Sabato 27

Giovanni Sartori l’ha scritto bene: quello di berlusconiana matrice non è un banale “regime” – definizione generica e poco incisiva. E’ un Sultanato bello e buono. L’Italia è diventata ormai la latrina dei berluscones e dei loro prestanome avidi di potere (anche tra i banchi della cosiddetta opposizione). L’Italia altro non è che un cortile per coloro che si senton padroni; posson scorrazzare blindati e scortati a sbandierare qua e là le peggiori menzogne e le più infami ipocrisie senza la minima esitazione. La garanzia dell’impunità e la più totale assenza di un tasso credibile di sanzione reputazionale (assenza di un ceto giornalistico ed intellettuale decente, oltreché un’opinione pubblica annichilita nella proprie vacuità) permettono ai piccoli ducetti d’Italia di scaricare falsità e prendere per i fondelli milioni di persone perbene rimbecillite da tonnellate di sbobba televisiva.

Uno di questi ducetti (non a caso) si chiama Ignazio La Russa. Da giovane picchiatore fascista della Statale di Milano negli anni caldi e da adulto “uomo politico” ripulito e pettinato dalla clinica di Papi Silvio.
La Russa è Ministro della difesa nonché oligarca di media caratura del partito di Berlusconi.
Recentemente s’è distinto per aver definito l’Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati meno influente di un “fico secco”. Il motivo? L’Onu è troppo blando coi clandestini. Alla fin della fiera il clandestino viola le regole, questa l’argomentazione. E quindi? “Entra solo chi rispetta le regole”.

Al suddetto motto di larussiana memoria mi son quindi recato il 22 maggio nella piazza Garibaldi di Lecco, cittadina ciellina dagli zigomi padani pronunciati. La Russa era atteso per un comizio di propaganda in favore del candidato (vincitore) della destra cittadina Daniele Nava. Quand’è arrivato il Ministro mi son permesso di gridargli semplicemente: “predicate sicurezza, celebrando l’impunità del vostro padrone, ipocriti!”. Una nuda e dolorosa verità. Il Capo di Arcore è un corruttore impunito perché lodalfanato. Il tutto nel più assordante dei silenzi. Il tutto grazie alla truffa quotidiana del controllo dell’informazione e della partecipazione dei cittadini.

Pare che il Ministro se la sia presa moltissimo per la contestazione (“ipocrita”, soprattutto, non gli è andato giù): la Questura di Lecco mi ha infatti denunciato l’1 giugno per “grida sediziose” e “inosservanza dei provvedimenti della Pubblica Autorità”. La denuncia penale non è altro che uno dei molti mezzi intimidatori del Sultanato italiota. Un Sultanato fatto di menzogna, è vero, ma anche di consenso più o meno consapevole accordato dai campioni del salto sul carretto del vincitore: i nostri con-sudditi. Per i dissidenti è prevista la ricetta Guglielmino (il Vice Questore di Lecco): violazione degli articoli 650 e 654 del Codice Penale.

Per questo il 27 giugno siete tutti invitati a Lecco (piazza Diaz, ore 16.30) alla manifestazione in difesa della libertà d’espressione e del diritto di critica. Peculiarità disperse in un Paese trincerato dentro al suo baratro culturale.

Qui il video della contestazione

Cittadini, non sudditi!

Duccio Facchini

9 pensieri riguardo “Sabato 27

  • 26 Giugno 2009 in 11:26
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    è ora di metterci la faccia, tutti!

  • 26 Giugno 2009 in 11:59
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    Ci si vede domani, speriamo di essere in tanti!

  • 26 Giugno 2009 in 13:18
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    Ah Duccio!! Mi sa che ti prendi troppo sul serio..

    Voi non amate Lecco. Amate solo voi stessi e le vostre pseudobattaglie che non interessano a nessuno..Eppoi non penserete di andare avanti insultando tutto il paese..

    (“Peculiarità disperse in un Paese trincerato dentro al suo baratro culturale.”/”prendere per i fondelli milioni di persone perbene rimbecillite da tonnellate di sbobba televisiva”)

    E’ difficile costruire un dialogo con le vostre urla, le vostre grida..ma voi, depositari della verità, non volete alcun dialogo: volete imporre a forza il vostro pensiero..Siete voi i fascisti, mica La Russa..

    Mi spiace.

    A COLAZIONE!!!!!!!!!!!!!!

  • 26 Giugno 2009 in 19:53
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    Ma sta gente cosa dice?!

  • 26 Giugno 2009 in 22:01
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    “con le vostre urla, le vostre grida..ma voi, depositari della verità, non volete alcun dialogo: volete imporre a forza il vostro pensiero..Siete voi i fascisti, mica La Russa..”

    Il dialogo si dialoga nelle sedi opportune. Altrove c’è spazio – o c’era – per altre forme di espressione non antitetiche ma certamente distinte da esso.
    Il Dialogo, nella forma (!) (forma?!? uno stalinista evoca la “forma”?! eh, già. Siamo tutti figli di Hegel, quel “puttaniere mentale”) nella forma dicevo più alta si articola nel Parlamento, che come dice il nome serve apposta per quello.
    Dove sta il dialogo in parlamento, oggi?
    E non venitemi a dire che è colpa dei troppi deputati. Che certo hanno le loro colpe. E non venitemi a dire che appunto il parlamento è superato dai fatti, e deve essere “riformato” o meglio trasformato.
    Oggi, ventisei di giugno dell’anno duemilanove, dichiaro che il governo che ci governa, insediatosi per volontà del Popolo Sovrano, ha di gran lunga trasceso quella volontà e si è spinto troppo avanti, avanti sulla strada dell’aberrazione giuridica. E costituzionale, che è peggio.
    Lo scandalo non è il governo di “destra”: è in effetti l’atteggiamento borioso, irragionevolmente borioso del Consiglio dei Ministri; questo organismo oltrepassa il mandato ad ogni manifestazione pubblica, e quel che è più grave, lo rivendica.
    Per questo, a questo punto, il Duccio (tanto per non far nomi) è stato insufficiente: anzi, a dire il vero siamo stati insufficienti noi tutti, chi non c’era, come me, e chi essendoci non ha accelerato.
    Prendiamo esempio dall’Iran.
    Traiamo le conseguenze.
    N.B. sostenere che Ignazio Larussa non è fascista (nel senso storico e tragico del termine) equivale per lui a un insulto: mi aspetto querele.

  • 27 Giugno 2009 in 13:36
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    Grande Duccio,
    Sono fiera della tua preparazione e del tuo coraggio.
    Oggi ho fatto vedere il video della contestazione/La Russa a mia figlia di 12 anni e ad una sua amica, che si erano avvicinate a me per chiedermi notizie su Michael Jackson.
    Hanno subito chiesto di poter vedere chi urlava: “dov’ è?”, mi chiedevano ansiose.
    Dopo i primi attimi di smarrimento dovuti alla concitazione del fattaccio, sai come hanno commentato infine? Hanno detto che “quello con la barba” era impaurito perché si vedeva dai suoi occhi e dal fatto che chiedeva sempre aiuto agli uomini vicini; hanno detto che si comportava così perché si sentiva solo.
    Si sono tranquillizzate soltanto quando ti hanno visto e, notando che portavi la maglietta di Emergency, si sono rincuorate sentendoti parlare con educazione al signore davanti a te.
    Grazie per il tuo mirabile esempio di alta democrazia,
    Noi siamo con te in questa lotta, sappilo.
    Angela

  • 27 Giugno 2009 in 18:46
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    Vedere un centinaio di persone resistere fino all’ultimo sotto tutta quell’acqua prima e la grandine poi, difendere un sacro santo diritto, ascoltare chi a vario modo lotta perchè ognuno possa pensare con la propria testa ed avare la propria opinione, rinquorarsi che non siamo tutti pecoroni come tentano di dipingerci: oggi pomeriggio in un’ora scarsa è successo tutto questo. Maledetto nubifragio!

  • 28 Giugno 2009 in 12:46
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    Sì, incoraggiante l’affluenza di ieri, anche se ci si è bagnati un bel po’…
    La prossima volta prima di scegliere la data bisogna patteggiare con l’Altissimo una giornata di sole!

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