La tortura c’è, manca il reato
Dibattito pubblico
Lunedì 10 dicembre, ore 21
Sala Ticozzi, Lecco – Via Ongania
“IL RULLO CONFESSORE”
Togliere dall’oblio un pezzo di storia d’Italia è doveroso. Doveroso soprattutto nel giorno del 64° anniversario della Dichiarazione universale dei Diritti umani dell’Onu.
Perché la realtà dei fatti non va temuta, va ricostruita e raccontata. Ciò che succede oggi nelle carceri libiche, irachene o di Guantanamo ai danni dei detenuti è successo 30 anni fa anche in Italia. Documentato e scritto nel 1982 e poi dimenticato -per troppe ragioni.
E’ doveroso riparlarne, con serietà e competenza. Prima di tutto per provare ad interrogarsi circa il principio per cui, data la logica di “guerra allo Stato”, tutto in fondo fosse permesso.
Eppure tra i Diritti universali, l’Onu ha compreso il principio che nessuna situazione d’eccezione può far derogare dal divieto assoluto di ricorrere alla tortura.
Nonostante questo, da decenni, in Italia non si riesce ad introdurre la specifica fattispecie di reato.
Per questo, dopo averlo trattato lunedì scorso con la proiezione del pluripremiato “Hunger”, film che ripercorre la drammatica vicenda della violenza nelle carceri dell’Irlanda del Nord nel 1981 e della fine terribile per sciopero della fame dei detenuti repubblicani nel carcere di Long Kesh, torneremo su questo pezzo di storia d’Italia, la cui rimozione continua.
Lo faremo
Lunedì 10 dicembre, ore 21
Sala Ticozzi, Lecco – Via Ongania
Ingresso libero
con
* Mauro Palma, logico matematico e dottore in giurisprudenza honoris causa, sino al marzo 2011 è stato Presidente del Comitato Europeo per la prevenzione della tortura, organo del Consiglio d’Europa, di cui è stato membro per l’Italia dal 2000.
* Pier Vittorio Buffa, giornalista e scrittore. Nel 1982, l’inchiesta per l’Espresso “In Italia c’è la tortura?” sulle violenze perpetrate dalla polizia durante gli interrogatori gli costò il carcere. Trent’anni dopo, sempre per l’Espresso, ha raccolta la testimonianza di chi, in divisa, vi prese parte, il commissario Salvatore Genova.
Interverranno anche:
Sergio Segio, direttore dell’Associazione SocietàINformazione Onlus, lavora da oltre vent’anni con il Gruppo Abele. È nel direttivo nazionale dell’associazione Nessuno tocchi Caino e collaboratore dell’Associazione A buon diritto. Sulle vicende degli anni Settanta e della lotta armata ha scritto due libri: Miccia corta (DeriveApprodi editore); nel 2006 Una vita in Prima Linea (Rizzoli).
Cecco Bellosi, tra i soci fondatori della LILA (la Lega italiana per la lotta all’Aids) attualmente coordinatore della Comunità Il Gabbiano. Da quindici anni si occupa di persone con problemi di dipendenza da sostanze stupefacenti, senza fissa dimora, malati di AIDS. Ha scritto “”Piccoli Gulag”(DeriveApprodi editore) e molti articoli e racconti sugli anni Settanta.
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