Referendum cittadino – “Io voglio votare” – passaparola

Libertà è partecipazione. Tradotto in termini cittadini significa soprattutto referendum consultivo, un importantissimo strumento di partecipazione popolare riconosciuto dallo Statuto della città di Lecco.
Una serie di circostanze sfortunate, però, l’ha reso lettera morta, scritta nella costituzione lecchese ma priva del necessario regolamento attuativo che ne disciplinasse il funzionamento.

Oggi, dopo una delibera del consiglio comunale che ne prometteva l’approvazione all’alba di due anni fa ed una nostra istanza alla Giunta comunale del marzo scorso, è in arrivo a Palazzo Bovara una proposta di regolamento messa a punto dalle commissioni competenti. Ci siamo presi la briga di leggerla, confrontandola con regolamenti già presenti e funzionanti in altre città italiane.

A nostro avviso, il documento redatto dai gruppi consiliari rischia di complicare in maniera irragionevole la strada che porta al referendum.

Restringe la competenza, di fatto complica la raccolta delle firme per la richiesta di referendum imponendo un’unica fascia di tempo per la presentazione, accorcia i tempi per una corretta campagna di informazione, discrimina tra comuni cittadini e partiti politici (evitando ai secondi di costituirsi in un comitato promotore, come invece spetta giustamente ai primi), riserva agli organi politici del consiglio una discrezione insensata sull’accoglimento della proposta dei quesiti referendari, come se i cittadini non fossero sufficientemente “illuminati”.

Semplificando si potrebbe dire che le regole (ossia il documento che sarà discusso), se così dovessero restare, potrebbero vanificare il gioco (il referendum), invece che renderlo chiaro, praticabile e accessibile.

Ecco perché abbiamo formulato una lunga serie di proposte, integrative o sostitutive a seconda degli articoli e dei commi, che abbiamo fatto avere alla presidenza del Consiglio comunale e a tutti i consiglieri. Per quasi tutte le modifiche è riportata una nota esplicativa a piè di pagina, per evitare fraintendimenti.

(clicca sull’immagine per scaricare il testo del regolamento emendato)

Oltre alle proposte specifiche rispetto al regolamento, nella missiva inviata ai consiglieri abbiamo espresso l’auspicio che venga  modificato lo Statuto comunale per allargare la base di coloro che possono partecipare ai referendum, non più solo i cittadini italiani residenti, ma tutti i residenti al di là della loro cittadinanza.

L’invito è quello di condividere il più possibile questa “notizia”, informando quante più persone dell’importanza del regolamento attuativo del referendum consultivo – espressione apparentemente burocratica ma sostanziale per la vita democratica della città.

Normalizzare questo strumento vorrebbe dire privare Lecco di un ingrediente di democrazia diretta.
Non ci sono sfumature nel promuovere la partecipazione: o sì, o no. Come un referendum.

Qui Lecco Libera
Cellula Coscioni Lecco

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