‘Ndrangheta Oversize
Letteralmente “oversize” caratterizza la peculiarità di un qualsiasi capo d’abbigliamento di taglia più grande del necessario.
Così come un mantello avvolgente (decisamente oversize) avviluppa più e più volte il corpo che ammanta, così l’ndrangheta pervade il Nord del Paese, la Lombardia e la città di Lecco.
L’inchiesta “Oversize” scattò con perquisizioni ed arresti nel dicembre del 2006; contemporaneamente a questa s’articolò anche “Soprano”, concentrata più sull’Ndrangheta milanese. I primi passi di “Oversize” risalgono a nove anni fa, portati avanti dalla DDA di Milano con il contributo della Polizia di Stato di Lecco, quella di Milano e dal Gico.
Nella notte tra l’11 ed il 12 dicembre del 2006 una quarantina circa di persone vennero tratte in arresto con pesantissime accuse (i capi d’accusa risultarono esser più di 200). Di queste, 19 residenti a Lecco. Un’accusa su tutte: associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata a vario titolo al traffico di droga e armi.
Tra i coinvolti spiccarono i nomi di Giacomo Coco Trovato, nipote del boss Franco Coco Trovato (4 ergastoli nell’ambito del procedimento “Wall Street” dei primi anni ’90), Emiliano Coco Trovato (già detenuto a Opera), figlio di Franco, e Vincenzo Falzetta (detto “banana”) prestanome della ‘ndrina e titolare di alcuni locali della movida milanese (Alcatraz, Bio Solaire e Madison) con i quali riciclava proventi illeciti.
Oltre alla nuova reggenza di consanguinei dei Coco Trovato, sempre secondo l’accusa rappresentata dal Pm Galileo Proietto, rimasero coinvolti esponenti di quel ceto borghese indispensabile per la sopravvivenza dell’Ndrangheta. Uno su tutti: Federico Pettinato. Imprenditore dedito al reinvestimento in economia legale dei profitti illegali maturati da spaccio di droga, estorsioni, traffico di armi e via discorrendo. Oltre a Pettinato finirono in manette Angelo Sirianni, Giuseppe Elia, Giuseppe Gigliotti, Giancarlo Schifani, Tommaso Scalzi, Rodolfo Bubba (detto “o Vangelo”), Pierino Marchio, Massimiliano Costa e altri ancora. Tutte pedine organiche alle attività illecite.
Giacomo Coco Trovato, 36enne, sostiene l’accusa, risulterebbe anche esser il killer del pugile Francesco Durante, ucciso nel maggio del 2000 a Milano. Il padre di Giacomo, Mario, s’è già beccato 28 anni nel processo di mafia chiamato “Wall Street”. Tale padre…
Il processo “Oversize” ebbe inizio intorno alla fine del novembre ’07 dopo esser stato trasferito per motivi di sicurezza dal Tribunale di via Cornelio a Lecco all’aula bunker di Milano in via Ucelli di Nemi. Una decina degli imputati ricorse al rito breve, dagli altri 34, invece, restò ferma l’intenzione di affrontare il processo ordinario. Nel mese di febbraio di quest’anno la Corte d’Appello ha confermato le condanne inflitte ai ricorrenti al rito abbreviato comminate nell’udienza preliminare del novembre del 2007.
Per la fine di febbraio erano invece attese le richieste del Pm Proietto per i restanti 34 imputati.
La requisitoria dell’accusa non ha riservato sorprese: quasi 400 anni di carcere richiesti, soltanto una l’assoluzione. Una media degna di nota, considerato il numero degli imputati.
L’inchiesta “Oversize” non resta, purtroppo, un caso saltuario d’infiltrazione mafiosa nel territorio lecchese. Prima di questa vi furono, su tutte, “Wall Street”, “Atto finale” (che ricomprendeva anche Coco Trovato) e poi “Mala Avis”. Successivamente ad “Oversize” fu la volta di “Ferrus Equi”, questa volta incentrata sulla famiglia mafiosa dei De Pasquale, poi di “Easy Rider” e poi ancora di quella riguardante il caporalato a danno dei migranti clandestini che vide coinvolto nel 2008 Angelo Musolino, parente di Vincenzo Musolino: cognato di Franco Coco Trovato e mente finanziaria della cosca decapitata (così parve) nel 1993.
Nonostante questi allarmanti sviluppi giudiziari c’è chi ancora si preoccupa di sminuire la presenza e gli affari dell’ndrangheta. L’ex sindaco di Lecco, ora Senatore della Repubblica per la Lega Nord, Lorenzo Bodega, a poche ore dall’omicidio di Franco Poerio (uomo legato a doppio filo con i Coco Trovato ucciso il 21 novembre 2008) – avvenuto per mano di Michele Zito, vittima delle angherie dell’ucciso – s’apprestò ad affermare urbi et orbi che “Lecco non è come Gomorra. Qui la sensazione di insicurezza è data dalla microcriminalità e non da crimini di stampo mafioso. Qui il tessuto economico è sano”. Insomma: coi lavavetri pugno di ferro, coi mafiosi manica “oversize”.
Duccio Facchini
ottimo Duccio dici bene ,abbattiamo l’invisibilità di questo inferno criminale .
Il nostro paese detiene un record negativo :è l’unico paese al mondo che ha dato vita e diffuso a livello internazionale le tre più grandi organizzazioni criminali . Mafia,camorra, ‘nrangheta.Hanno origini e sistemi organizzativi differenti , la ferocia delle loro azioni e il controllo del territorio è ciò che le accomuna .
Continua così .
Pingback: Percezione distorta di Duccio Facchini - QLL « Trasparente
Spero, che il nome lecco libera, abbia il significato che intendo io, prima di tutto mi presento, mi chiamo elia maria, figlia di elia giuseppe, persona coinvolta nell’operazione oversize, mi piacerebbe che ogni tanto qualcuno, vedesse l’altra faccia della medaglia, e aprisse gli occhi. sarò ingenua ma continuo a credere nell’intelligenza della gente che legge i giornali e ascolta le notizie, non posso dire che tutta questa operazione sia una stupidaggine o che, ma dall’interno posso dire che parecchie persone non centrano, spero che queste mie parole non vengano prese come, “e si lo dice lei…….ecc…”, ma è veramente così, io in questi ultimi due anni e mezzo con la mia famiglia stiamo passando momenti veramente critici e se volete sapere chi è elia giuseppe, velo descrivo io………….
Mio padre, è una persona forse troppo all’antica che crede nei vecchi valori, come l’unione familiare, nell’onore, di uomo inteso come tale, di rispetto ecc…..tutte le persone che lo conoscono dicono la stessa cosa, che è particolare ma che è fatto così, negli ultimi 30anni, si alzava alle 6del mattino andava sul cantiere, lavorava fino a sera, e poi a casa, è molto pignolo sul lavoro, un tormento lavorarci assieme, i suoi periodi di fermo son quelli di agosto, che andava sempre al mare con la famiglia, e natale che per lui cadesse il mondo ma passava con la madre ora 90enne, non ha mai fumato, non ricordo mai di averlo visto ubriaco o altro, non amava le barzellette sporche ecc…lo mettono a disagio si imbarazza, e per mandarlo a fare commissioni in uffici o banche, è una tragedia, non ne capisce nulla, è innamorato di sua moglie da oltre 33anni, delle sue figlie e di suo nipote……………………………….che dire oltre a questo di lui, che chiunque lo conosce in questi ultimi due anni mi ripete che se serve a qualcosa, possono scrivere chi è mio padre, e quanto non ha a che fare con queste storie di armi e droghe, ne ho 100aia di persone che mi ripetono spesso questo, quindi?????????????in primo grado gli hanno dato 12anni, ognuno può pensare ciò che vuole, ma gli atti parlano più chiaro della sentenza, in migliaia di pagine di fascicoli, di mio padre si nomina solo in 3 righe sparse, e nessuna prova, nessun fatto di colpevolezza, solo la parola di un pentito cocainomane, che dice di aver sentito dire che era uno che contava…………io mi chiedo si può condannare una persona sulla base di questo e di una convinzione………..io dico sempre se ha rubato, c’è un’azione e un risultato, ma 12anni sulla base di dire, noi pensiamo che lui c’entra senza nessuna prova, e per prova intendo fatti concreti, allora dico siamo tutti colpevoli di qualcosa, quante volte sarebbe potuto succedere a voi, combattere contro un pregiudizio, e una convinzione di colpevolezza credete a me peggio che combattere con qualcuno che dice che hai rubato soldi e teli trovano nel cassetto, perchè in questo modo devi difenderti ma come, dicendo cosa, la legge italiana, dovrebbe funzionare che tu devi provare senza ombra di dubbio la mia colpevolezza non io la mia innocenza,……………………………………………………………………..so sono consapevole che molta gente non crederà nemmeno ad una parola di ciò che ho detto, ma spero che nelle mie parole, le persone che vogliono sapere la verità si pongano domande intelligenti e non abbocchino a tutto ciò che si vede e scrive, solo per far risaltare qualche nuovo nome nella magistratura di chi non pensa alle persone che rovina gratuitamente ma pensa solo alla propria carriera……………….io in questo sfogo, volevo finalmente dare voce a quei detenuti che non possono difendersi, anche davanti a sentenze e giudizi del tutto assurdi, grazie per la possibilità e sono a disposizione di chiunque voglia sapere di+sulla vicenda da chi legge e rilegge tutti i giorni gli atti e sa cosa contengono ufficialmente.
buona notte a tutti
elia maria
è facile giudicare e puntare il dito con frasi e discorsi tanto belli e fare di tutta l erba un fascio e qualche innocente paga.vi dico siete bravi cosi siete contenti