Beni confiscati nella provincia di Lecco: ultime novità da Torre de’ Busi

Torniamo a parlare del rustico confiscato alla ‘ndrangheta lecchese presente nel Comune di Torre de’ Busi. L’abbiamo già fatto in passato: nel luglio 2010 ne denunciammo l’abbandono e l’occupazione; tornammo sul punto anche lo scorso luglio, dopo la firma di un accordo tra la Prefettura, il Comune di Torre de’ Busi ed Aler Lecco, alla luce dei continui ritardi nell’inizio dei lavori per gli alloggi da destinare a famiglie bisognose.

A stretto giro ricevemmo la replica (indiretta) dell’Aler, con il seguente comunicato stampa:


Secondo l’Ente destinatario del rustico di via Sonna 7 i tempi erano stati pienamente rispettati. I 90 giorni per l’inizio dei lavori – secondo Aler – andavano conteggiati a partire dalla data di stipula dell’atto di trasferimento dell’immobile dall’Agenzia Nazionale (l’8 luglio 2011, sempre secondo Aler) e non dalla data della sottoscrizione dell’accordo (27 gennaio 2011).

Al di là del calendario e del pallottoliere, è bene rifarsi a carte ufficiali. Dal sito dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata abbiamo tratto copia dell’atto di trasferimento al patrimonio indisponibile della Regione Lombardia “per essere destinato attraverso l’Aler Lecco a soggetti bisognosi”. Il documento, firmato dall’allora Direttore Morcone, è datato 2 febbraio 2011.

Fidandoci ciecamente della ricostruzione fornita da Aler Lecco e dal presidente Antonio Piazza, dal momento che i tempi della burocrazia sono effettivamente biblici, abbiamo ricominciato il conto alla rovescia. Non più dal 2 febbraio bensì dall’8 luglio 2011. Quest’oggi, in concomitanza con la fine del mese di ottobre, siamo tornati in via Sonna 7 per prender visione del “presumibile” inizio dei lavori.

Questo è il risultato.

Qui Lecco Libera

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