Beni confiscati a Lecco: la “risposta” della Prefettura
Abbiamo ricevuto oggi la “risposta” della Prefettura alla nostra precisa richiesta datata 5 aprile scorso in materia di beni confiscati presenti sul territorio provinciale. L’iniziale stupore ha lasciato immediatamente spazio al disappunto per l’ennesimo dribbling. Avevamo richiesto formalmente “l’elenco (Comune interessato, indirizzo, qualità, eventuale finalità assegnatagli, “curriculum storico”) dei beni”; il Capo di Gabinetto Simeone “D’Ordine del Prefetto” Valentini ci ha gentilmente inviato un link: questo. Peccato che l’avessimo citato noi, all’interno della richiesta. Partivamo dai dati proprio per giungere ai fatti concreti. Spesso e volentieri, infatti, dietro ai numeri sussistono realtà difficilmente riassumibili in una tabella, seppur aggiornata o ben curata.
Dunque la risposta della Prefettura di Lecco è classificabile come una non risposta, l’ennesimo segnale del clima che si respira portando avanti un certo tipo di attività antimafia in città.
Ecco la nostra richiesta del 5 aprile 2011:
MI CHIEDO SE SONO PIU’ VERGOGNASAMENTE VERGOGNOSI O VICEVERSA
oppure non lo sanno neppure loro auanti sono come sono e dove sono i beni confiscati
tra cialtroneria elevatissimo e senso di servizio al cittadino quasi nullo
vivono nella loro torre di pochezza grazie alla claque associativa e Istituzionale che scondinzola.
Dignità zero.
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