Giulio Tremonti

Giulio Tremonti è Ministro dell’Economia. Ha il brutto vizio di tagliare i fondi all’editoria scomoda, ammazzare la scuola pubblica e privatizzare l’acqua.
La sua parlantina tagliente è un must imperdibile, specie su Ballarò del timido Floris.
Ora fa l’anti liberista e par essere atterrato in Italia l’altro giorno. Addirittura annuncia provvedimenti contro i banchieri falliti.
Strano, l’emendamento salva manager contenuto nel “famoso” decreto Alitalia gli sfuggì di vista. Che sbadato. Il tentativo truffaldino fu scoperto da Milena Gabanelli. Il Partito Democratico dormiva ancora sonni tranquilli.
Articolo su www.repubblica.it

Un pò di tempo fa decisi di andarlo ad interpellare sui “furbetti” che si divertivano a rastrellare azioni, evadere tasse, “esterovestire” società italianissime e ad ordire operazioni finanziarie degne dei peggiori corsari. Fiorani, Gnutti, Ricucci, Consorte e via discorrendo. C’andai solo, imprudentemente. La solitudine mi costò qualche spintone ed un mucchio di minacce dalle guardie di don Verzè. Il solito insomma.

Questo il resoconto video.

https://www.youtube.com/watch?v=716Jg6qyG-g

Duccio Facchini

5 pensieri riguardo “Giulio Tremonti

  • 22 Novembre 2008 in 12:49
    Permalink

    Giulio Tremonti in Italia – e solo in Italia – è passato come il più abile a prevedere la crisi finanziaria globale, a descriverla: in pratica, il più adeguato a chiacchierarne. Vederla arrivare, però, e fare qualcosa di utile saranno tutto un altro conto

    Massimo Rebotti su Diario XIII n.21

  • 22 Novembre 2008 in 14:12
    Permalink

    Dai Duccio, ma come sei pretenzioso! Come puoi aspettarti che mettano in carcere i criminali se per colpa di gente come te il Ministro deve farsi accerchiare da una ventina di agenti ? :D

  • 24 Novembre 2008 in 19:05
    Permalink

    @Andrea Longoni
    Ahahaha Tremonti fatto a pezzi DA CHI???Da simpatici comici / imitatori o personaggi come D’Alema? Andiamo…Tremonti è nientemeno che Ministro dell’Economia, una carica tutt’altro che secondaria direi! Quanto alla sua figura, è da anni che scrive nei suoi libri parole contro il processo di globalizzazione così come è avvenuto, sostenendo la necessità di una maggiore gradualità e di un cambiamento delle regole. Inoltre ha sempre parlato dei rischi che l’economia indiana e cinese potevano rappresentare per la nostra produzione qualora non venissero messe in atto misure di protezione adeguata. Per molti anni in Europa e nel mondo l’hanno ascoltato in pochi; poi quando le cose hanno iniziato a mutare qualcuno si è reso conto che forse le sue idee non erano proprio tutte da buttare e, di conseguenza, è stato rivalutato. Troppo tardi però.
    In ogni caso nell’analisi di Duccio Facchini si citano (a sproposito) dei presunti interventi di Tremonti (peraltro senza che vi sia un filo logico che li unisca) e se ne dimenticano tanti altri. Ad esempio “ammazzare la scuola pubblica” è un termine un po’ vago, anzi vaghissimo. O si spiega nel dettaglio quali sono stati i tagli, di quale entità, citando le leggi che li riguardano, oppure si evita di scrivere cose non vere. Quanto ai fondi all’editoria appare curioso che prima ci si batte per eliminarli del tutto (vedi battaglie del vostro amico Grillo) poi ci si lamenta se si inizia a tagliare qualcosa. Anche qui non si dice cosa è stato tagliato e in quale entità. Sulla privatizzazione dell’acqua credo che non sia ancora stato fatto tutto il necessario; in ogni caso penso sia una cosa assolutamente normale fare gestire la distribuzione dell’acqua ai privati. Si migliora l’efficienza del servizio e si garantiscono, molto spesso, minori sprechi e tariffe inferiori. Il problema in questo caso è proprio IDEOLOGICO; prova ne è che sia la maggioranza sia l’opposizione si sono espresse in favore della liberalizzazione e apertura al mercato del settore della distribuzione dell’acqua perché portatore di indubbi vantaggi. Chi continua a portare avanti una battaglia contro tutto ciò che è privato (penso a Grillo, ma anche a p. Zanotelli, alla sinistra comunista ecc…) è figlio di un’ideologia distorta, che pensa ancora che tutto ciò che è in mano allo Stato è buono (non importa se inefficiente) e tutto ciò che è privato nasconde una truffa e un tentativo di loschi figuri (detti imprenditori) di arricchirsi alle spalle dei poveracci.
    Saluti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *