Che cosa succederà al Palazzo delle Paure?


Ecco la lettera che abbiamo scritto al quotidiano “La Provincia di Lecco” in merito alla questione del restauro del Palazzo delle Paure.

Egregio Direttore,

leggiamo con attenzione il dibattito scaturito in seguito all’uscita di giovedì 15 gennaio dell’Assessore comunale Luca Teti sulla destinazione futura del Palazzo delle Paure pubblicata sul Suo giornale.
Vorremmo formulare alcune domande all’Amministrazione presieduta dal sindaco Faggi per aver delucidazioni in merito.

Per prima cosa solleviamo una problematica di stampo organizzativo: come mai i lavori risultano fermi e quanto son costati alla cittadinanza sino ad ora? Inoltre, com’è possibile cominciare lavori di restauro o d’intervento su un palazzo senza conoscere a priori che cosa realizzarvi all’interno? La separazione degli spazi a che ratio risponde? A quella di un polo museale (come annunciato dal Teti)? All’insediamento di uffici pubblici (come propinato da Pino Pogliani sempre dal Suo giornale)? All’originario progetto che prevedeva una ludoteca e un centro per gli anziani (come ribadito da Lorenzo Bodega pochi giorni fa)?
Non sarebbe stato forse più efficace raccogliere le idee prima d’intervenire senza numi?

In seconda istanza riteniamo doveroso che s’apra, da parte dell’Amministrazione, seppur con colpevole ritardo rispetto all’opera cominciata, un referendum cittadino con cui poter raccogliere quante più proposte e idee da parte della cittadinanza interessata. Pensiamo ad una categoria troppe volte strumentalizzata per fini elettorali e poi dimenticata nei cassetti del palazzo: i giovani.
Per permettere un’organica maturazione della società lecchese è fondamentale permettere ai propri giovani d’esprimersi e di poter crescere culturalmente ed umanamente. Ad esempio fornendo loro spazi d’aggregazione di gratuita fruizione e d’effettiva utilità.

La pizzeria Wall Street confiscata alla cosca dei Coco Trovato giace ancora adesso in stato d’abbandono a causa di non meglio precisate responsabilità condivise dalla Prefettura e dalle precedenti amministrazioni comunali targate Lega Nord. Anche in quel caso s’era parlato di destinar il bene sequestrato ai giovani. Non se n’è fatto nulla. A proposito: quali sono gli sviluppi e quali le intenzioni della Giunta Faggi?

Il Palazzo delle Paure è un edificio, seppur esteticamente discutibile, d’indubbia potenzialità per la nostra città. Si articola su tre grandi livelli e getta lo sguardo sul lago e sulle piazze del centro. La posizione è notevole se non addirittura centrale. Alla luce di queste sue peculiarità, ci chiediamo come mai non debba esser presa in considerazione l’opportunità di riservare una parte di esso ai giovani. In concreto potrebbe esser approntato uno spazio formato da una sala per conferenze ed una adibita a concerti gratuitamente utilizzabili da gruppi di ragazzi impegnati sul territorio per evitare loro lo scomodo (quanto costoso) ricorso a sale private per l’organizzazione di eventi d’aggregazione o culturali (presentazioni di libri, concerti, esposizioni fotografiche, dibattiti etc. etc.). L’assegnazione dello spazio giovanile andrebbe poi discussa tra gli aderenti e periodicamente calendarizzata secondo quote paritarie per evitare abusi da parte di qualche gruppo più in vista o viceversa.

Come detto, il Palazzo delle Paure dispone di ampi spazi. Non riteniamo giusto quindi ragionare secondo la logica del aut aut. “Solo il polo museale” oppure “solo uffici pubblici”. Tutto ciò non ha senso.
Ad esempio non siamo contrari al che venga alla luce un polo museale nel centro della città. Questo però non comporta di per sé l’automatica occupazione di tutti i livelli del Palazzo (a seconda ovviamente dalle dimensioni del polo). Anzi.
Perché non pensare ad un’intelligente separazione degli interessi ed una relativa divisione degli spazi? Una parte al polo museale (che però sia gestito e non resti fantasma), una parte ai giovani e così via. Rispondendo sempre a criteri d’opportunità e concretezza.

In attesa di cenni da parte dell’Amministrazione,
la ringraziamo
Qui Lecco Libera

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