Dopo la commissione consiliare, vendere Linee Lecco per “salvarla” è una follia
Martedì 19 marzo sera presso l’aula consiliare del Comune di Lecco si sono riunite le commissioni II e V per discutere della modifica dello statuto societario e la conseguente cessione dell’azienda che gestisce il trasporto pubblico e alcuni parcheggi cittadini: Linee Lecco. L’approfondimento si è reso necessario dal momento che, nello scorso consiglio comunale, il consigliere in quota Lega Nord, Stefano Parolari, ha presentato ben 17 emendamenti, richiedenti, per questo tipo di provvedimenti, il parere dei revisori dei conti. Degli emendamenti presentati, il primo era pregiudiziale e tendeva a rinviare la discussione, chiedendo un approfondimento (legislativo e di mercato) ulteriore. Gli altri 16, nel caso in cui non fosse stato approvato il primo, puntavano ad una modifica del bando tesi a “salvaguardare” la proprietà della sede operativa e la gestione dei parcheggi. Su tutti si è espresso il dirigente del settore, Michele Brivio, “bocciando” il primo e accogliendo i restanti, destinati -a differenza del respinto- alla discussione consiliare.
La posizione degli schieramenti, comunque, era chiara: da un lato il centrodestra che chiedeva di rallentare per poter vagliare anche altre soluzioni, attribuendo all’opposta fazione la volontà di non voler fare gli interessi dei cittadini; dall’altra una maggioranza che tenta di difendersi con argomentazioni tra loro contraddittorie. Da una parte il commissario pd Andrea Frigerio, che dichiarava decotta la società, sostenendo che “in Italia ci sono 1200 imprese di trasporto pubblico locale, facendo un rapido calcolo possiamo dire che ce ne sono quasi 10 per ogni provincia e quasi tutte sono vicine al default. In questo quadro dobbiamo ricollocare Linee Lecco per renderla competitiva”. Dall’altra, il commissario Salvatore Rizzolino (sempre pd) che decantava la solidità di bilancio della società, dichiarando che “Linee Lecco è in salute e il Comune vende per creare nuove opportunità, salvaguardando i lavoratori. Dando la possibilità a Linee Lecco di essere libera sul mercato”. Nella confusione generale, ha concluso il sindaco Virginio Brivio (pd), rincarando la dose: “l’obiettivo è di rafforzare il trasporto pubblico e nessuno sta delegando ma vogliamo tutelare anche Linee Lecco”.
Tutto questo per arrivare comunque a vendere un’azienda senza neppure un’approfondita analisi di mercato sul trasporto pubblico che, dal prossimo anno, verrà gestito su base inter provinciale, da un’unica azienda. Il che riduce le garanzie per i lavoratori, contrariamente a quanto dichiarato da chi deve difendere -spesso e volentieri senza porsi alcun dubbio, visto il disinteresse consiliare-, a tutti i costi, la svendita. Ci auguriamo che qualche consigliere si opponga, mettendo in atto, se necessario, legittime e democratiche forme di ostruzionismo.
Qui Lecco Libera
Ancora una volta si palesano le ambiguità di una classe politica che dispone dei Beni Comuni SENZA interrogarsi sul reale volere della cittadinanza, che 2 anni orsono si espresse in maniera chiara ed inequivocabile con il referendum.
Quando il volere popolare era utile ad assestare un duro colpo al già traballante governo Berlusconi, TUTTA LA SINISTRA sgomitava per mettere il cappello sull’esito referendario. Oggi invece non esitano ad ignorare quel verdetto, passando sopra il volere di 27 milioni di italiani e ben due sentenze della Corte Costituzionale.
La fretta con cui si stà regalando il Trasporto Pubblico Locale è sconcertante.
Il fatto che si possa esprimere un parere e prendere una decisione SENZA conoscere i dati di bilancio definitivi nonchè un bilancio previsionale 2013 lascia senza parole.
Sono sempre più convinto che ormai questa classe politica, a tutti i livelli, sia una MERA ESECUTRICE degli ordini provenienti dagli eurocrati. Privatizzare, svendere i Beni Comuni ed il patrimonio pubblico, a tutto spiano è il diktat.
A chi poi? Mah… Basta andare a vedere chi controlla il trasporto pubblico locale di numerosi capoluoghi di provincia del nord Italia, senza fermarsi alla primo livello, per capire chi è il mandante di queste svendite.
Che altro dire? Jawohl Frau Merkel!?