La Mondadori rubata
La più grande ed importante casa editrice italiana, la Mondadori, è nelle mani di Silvio Berlusconi (e famiglia) grazie alla corruzione di giudici.
Il mero esecutore si chiama Cesare Previti, fedelissimo del Premier e storica colonna portante di Forza Italia.
La sentenza di Cassazione del 14 luglio 2007 fa chiarezza (amara) su una questione che dovrebbe far scandalizzare ogni giorno, ogni istante.
Invece, nel paese che ormai conosciamo bene, si preferisce disquisire dell’ultimo cine-panettone della coppia Boldi/Ventura (vedi puntata del 19 novembre de Porta a Porta).
Lo scandalo in breve è questo qui: il Presidente del Consiglio del nostro Paese possiede la più grande casa editrice grazie alla corruzione. Il suo avvocato corruttore/esecutore è stato condannato, lui se n’è sgattaiolato fuori grazie alla beneamata prescrizione.
Il sonno diffuso non c’ha ancora abbracciato. Ed apertamente c’indigniamo.
Per questo motivo, chiunque fosse parimenti sconvolto (e non rassegnato) è invitato a partecipare alla seconda “tappa” dell’operazione “memoria” che si terrà
sabato 22 novembre, davanti alla libreria Mondadori di Lecco. Dalla mattina al tardo pomeriggio.
Venire, scambiare due chiacchiere, distribuire qualche volantino ed esser cittadini consapevoli.
La “corruzione editrice” sarà il romanzo prescelto. Non in Mondadori però. In strada.
Megafono, volantini ed uno striscione facile facile: “Cesare paga, Silvio incassa”.
Qui trovate un articolo sui fatti
Qui trovate la sentenza di Cassazione
Qui trovate il volantino (scritto da Qui Milano Libera che ringrazio) della giornata di sabato
Qui Lecco Libera
ormai tra cucù, corna e vari
non riesco neanche più a scandalizzarmi
per tutto quello che fà.
ma non riesco però, a non tacere davanti ad
atti così bassi, sporchi che minano
la nostra già fragile democrazia
nonchè speranza in una frase che
ha più di tre secoli(dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino 1789):
ogni uomo è eguale davanti alla legge
o almeno dovrebbe essere così
A me basterebbe che la gente conoscesse i fatti, la Verità, prima di parlare e lodare il personaggio di Silvio Berlusconi.
Mi sta bene che a qualcuno piaccia o addirittura che lo idolatri, ma che lo faccia conoscendo la Storia e non solo quel surrogato di fatti e opinioni di facciata che ci installano tv e giornali dietro ordine dei padroni.
Più vado avanti e penso che la prescrizione sia l’arma giuridica più terribile che esista nel nostro ordinamento
Ragazzi miei, temo che la speranza sia oltre lo steccato. Non sarà certo la generazione prima della nostra che risolverà i nostri problemi, anzi, sono convinto che facciano di tutto per crearcene di nuovi …
Sarebbe importante metterci in gioco. Le manifestazioni sono sane ma non bastano, servono contenuti, idee, progetti; Coraggio. Forse è proprio questo che manca in Italia, il coraggio di accettare l’etica del dialogo (per intenderci sul significato di dialogo rimando al mio blog http://www.andrealongoni.wordpress.com nella pag.”Voglio Essere Libero”) e contemporaneamente il dire “I Stend”: questa è la mia posizione, questi sono i miei valori. Invece utilizziamo il termine “fare le cose all’italiana” come per dire “un pò così”, non sporche ma nemmeno troppo pulite e il nanomalefico è il simbolo di questa cialtroneria.
Possiamo farlo ? certo che sì. Io, personalmente, comincio dal combattere contro il politicantismo e il poltronismo dentro al partito democratico. Tirando su le maniche e con la volontà di costruire. Parlare del nanomalefico non è più interessante, ormai lo sanno tutti (o quasi) chi è; credo sia meglio cominciare a parlare di Noi, di chi siamo, di dove vogliamo andare, di quale mondo vogliamo costruire e di come costruirlo. Non dico di dimenticare la contemporaneità (sarebbe stupido) nè la storia, ma di cominciare a guardarle partendo da Noi,dalla nostra generazione con i nostri problemi, valori e potenzialità; creandoci insomma un nostro punto di vista generazionale. E il nanomalefico e la combriccola di truffaldini, bé annegheranno sotto la cacca che hanno prodotto.