Il presidio di domani
L’appuntamento per domani è fissato alle 15.30. Ci troveremo di fronte all’edicola di piazza XX Settembre, in fondo alla via Bovara. Vi incollo qui di seguito il breve testo di contestualizzazione del presidio. A domani!
Il mestiere di analisi e sintesi lo fanno – e lo faranno – gli storici.
Qual`è il compito, anzi: il dovere, di una cittadinanza matura e consapevole del proprio passato, presente e impegnata per un futuro di dignità e coscienza civile?
Semplice: ricordarsi di ciò che è capitato.
La Memoria è uno degli anticorpi più importanti nelle democrazie moderne.
Nella società dei consumi e della trascinante rapidità con cui accadono gli eventi è fondamentale mantenere fermi alcuni punti per poterne focalizzare tanti altri.
L`assenza di anticorpi rende un popolo estremamente cagionevole. La patologia che avviluppa una parte non minoritaria del nostro Paese è l`indifferenza. Il disinteresse e il conseguente qualunquismo nascono laddove la coscienza e la memoria vengono soverchiate da menzogne ripetute così tante volte da acquisire un alone di verità.
Per smascherare una leggenda è necessaria una robusta consapevolezza civile di ciò che il Potere troppo spesso cerca di confondere, inquinare, intorbidire.
Per questo esistono i modelli, gli esempi, i cosiddetti “eroi”: coloro i quali, cioè, permettono ai sobri di mantenere in vita l`intercapedine democratica anche in caso di momentanea ubriachezza. I punti fermi, nel nostro Paese, sono tantissimi: da coloro che si rifiutarono di scendere a patti con la mafia a uomini politici coerenti e scomodi, da militanti vigliaccamente ammazzati a invisibili vittime di piccole e grandi sopraffazioni. Nonostante ciò, il nostro Paese conosce – non da oggi – un preciso e circoscritto attacco agli esempi perbene che hanno caratterizzato, ad esempio, la stagione della Resistenza per far spazio ad una bieca parificazione tra chi combatté per la libertà e chi per lo dittatura.
Gli oligarchi berlusconiani, scardinatori pro tempore della Memoria d`Italia, continuano indisturbati a picconare senza sosta; mentendo spudoratamente in forza del monopolio del sistema televisivo che detengono. I nuovi eroi sono divenuti: il mafioso Vittorio Mangano, grazie alla sua omertà in sede processuale, il Duce Benito Mussolini, grazie a diari-patacca resuscitati ad hoc da Marcello Dell`Utri, la “mai dimenticata” Decima Mas, meriti bellici mai scordati da Ignazio La Russa, i fratelli Graviano ed il mai dimenticato “statista” socialista Bettino Craxi.
Come sopra: non è nostra intenzione formulare un giudizio politico a tutto tondo sulla personalità di Craxi. Non possiamo però esimerci dal biasimare l`intento di voler intitolare un pubblico riconoscimento a chi, rappresentando di fatto un`importante Istituzione dello Stato, fuggì latitante in Tunisia per evitare i processi. Invece che difendersi nella sede preposta, il padre delle fortune berlusconiane preferì ciò che i più servili chiamano “esilio”.
Tutto questo è inaccettabile. Elogiare un professionista della tangente è un gesto profondamente sbagliato soprattutto dal punto di vista culturale.
Sorprende poi che i nuovi storici alla Marcello Dell`Utri riconoscano a barattieri e ladri ciò che agli onesti continuano imperterriti a negare. Vorremmo quindi ricordare con rispetto e nostalgia Pio La Torre, Giuseppe Fava, Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Rosario Livatino, Pier Paolo Pasolini, Sandro Pertini, Libero Grassi e tanti altri che non appartengono al pantheon di plastica dei nuovi “eroi” del Partito dell`Amore.
Per questo invitiamo la cittadinanza lecchese e non solo ad un presidio di Memoria e civiltà sabato 16 gennaio dalle 15.30 presso piazza XX settembre, angolo di via Bovara.
Qui Lecco Libera – Libero Fischio in Libera Piazza