Dove vai bellezza in bicicletta?

Ci voleva il nuovo presidente americano per rilanciare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto.
Complice il prezzo del carburante salito alle stelle prima, la crisi economica dopo, ritornano di moda alcune vecchie, e a volte sane, abitudini che si erano perse tra le pieghe del nostro stile di vita moderno e iperveloce.
Già a gennaio il governo Bush aveva inserito all’interno di un’ampia manovra economica un bonus mensile per i lavoratori che si recano al lavoro in bici. Obama ha poi inserito nel suo programma la volontà di costruire comunità più vivibili e sostenibili ripensando la mobilità delle persone. Intanto all’interno del piano per rilanciare l’economia ha stanziato 700/800 milioni di dollari per l’industria delle due ruote, potenziare il bike sharing, aumentare le piste ciclabili e adeguare le infrastrutture per incoraggiare l’utilizzo delle due ruote.
E pensare che la bici è tra i primi mezzi di locomozione che da bambini impariamo a padroneggiare (prima ci sono solo triciclo e monopattino). Il ricordo della prima pedalata senza rotelle a supporto nel nostro precario equilibrio è custodito nel forziere del nostro vissuto, seguito probabilmente dall’immagine di una rovinosa caduta e dolori al seguito.
I primi assaggi di libertà e di vento tra i capelli sono legati proprio alla due ruote a pedale, anche se alle fughe pomeridiane in compagnia di amici per andare al paesello vicino chi non abita proprio in pianura si ricorderà anche delle estenuanti sudate estive per giungere in qualche luogo sul cocuzzolo di qualche collina.
Appena possibile però io abbandonai la bicicletta per il più comodo e veloce motorino. Chi continua a pedalare lo fa per amore sportivo: quindi vai di rampichino (una volta li chiamavamo così) con cambi e ammortizzatori per scampagnate tra i boschi o di bici da corsa con la quale sfrecciare in tutine attillate e colorate sognando una tappa di qualche giro italiano o tour d’oltralpe.
Eppure quei vecchietti che con lenta grazia e gioioso affanno si ostinano a pedalare dovrebbero dimostrarci che è possibile andare da un punto A ad un punto B senza bruciare litri di benzina. Ci metteremo magari dieci minuti in più, ma se conti il tempo impiegato ad andare in garage e poi a parcheggiare, o la fatica a sbrinare il vetro dopo una notte ghiacciata o a sopportare l’afa di una giornata soleggiata, va a finire che ci hai guadagnato.

Effettivamente Lecco non è una città pedonale come Parma o Modena, ma si potrebbe iniziare lo stesso a pensare ad una mobilità a misura di bicicletta, magari partendo dal centro città. Si potrebbe usare la segnalazione stradale per un uso promiscuo della carreggiata tra auto e bici. A mezzi pubblici attrezzati per il trasporto delle biciclette. A parcheggi dedicati alle due ruote (mai vista la stazione di Amsterdam?).

Si parla di turismo per rilanciare l’economia locale (ricordate il porto e l’Expo?). E se pensassimo anche al ciclo-turismo, molto in voga tra gli stranieri? Le nostre ricchezze culturali e naturali sparse per il territorio bene si sposano con questo tipo di vacanze soft ed ecologiche.
C’è chi dimostra che intorno alla bicicletta c’è cultura del fare, del sapere, del crescere, del condividere.

Cosa aspettiamo? Domenica 10 maggio tutti in sella per il primo Critical Mass del 2009!

Le nostre comunità serviranno meglio tutti i loro residenti se saremo capaci di lasciare a casa le nostre auto, di camminare, usare la bici e altri mezzi di trasporto alternativi

Alessandro Riva

9 pensieri riguardo “Dove vai bellezza in bicicletta?

  • 6 Maggio 2009 in 13:01
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    Sarò presente, è sempre un bel momento il criticall….speriamo d’essere in tanti,speriamo d’essere sempre di più!!

  • 8 Maggio 2009 in 05:10
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    Ma lo sai che il 30% ai rivenditori verrà rimborsato a 30 giorni dalla vendita (in modo analogo ai ticket per i ristoranti)?
    ci manca solo che il venditore debba aspettare 30 giorni per recuperare anche l ‘utile della vendita..

    c’è una valida iniziativa… ma sempre da dire aleboss!!!

  • 8 Maggio 2009 in 10:43
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    Splendida iniziativa. Ma si può fare ancora meglio di Obama: andando a piedi. Il cosiddetto “cavallo di San Francesco” è lo strumento milgiore, meno invasivo e inquinante che abbiamo. In più è gratuito. Certo, è un po’ più lento della bicicletta (una deambulazione di buon passo viaggia a 5 km/h, con la bici si fanno anche i 15 km/h, in un circuito trafficato). Ma è più sicuro, più rilassante, più a misura d’uomo. E soprattutto, lo “Slow Foot” non costa nulla, salvo il consumo della suola delle scarpe. Cheap & Chic: meglio di così…

  • 8 Maggio 2009 in 12:27
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    essi mi sa che conviene abituarsi alla bicicletta , adesso sui bus dovremo lasciare il posto ai milanesi. he had a dream

  • 8 Maggio 2009 in 14:10
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    Beh, iniziamo con la bicicletta, và…

  • 4 Giugno 2009 in 13:42
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    Leggo sulla stampa locale che anche in Lombardia l’incentivo ha avuto un buon riscontro: sono stati stanziati ben 1 milione 476 mila 370 euro! La nostra provincia è al 7° posto con quasi 108 mila euro e 350 biciclette davanti a Como, Cremona, Pavia e Sondrio

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