uno dei mestieri più pericolosi nella Russia di Putin, e Anna era una delle più scomode.
211: Anna ripercorre tutta la carriera di Anna Politkovskaya, dagli inizi accanto al marito, giornalista e conduttore di uno dei primi programmi “liberi” dell’era Gorbaciov agli articoli sulla Novaja Gazeta. Il documentario contiene immagini inedite e rare della giovinezza di Anna e propone sue testimonianze filmate nei mesi precedenti il suo omicidio.
Negli ultimi tempi stava conducendo un’inchiesta sulle torture e sulle violazioni dei diritti umani in Cecenia e ripeteva spesso “E’ un miracolo se sono ancora viva”.
211: Anna non è solo la storia di una vita appassionante ma è anche la chiave per conoscere uno dei grandi misteri contemporanei: la Russia dell’era Putin.
Un numero e un nome danno il titolo al documentario.
211 sono stati i giornalisti assassinati dalla caduta dell’impero sovietico.
E la duecentundicesima vittima è proprio Anna Politkovskaya.
Un numero e un nome, ma anche una donna straordinaria, 211: Anna.
Gran donna. Peccato che sul Pianeta Terra l’Homo sapiens non possa stare tranquillo se si occupa di informazione.
Complimenti, è stata una bella idea ricordarla almeno con questo trafiletto, bravo Du.