“Siamo tutti intercettati”
Ieri mattina abbiamo ricevuto una segnalazione dal gruppo dei ragazzi anarchici di Lecco. Non sono pochi i fattori che differenziano le rispettive azioni sul territorio, così come sono molteplici e ricche di sfumature diverse le analisi che ciascuno di noi ha formulato e portato avanti in questi anni di impegno. Ciò non deve però determinare quel velo ipocrita e truffaldino di silenzi e reticenze che qualche stratega vuol far cascare nel mezzo delle anime ancora intellettualmente vive della nostra città. E’ quindi per autentico spirito critico ed onesto amore per il vero, non per ottusa solidarietà compassionevole, che abbiamo deciso di dare spazio alla denuncia di fatti, a dir poco preoccupanti, accaduti pochissimo tempo fa nella nostra città.
Ecco di seguito alcuni estratti del comunicato con annesse fotografie.
“Pochi giorni fa un compagno di Lecco ha trovato ospiti indesiderati nella propria macchina. Qualche simpatica carogna ha infatti piazzato, collegandola ai cavi di alimentazione della luce dell’abitacolo, una microspia formata da un cellulare modificato, un’antenna, un rilevatore Gps e un microfono. (vedi foto allegate) Lo strumento di controllo era posto tra la carrozzeria ed il rivestimento interno, fissato con due calamite”.
“Non è infatti l’ultimo attacco repressivo ricevuto in città. È di poche settimane fa la richiesta della sorveglianza speciale ad un amico e compagno, ed è di non molto tempo prima la “certificazione” della questura a 12 compagni della loro presunta pericolosità sociale attraverso l’”avviso orale””.
Ribadendo il rituale richiamo al comune senso di responsabilità e reciproco rispetto tra le coscienze perbene della città, non possiamo che manifestare vicinanza ai ragazzi interessati da queste misure oggettivamente spropositate, repressive ed intimidatorie. Quegli stessi ragazzi con i quali s’è sempre avuto chiaro e trasparente confronto su questioni dirimenti di metodo e di merito, a volte persino aspro e senza fronzoli, ma che certamente non rappresentano, a nostro giudizio, delle pericolose metastasi da combattere, punire, sorvegliare, perseguitare.
Qui Lecco Libera
allucinante!
la cosa è preoccupante ma non sorprende.
in una società sempre più chiusa e conformista come la nostra chi vuole agire diversamente è un pericolo.
Non conosco questi ragazzi, non so quanti siano e quali attività di sostegno alle loro cause svolgano nel lecchese.
Di sicuro so che il loro concetto di libertà non è lo stesso di chi ha utilizzato questa parola sui loro stemmi elettorali allora su uno scudo crociato e oggi su una bandiera tricolore con sfondo azzurro…
Meritano rispetto.
E’ troppo sperare in una dichiarazione di solidarietà nei loro confronti da parte nel neo sindaco della città ?