Sceriffi del duemila: Faggi in prima linea
Ho seguito con stupore ed un pizzico di compassione quel che ha combinato il nostro sindaco con un’ordinanza emessa di recente. Da quel che emerge i bersagli sono i mendicanti, gli elemosinanti, i ragazzotti con una birra in mano al pomeriggio, i giovani che si lavano sotto le fontane e qualche abusivo con la borsetta contraffatta. Una trovata da sindaco “sceriffo” l’han chiamata i giornali.
Giubilo tra i gonzi affamati di vendetta sul più debole (possibilmente).
Già, i sindaci “sceriffi”. Personaggi squallidi ed anche un pò goffi nel loro rastrellar consensi toccando le corde più infime dei cittadini.
Ombre che s’allungano avare sulle più deprecabili debolezze umane: la paura ed il disprezzo per gli ultimi.
Ultimi spesso per volere nostro. Per responsabilità legate a questo tipo di sviluppo sociale che pone al centro il denaro ed il potere ed ai margini la povertà e quanto può disturbarlo.
Creature curiose questi sindaci. Sempre pronti a conquistarsi la pagina locale di gloria promettendo chissà quale sferzata al malcostume. Una panacea annunciata di continuo. Una ripetuta – quanto stucchevole – rincorsa al più idiota ed inutile rimedio contro a qualsivoglia spettro percepito come dannoso.
Ed è quindi normale che in Italia (Lecco compresa), nel terzo millennio, paese della mafia, della corruzione, dell’evasione fiscale, delle speculazioni edilizie, dei morti sul lavoro, dei bambini che affogano nelle acque perché “clandestini”, i problemi derivino dai lavavetri, dai mendicanti e dai ragazzotti con una birra in mano nel centro città e dagli elemosinanti.
Questi sono i tumori da asportare. Queste le metastasi.
Così deve aver riflettuto Antonella Faggi. Brillante rinforzo del partito degli sceriffi della sicurezza fasulla.
Eh già, perchè ve lo vedete voi, un vigile lecchese che multa un elemosinante comminandogli una sanzione di 50 euro? Al mendicante?
Oppure, un poliziotto che multa un gruppetto di ragazzi accaldati che si rinfresca sotto alla fontana della piazza?
Io no. Queste “ordinanze” non son altro che delle sacrosante panzane per allocchi. Per illudere i cittadini che si stia combattendo per loro chissà quale piaga. Che si stia facendo qualcosa per sanar preoccupazioni (quali poi?).
Il preoccupante però son proprio loro: i sindaci. Loro sì che mettono paura. Intimoriscono perché terribilmente scollati dalla vera condizione sociale delle città che governano.
Non capiscono – o forse non ne avvertono l’esigenza – che punendo i poveri e gli ultimi si commette un errore grave, strategico, umano e morale. Indicando nei più deboli l’imbarbarimento culturale di questo paese si sbaglia obiettivo e si manca il bersaglio.
Viviamo in una società odiosa che discrimina ad ogni piè sospinto e costringe masse informi a sottostare ad umilianti condizioni sociali, umane e psicologiche. La colpa, però è loro. Degli ultimi. Degli anelli deboli. Dei poveri.
Sei povero? Vendi le borsette contraffatte per conto di qualche malvivente di turno? Elemosini quattro soldi per la strada? Pulisci un vetro delle automobili al semaforo per racimolare qualche spicciolo? Bevi una birra per la strada, magari a petto nudo, con amici? Affaracci tuoi. Qui stiamo a Lecco. Mica a Gardaland. Qui si riga dritto.
Poi magari non avremo gli uomini ed i fondi per farlo sul serio però intanto un pò di propaganda ce la facciamo. E non è mai così male.
Dove sia finita la Solidarietà pare esserselo dimenticato chiunque. Quel principio scritto e sottolineato pure nella nostra Costituzione. Quella Solidarietà che una volta contraddistingueva il buon cristiano. Colui che attendeva gli ultimi perché su questa terra sarebbero poi risultati i primi. Dove è finito tutto questo?
E l’opposizione cittadina? E’ spiazzata. Forse perché i pionieri dello “sceriffismo” son proprio stati sindaci e assessori del partito di Walter Veltroni. Basta ricordare Firenze (l’assessore Cioni, ora silurato perché coinvolto nell’inchiesta su Ligresti), Bologna o Venezia.
Mi auguro che, una volta tanto, gli ordini di scuderia possano lasciare spazio alla decenza ed all’umanità e che quindi questa opposizione comunale sollevi il capo e si batta per che venga ritirata e sepolta questa vergognosa trovata propagandistica.
L’amico Paolo Trezzi ha deciso di denunciare il sindaco Faggi per abuso in atti d’ufficio. Di seguito trovate il testo dell’esposto presentato in Procura. Con colpevole ritardo ne diamo notizia, scusateci.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi.
Lettera esposto alla Procura della Repubblica
Io sottoscritto, Paolo Trezzi, nato a Lecco il 19 aprile 1970, ed ivi residente in viale Filippo Turati nr.71 chiedo a codesta Spett.le Procura della Repubblica di verificare se, nei fatti e comportamenti di seguito esposti, ricorrano le ipotesi di reato di cui agli artt. 323 e 328 del Codice Penale nei riguardi, in particolare, del Comandante e degli agenti della polizia locale del Comune di Lecco, degli appartenenti ad altre forze di polizia e di chi abbia autorizzato le manifestazioni cui i fatti si riferiscono.
Con OrdinanzaOrdinanza n. 237/2008 del 13.10.2008 prot. N. 59251 del 15 ottobre 2008, avente ad oggetto, “Rispetto delle regole e della decenza all’interno del territorio comunale”, il Sindaco del Comune di Lecco Dott.ssa Antonella Faggi, ha disposto il divieto, “consumare in luogo pubblico bevande alcoliche di qualsiasi gradazione con esclusione del consumo effettuato presso gli esercizi di somministrazione esistenti e relativi plateatici”
Dalla cronaca apparsa sul quotidiano la Provincia e per conoscenza diretta si evince che tale ordinanza non sia stata fatta rispettare..
I fatti che riporto, anche in allegato, sono di dominio pubblico, avendo appunto trovato riscontro, evidente, sulla stampa locale.
In data 17 ottobre è stata vietata, in virtù dell’ordinanza sopracitata, l’iniziativa di solidarietà denominata: “La notte dei senza dimora” come riporta sia il quotidiano di sabato 18 ottobre cintando l’assessore Cinzia Bettiga, sia nei giorni seguenti nella cronaca e con un’intervista all’assessore Angela Fortino.
Questa decisione, legittima seppur non condivisibile, non ha trovato riscontro per altre iniziative promosse dopo l’entrata in vigore dell’ordinanza.
Si legge con buon risalto, infatti, sempre sul quotidiano La Provincia di Lecco, nell’edizione di lunedì 20 ottobre, pag.12 la cronaca di un’iniziativa svoltasi il giorno prima, organizzata dalla “penne nere” in piazza V degli Alpini di Germanedo con la tradizionale Castagnata.
Nell’articolo, a firma di Paola Sandionigi, viene riportata la cronaca dello svolgimento: “Tra legna scintillante, qualche bicchiere di vino, musica e allegria il gruppo degli alpini in congedo “Monte Resegone” ha dato il meglio.”
Mi chiedo pertanto, e chiedo, come tale iniziativa, non permessa dal riportato punto 6 dell’ordinanza sindacale n. 237/2008 del 13.10.2008 prot. N. 59251 del 15 ottobre 2008 “Rispetto delle regole e della decenza all’interno del territorio comunale”, sia appunto stata autorizzata e successivamente comunque non revocata.
Tale domanda me la pongo, infine, per l’iniziativa provocatoria denominata: “Birra per la libertà” svoltasi davanti il Palazzo Comunale venerdi 24 ottobre, segnalata anche nei gironi precedenti con ampissimo risalto da tutta la stampa locale e documentato, anche con materiale fotografico, sull’edizione di sabato 25 ottobre del quotidiano La Provincia di Lecco, pag.20, dove nel resoconto si può leggere. “Faggi vieni a berti una birretta con noi” e ancora, gravemente: “carabinieri e polizia municipale, precedentemente allertati proprio a sottolineare il carattere provocatorio dell’iniziativa, hanno sorvegliato l’insolito episodio, senza tuttavia intervenire. Nessun bevitore è infatti stato multato per l’infrazione al divieto. La giunta comunale, probabilmente, ha saggiamente evitato di raccogliere la provocazione e ha preferito non intervenire”
Chiedo di essere informato sull’esito del presente esposto anche in caso di sua archiviazione.
In fede
Paolo Trezzi
Lecco, martedì 11 novembre 2008
Duccio Facchini
Che dire, nel merito di Lecco che non è solidale mi sembra assolutamente al di fuori della realtà lecchese sia per il numero elevatissimo di associazioni ed enti che si occupano di cura alle persone, sia per l’investimento dell’amministrazione che credo si aggiri intorno ai 5 milioni di € all’anno oltre a quanto fa la Provincia.
Sull’azione di Trezzi credo sia deleterio ricorrere alla magistratura per una polemica politica soprattutto quando le ordinanze, come descrivete nell’introduzione, in realtà son più uno spot che un reale intervento
Gentile Nibbio,
spero di non esser stato travisato. Il pezzo non voleva assolutamente attaccare il mondo solidale che a Lecco esiste. Anzi.
Intendeva soffermarsi sulla pochezza umana e politica di questa classe dirigente. Tutto qui.
Non concordo con lei sul punto “Trezzi”. A mio parere Paolo Trezzi ha fatto bene. Non è ricorrere alla magistratura per una polemica politica. E’ ricorrere al diritto per rivendicare giustizia ed imparzialità nell’applicazione dello “spot” (come da lei chiamato giustamente).
Oltre che un tentativo concreto per evidenziarne l’illegittimità.
Duccio Facchini
Grande Trezzi!
La lecco istituzionale è in prima linea nella solidarietà qunado c’ è da mettersi in mostra per bene, quando c’ è da fare cerimonie infiocchettate con i faccioni sorridenti nelle foto.Daltronde, come dimostrano le ordinanze citate l’ apparenza condita di perbenismo è ciò che conta: il problema dei senzatetto pare essere risolvibile nascondendoli! non facendoli vedere sdraiati sulle panchine, non certo interrogandosi profondamente su questo problema o offrnedo un “altrnativa di pernottamento”.
Le ordinanze saranno pure uno spot, ma non anatelo a dire a chi ne viene colpito, potrebbe incazzarsi mica poco.Non dimentichiamoci mai che in queste faccende prima di essere coinvolte idee, magistrati, politica, spot sono coinvolte PERSONE in carne ed ossa.
mi spiace mauro ma la solidarietà di un’amministrazione non si valuta da interventi come le ordinanze, esclusiva dei Sindaci che riguardano singoli provvedimenti (spesso usati come spot a destra e sinistra) ma dagli interventi effettuati nel settore dei servizi sociali.
Se infatti con un bilancio ridottissimo come quello di Lecco investi 5 milioni di € (con cui vengono finanziate anche le mense per senzatetto e le strutture/associazioni che se ne occupano) non si può certo dire che l’amministrazione è in prima linea solo quando ci son in ballo le foto perchè è falso…
caro Nibbio, a volte si possono vedere meglio queste cose nelle case, per le strade, parlando con le persone piuttosto che leggendo bilanci o delibere, l’ aria che si respira non è delle migliori. Alla luce di ciò che hai detto mi sento però di dirti che recentemente il bilancio a disposizione dei servizi sociali è stato tagliato quasi del 50%; l’ istituto di educazione adulti ha visto un dimezzamento del budget a fronte di un raddoppio(e non è un eufemismo,credimi)delle richieste. Le associazioni a cui ti riferisci per quanto riguarda l’ accompagnamento dei senzatetto sono TUTTE private( e questo la direbbe lunga sull’ impegno delle amministrazioni)e si trovano spesso e volentieri a sgomitare e ad inventarsi mille peripezie burocratiche per ricevere finanziamenti che sono briciole rispetto ai reali bisogni.Davvero , non vedo questo grande impegno dell’ amministrazione a fronte dei servizi sociali, come non lo vedo a fronte delle politiche giovanili, due settori indissolubilmente legati nella costruzione di un futuro dignitoso.Vedo solo una disinteressata elargizione di sovvenzioni, senza mai entrare nel merito delle questioni, senza mai prendere posizioni decise e nette, semplicemente per sentirsi la coscienza un filo più pulita.
caro mauro, il taglio c’è stato ma sicuramente non del 50%, se non erro di circa il 15% dovuto anche alla riduzione delle entrate da Roma (vedi taglio Ici senza corrispettivo) e chiaramente saranno state fatte delle scelte dove son stati preferiti l’accompagnamento dei disabili e anziani o l’accoglienza di rifugiati politici che a Lecco, vi sembrarà strano, ma sono molti, rispetto all’istituto educazione adulti…
Non concordo con te sulla seconda parte.
Se un’associazione si occupa ad es. di anziani e funziona è giusto che l’amministrazione la sostenga e non è necessario che l’amministrazione duplichi l’intervento se già questo c’è, ed è quanto dice la stessa Costituzione sul principio di sussidiarietà, altrimenti saremmo in Unione Sovietica dove tutto deve essere garantito esclusivamente dallo Stato, mentre la Pubblica amministrazione deve garantire nei limiti del possibile che il servizio ci sia e non che questo debba essere necessariamente comunale, con i debiti limiti.
Infatti da anni i servizi sociali di Lecco funzionano, e funzionano bene, tramite Comune ed enti in un progetto chiamato Coprogettazione per il quale Comune ed enti sia pubblici che privati organizzano l’intera gestione dei servizi sociali.
Proprio su questo la questione della coscenza pulita mi sembra eccessiva non solo per i termini economici dell’investimento (potevano essere destinati alle opere pubbliche che sui voti fanno più scena…) ma perchè la coprogettazione dei servizi sociali di Lecco implica sia per i politici ma soprattutto per i funzionari un approfondimento sia nel metodo, la gestione, che nel merito delle scelte che bene o male si devono fare.
Nibbio, rispetto le tue opinioni , probabilmente non arriveremo mai ad un punto di sintesi, ma forse non è nemmeno giusto arrivarci.Dunque mi sento solo di dirti un’ ultima cosa, a riassumere ciò che penso a riguardo. Quando si ha a che fare con le questioni di cui stiamo discutendo, spesso, nella foga di percentiuali,costi, burocrazie , is perde di vista il nucleo centrale del discorso che restano le persone.In questo caso le persone più deboli del nostro tessuto sociale che necessitano un sistematico accompagnamento; quindi mi sento di prendere loro e le varie associazioni che si occupano del loro sostegno come metro di giudizio della qualità dei servizi offerti, e tale giudizio è tutt’ altro che postivo.Non si tratta di questioni puramente economiche, manca un occhio d’ attenzione alle problematicità, manca un prospettiva lugimirante senza la quale è perfettamente inutile buttare qua e la manciate di banconote; ci sono interventi ad esempio in ambito scolastico, che si potrebbero effettuare a sostegno di ragazzi disabili e di ragazzi stranieri senza spendere un euro: per questo ti dico che la solidarietà delle istituzione mi sembra essere per la maggior parte dei casi utile solo per fare bella mostra di se.
in conclusione,riguardo al discorso che si faceva sull’ educazione adulti: se le possibilità offerte di integrazione nel tessuto sociale a persone appena arrivate da altri paesi sono immensamente sotto i bisogni reali(basta farsi un giro all EDA di Maggianico per rendersene conto)trovo illegittimo andare poi a lamentarsi di come queste persone non trovino lavoro e rimangano chiuse(spesso con note di aggressività) e marginalizzate all’ interno delle loro piccole comunità.é questo lo sguardo sul futuro che mi sembra manchi
Se la crisi dovesse andare a incidere in modo sensibile sulla qualità della vita cui siamo abituati, allora dovremmo stare molto attenti alle ‘vittime’ su cui questa crisi verrà fatta pesare – ovvero sugli ‘ultimi’.
Nel volgere di pochi mesi, Weimer, la ‘Germania che amiamo’ è stata sedotta dal nazifascismo di Goebbels e Hitler.
Stiamo in campana ;-)
ma poi scusa, volete mettere comprarvi una Luigi vutton ( o qualunque nome assumano fuori dai negozi in centro Milano ) a 40€ fatta dello stesso materiale di quella che si compra dentro al negozio in centro a Milano ma con una diminuzione di prezzo di 520 € ?
So che sono fatte dello stesso materiale perché conosco un tipo che le produce e le vendono sia a quei negozi che ai venditori ambulanti. Insomma, fanculo alla meson francese! io compro dal marocco-tarocco :D
è?
Evito di commentare le decisioni della Faggi.
Appoggio totalmente l’iniziativa di Paolo Trezzi al quale auguro una brillante vittoria.