Il primo Consiglio Comunale: nel segno dell’Acqua Pubblica
Ieri sera siamo andati al Consiglio Comunale. La partecipazione della cittadinanza è stata certamente al di là d’ogni più rosea aspettativa. Riuscirà a mantenersi stabile anche nelle prossime sedute? Conosciamo già la risposta. In quanto parte attiva del Comitato Lecchese per l’Acqua Pubblica e i Beni Comuni, ci siamo dati da fare per donare a ciascun Consigliere e Assessore una bottiglia d’acqua in vetro dotata dell’etichetta San Rubinetto e una missiva di accompagnamento di cui vi riportiamo il testo:
Gentile Consigliere Comunale, Assessore e Sindaco,
con questo piccolo e simbolico dono Le ricordiamo che amministrare il Bene Comune significa, in prima istanza, tutelarlo e proteggerlo. Soprattutto dagli appetiti speculativi di pochi.
Per questo la invitiamo a condividere con noi la battaglia a difesa dell’Acqua Pubblica anche nel Comune di Lecco adoperandosi affinché lo Statuto Comunale venga modificato e si impegni a:
• riconoscere il Diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico;
• confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono
pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà;
• riconoscere che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire
l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini;
Certi della Sua collaborazione, Le auguriamo un sereno lavoro – Comitato Lecchese per l’Acqua Pubblica e i Beni Comuni
Salvo qualche defezione incomprensibile, quasi tutti i consiglieri di maggioranza l’hanno ritirata con piacere (o velato dispiacere). Perplessità e confusione, invece, tra le fila della minoranza. Tra tutti i consiglieri spiccano Angela Fortino e Mauro Piazza. La prima ha disdegnato il pensiero spiegando che, per cortesia, avremmo dovuto portargliela piena. Mauro Piazza, invece, dall’alto del suo inconfondibile portamento, ha ribadito la predilezione per “l’acqua privata”. Dispiace anche per il diniego del consigliere d’opposizione Roberto Castelli. “Senatore Castelli, le abbiamo portato un dono”, “Non lo voglio”, “Ma è per l’acqua pubblica”, “No, non vedete che generate rifiuti?”, “Quali rifiuti? E’ di vetro, non la deve buttare!”, “Ma il vetro è un rifiuto”, “Ok, ma Lei non la deve buttare. La prenda, è un regalo”, “Io l’acqua del rubinetto la bevo già di mio”, “E dove la beve? Non vuole una bottiglia tutta nuova?”, “No, non mi serve”, “E cosa utilizza per bere l’acqua del rubinetto?”, “Il bicchiere”, “E si alza tutte le volte per riempirlo?”, “No: uso la bottiglia di plastica”, “Vede allora! No, è sbagliato”, “Non la voglio su”, “Grazie, sempre forza acqua pubblica”.
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