Book in Progress
Le continue notizie e conferme dell’impoverimento e tagli degli strumenti per la scuola e il diritto allo studio che si leggono da diverse settimane sulla stampa anche in riferimento alle scuole della città, (vedasi Bertacchi) non possono che indignarci.
E’ da tempo che ci battiamo sul tema dei diritti allo studio e per il bene comune perché un Paese che non ha a cuore il futuro dei propri giovani cittadini inaridisce come una pianta senza linfa. Per questo riteniamo necessario contribuire a proporre soluzioni fattibili a piccoli pezzi di percorso che possano risolvere almeno parte di questa miopia. E lo facciamo nuovamente sulla tematica del caro libri rilanciando una proposta che avevamo già fatto durante la campagna elettorale e che nessun partito o lista civica aveva raccolto.
Il caro-libri colpisce ogni anno le famiglie disincentivando molte volte il proseguimento degli studi dei figli nati in famiglie economicamente in difficoltà. Il problema diventa particolarmente insostenibile per le famiglie numerose. Per risolvere il problema un’Amministrazione attenta ai propri cittadini ed anche al futuro di qualità della stessa città deve mettere in atto diverse soluzioni per portare ad un radicale risparmio delle famiglie. Concordando con l’autonomia scolastica e le famiglie l’amministrazione locale si deve adoperare, con incentivi economici, con supporti tecnici, con strumenti di relazione a indirizzare il proprio operato e quello della dirigenza scolastica in questa direzione. Una prima attenzione è senz’altro quella di facilitare l’autogestione dei giovani e dei ragazzi allo scambio di libri attraverso l’ormai collaudato ?mercatino dei libri scolastici? , mettendo a disposizione locali e strutture comunali.
La seconda attenzione è quella, di promuovere la sperimentazione del comodato d’uso gratuito dei testi scolastici attraverso l’interessamento diretto della scuola o appunto del Comune.
Quest’idea è ormai realtà consolidata a Trieste grazie ad una Legge Regionale che per prima ha permesso questo tipo di percorso di contenimento dei costi per lo studio. La terza attenzione che qui ci preme maggiormente segnalare anche in virtù delle reiterate difficoltà segnalate sulla stampa locale delle scuole cittadine e del territorio di non poter far fronte ai nuovi testi scolastici per il prossimo anno è quella comunemente riconosciuta con il nome “book in progress” cioè gli appunti scritti e stampati dai professori. La scuola si auto-produce i suoi libri.
Il progetto, promosso alcuni anni fa dal liceo scientifico di Brindisi “E. Majorana” prevede, infatti, la realizzazione di ?libri fatti in casa? grazie all’utilizzo degli appunti didattici scritti dagli stessi docenti, stampati e distribuiti agli studenti. L’iniziativa, ora ha trovato terreno fertile anche in altre scuole, permette un risparmio sulla spesa dei libri scolastici di almeno 200 euro l’anno per studente.
I libri “fai da te” del progetto “Book in Progress” non sono altro che una trasposizione di quanto avveniva in passato nel mondo universitario, dove gli appunti delle lezioni del docente potevano spesso sostituire l’acquisto del libro di testo.
Il Comune, attraverso Consiglio e Giunta, può sostenere questo processo di risparmio delle famiglie attraverso contributi per l’acquisto della carta, con la firma di convenzioni con venditori, produttori di copiatrici e mettendo a disposizione il proprio sito internet per il reperimento e “l’archivio” di questi opuscoli. Nonché, ovviamente, attraverso un supporto economico e/o di coordinamento con i docenti, i presidi e gli studenti delle varie scuole lecchesi ed altri Enti facilitando progetti pilota. Oltre al risparmio economico non pochi sono i vantaggi: la possibilità di appunti mirati a seconda delle esigenze dei docenti, supporti didattici più attinenti al contenuto e alla modalità delle spiegazioni del professore. E l’adeguamento e utilizzo anche da parte delle diverse scuole in base alle esigenze formative e didattiche della singola scuola Il riconoscimento del Ministero ha ulteriormente promosso questa pratica.
Qui Lecco Libera
…a Lecco non avete il “comodato libri” ???? mmm .. terribile …
Le altre sono belle idee, quella che mi piace di più è proprio quella dei libri prodotti dagli insegnanti, credo che siano un metodo pedagogicamente molto efficace perché in primis obbliga l’insegnante stesso a conoscere molto bene la propria materia, snocciolando ogni argomento in conseguenze logiche, cosa che può non avvenire nelle spiegazioni orali e che può creare dei problemi.
Inoltre diventa uno strumento di comunicazione docente-alunno non indifferente, perché può cambiare in base alle esigente degli studenti.
Chiudo con una nota dolente, beato il Comune di Lecco se ha soldi da spendere !!! da noi ( nella piccola Briosco ) l’idea di pagare delle risme di carta in più potrebbe scatenare le ire della ragioneria comunale :S