Vittorio Arrigoni
Ieri pomeriggio abbiamo organizzato un brevissimo momento di pace e informazione su quanto accaduto a danni della “Freedom Flotilla”, in acque internazionali. Grazie alla collaborazione di Paolo Corti siamo riusciti a metterci in contatto con Vittorio Arrigoni, volontario italiano a Gaza. La sua testimonianza lucida e cruda si schiantava come grandine nel silenzio rumoroso del traffico lecchese delle diciotto. Qualcuno, minuto per minuto, cominciava ad ascoltare. Gli autisti che abbassavano il finestrino incuriositi. Nel giro di quindici minuti, Arrigoni ci ha raccontato l’accaduto, visto dalla terra martoriata da anni di embargo e violenti attacchi militari. Ci siamo salutati con la promessa di poterci incontrare, pubblicamente, anche qui – magari in compagnia dei benpensanti che in queste ore han consumato la tastiera per invertire i ruoli, capovolgendo la realtà. Disumani nella loro violenza e nella loro cecità. Reporters fatti in casa, a forza di video spacciati per “illuminanti” poiché mostrano lo “scoopo” dei soldati presi a bastonate (perché rei di un atto di pirateria). I pacifisti divengono così provocatori. Gli assassini diventano le vittime di una trappola. Le navi attaccate diventano carovane terroristiche. Gli aiuti umanitari diventano pubblico affronto a cui è lecito rispondere mietendo vittime. Un capolavoro. Non è che sostituiranno il tanto vituperato Feltri alla direzione de “Il Giornale”?
Vittorio un grande fiera di avere ” concittadino ” come Vittorio