Memoria Venerabile
(Giorgio Ambrosoli)
Se l’Italia fosse una reclame pubblicitaria, lo slogan sarebbe questo: “Pensi di aver toccato il fondo? Scava meglio!”.
I più spregevoli personaggi di questo Paese ci provocano ogni giorno, forse per vedere se siamo ancora vivi e fin dove è possibile spingersi.
Devono divertirsi un mondo e non hanno più bisogno di nascondersi.
Dal fronte bananiero giunge la notizia che Licio Gelli (il capo della loggia massonica deviata Propaganda 2) sarà protagonista di una trasmissione televisiva di carattere storico. Uno spazietto pure a lui andava assegnato. Nel Paese delle beatificazioni facili è buona cosa portarsi avanti. La prima puntata – in onda su Odeon Tv – sarà dedicata al fascismo: “epoca ed epica”. Ospiti: Marcello dell’Utri, Marcello Veneziani e il Divo Giulio. Dell’Utri illustrerà i suoi falsi diari di Mussolini; Andreotti racconterà la sua esperienza di antifascista, consumata nelle stanze ovattate della biblioteca vaticana; Gelli ricorderà i giorni della sua adesione alla Repubblica di Salò. Non è un caso di omonimia: è proprio lui, l’oscuro protagonista di decenni di trame nere e affari loschi; il medesimo personaggio che pochi anni fa donò parte del suo archivio personale all’Archivio di Stato di Pistoia, nelle mani della professoressa Linda Giuva, moglie di Massimo D’Alema.
I principali organi di stampa nazionale hanno diffuso la notizia a mo’ del già battuto “Cossiga’s style”: poveri vecchietti, lasciamoli parlare! Libertà d’espressione, che sarà mai. Poco importa la storia politica, penale e civile dei personaggi in questione. Poco importa della memoria e della decenza. Poco importa che in una democrazia seria certa gente sarebbe in galera o provorebbe vergogna a uscire di casa. Qui da noi l’importante è garantire a tutti i vecchi eversori di potersi esprimere.
La fedina penale di Licio Gelli – trascurando quelle di Marcello Dell’Utri (9 anni in primo grado per concorso esterno in Cosa nostra, due anni in primo grado per estorsione, una condanna definitiva per reati finanziari) e del Divo Andreotti (prescritto per mafia) – potrebbe essere il canovaccio di una serie tv di successo: condannato con sentenza definitiva per procacciamento di notizie contenenti segreti di Stato, calunnia nei confronti dei magistrati milanesi Turone, Colombo e Viola, tentativi di depistaggio delle indagini sulla strage alla stazione di Bologna e bancarotta fraudolenta per il fallimento del Banco Ambrosiano.
Ricordate Giorgio Ambrosoli, fatto fuori da Sindona, piduista come Berlusconi? Gelli lo ricorderà benissimo. L’Italia un pò meno.
Alla conferenza stampa di presentazione della trasmissione, il “Venerabile Maestro” ha detto che solo Berlusconi è in grado di portare a compimento il programma della sua “mai morta” loggia P2 (Piano di Rinascita Democratica), un programma per il quale reclama i diritti d’autore. Il presidente del Consiglio, tessera P2 1816, preferisce non commentare.
Propongo di fare due cose:
1) scrivere, intervenire, telefonare a Odeon Tv
2) stampare e distribuire il cursus giudiziario e politico di Gelli, Dell’Utri e Andreotti
Se la Memoria ce l’ammazzano a colpi di teleschermo, allora val la pena rianimarla per strada.
Duccio Facchini
Io credo che sia l’ennesima provocazione di un Governo che ci sta lanciando questo messaggio: abbassate la testa, possiamo farvi tutto. Anche mettere Gelli in tv.
L’idea di chimare in TV mi sembra ottima….
Oggi Mojito.