Linee Lecco, la cronaca dal consiglio comunale
20,50 – Approvata con 24 voti favorevoli 9 contrari la delibera concernente la modifica statutaria e degli indirizzi finalizzati alla cessione e alla liquidazione dell’azienda Linee Lecco.
20,35 – Bocciato anche questi ultimi emendamenti con i voti contrari del centro-sinistra e i voti favorevoli di lega nord e pdl. Si va ora alle dichiarazioni di voto relativamente alla delibera iscritta al punto 4 dell’ordine del giorno sulla modifica statutaria e la cessione totale della società Linee Lecco.
20,27 – Siamo alle dichiarazioni di voto dei gruppi che compongono il consiglio comunale. Il futuro di Linee Lecco è segnato: verrà ceduta interamente ai privati.
20,20 – Arriviamo all’illustrazione, discussione e votazione dell’ultimo pacchetto di emendamenti. Si tratta dei numeri 10,11,16,17.
20,17 – Ennesima bocciatura: questa volta gli emendamenti, riferiti all’area dell’immobile che è oggi sede della società il cui destino è ormai segnati, trovano il consenso del pdl e della lega nord ma la contrarietà della maggioranza di centro-sinistra.
20,03 – Altro pacchetto di emendamenti che, per coerenza, vanno discussi e votati insieme. Sono i numeri 8,9,14,15. Palla che ripassa a Parolari (lega nord).
20,01 – Respinto anche questo pacchetto di emendamenti, riguardanti aspetti meramente tecnici. La maggioranza li boccia, insieme al pdl. Lega favorevole.
19,36 – Parola ancora al consigliere leghista, il quale illustra gli emendamenti 4, 5, 6, 7, 12 e 13 che vanno discussi e votati insieme poiché collegati fra loro.
19,32 – Si prosegue in maniera spedita. Bocciato anche il terzo emendamento: sempre 9 i favorevoli e 23 i contrari.
19,29 – Si prosegue con l’illustrazione del secondo emendamento (il quale chiede la soppressione di un paragrafo), sempre a firma del consigliere leghista Parolari. Si vota: favorevoli 9, contrari 23. Emendamento non approvato.
19,24 – Bocciato l’emendamento illustrato poco fa dal consigliere Parolari: il gruppo pdl si astiene nella votazione.
19,15 – La discussione prosegue nel clima di ieri. Il centrosinistra è compatto, l’opposizione indossa i pani di chi vuol mediare, offrendo l’opportunità del rinvio a chi non è convinto dello “strappo” voluto fortemente dalla Giunta. Tentativi comunque vani.
19,12 – Emendamento Parolari. Una sola richiesta d’intervento della maggioranza, da parte del consigliere Salvatore Rizzolino. “Grande rispetto per il lavoro svolto dal consigliere Parolari. Questo emendamento (che chiede di non vendere Linee Lecco) però sovverte la volontà politica della maggioranza, quindi non può trovare il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico”.
18,59 – “Qualsiasi consigliere, data la mancanza di dati (riferiti al bilancio, nda), potrebbe tranquillamente fare ricorso al Tar”. Così Parolari. “Io non riconosco legittimo, dal punto di vista politico, che noi ci poniamo queste restrizioni perché nessuna legge impone al Comune di vendere Linee Lecco. Non è un male, non è reato, ma secondo me è un percorso errato”. E ancora: “Il referendum del 12 e 13 giugno 2011 entra nella legislazione in maniera importante, considerando anche l’intervento successivo della Consulta, e di fatto il popolo italiano ha definito, attraverso l’abbattimento della legge Brunetta, che i servizi pubblici locali possono essere affidati in via in house all’interno della normativa europea. Vuol dire che il popolo italiano, piaccia o non piaccia, ha definito non negoziabile questo principio”.
18,52 – Numero legale raggiunto, la seduta può iniziare. Parola al consigliere comunale Parolari (Lega Nord) per presentare gli emendamenti.
Martedì 26 marzo, seconda seduta dopo la chiusura della discussione sul provvedimento di cessione di Linee Lecco.
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La cronaca (aggiorna la pagina) dal consiglio comunale della discussione relativa alla (s)vendita della società che gestisce il trasporto pubblico locale, Linee Lecco.
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Linee Lecco: il consiglio è aggiornato a questa sera (martedì 26). Manca l’ufficialità -la votazione- ma i passi decisivi sono stati effettuati. La cronaca, in ogni caso, proseguirà. A più tardi
22,51 – Il sindaco conclude il giro, prima dell’annunciata cessione. Il tragitto è segnato: tanti saluti a Linee Lecco.
22,43 – Paradossi lecchesi. Pasquini (pdl): “Diciamocelo: il privato non è migliore del pubblico nella gestione dei servizi pubblici locali”. Dai banchi del pd: “Neanche il pubblico”. I ruoli, sempre che esistano, s’invertono.
22,26 – Evidentemente interessata, il consigliere Irene Riva (pd) preferisce disegnare. Da quaranta minuti. Con tutto il rispetto per i lavoratori della società che, da cinque ore, ascoltano in maniera civile. L’interessata s’è offesa. “Non conoscete le tecniche di attenzione”. Quando il consiglio si riscopre cabaret!
22,22 – Buizza (pd): “Ai cittadini non interessa il colore del bus. A loro interessano puntualità, cortesia e frequenza”. Con questa (banale) ragione, anche Buizza sdogana una politica fallimentare: la privatizzazione.
22,16 – “Per garantire i posti di lavoro, per garantire i servizi, esiste una sola strada -mi spiace dirlo- bisogna vendere”. Ezio Venturini (idv) smentisce se stesso nel giro di due settimane. Per “onestà intellettuale” riconosce il merito della (s)vendita. “Non si può giocare con falsi populismi”. Un errore politico grave, per conto nostro, anche da parte della piccola minoranza della maggioranza.
22,06 – Interviene Stefano Chirico, ciellino in quota pdl. Si posiziona nella scia della giunta Brivio nel nome della “sussidiarietà”. Grimaldello formigoniano che ci si augurava il centrosinistra potesse disarmare. Anche questa sera abbiamo avuto la plastica dimostrazione del contrario. Su questioni nodali, una certa parte della destra (tendenza Cl) e una parte non indifferente del pd lecchese sono in perfetta sintonia.
22,05 – Frigerio (pd): “La crisi ci porta a cedere la società”.
21,50 – La parola passa a Giovanni Colombo (Lega Nord), consapevole che cavalcare il cavallo, oggi, conviene. Smentendo vent’anni di privatizzazioni firmate centrodestra. Ma non si risparmia. “La garanzia per i lavoratori è nulla. Vista la situazione che c’è, è importante guardare alle famiglie che ci sono dietro”.
21,48 – Il consigliere Colombo (pd) sostiene la cessione di Linee Lecco: “Non è più vero che piccolo è meglio. Linee Lecco deve crescere e oggi è troppo piccola. In definitiva, bisogna integrarla con una società di struttura più ampia”.
21,45 – Lunga disamina di Mauro Piazza (pdl) che imbarazza i consiglieri di maggioranza. La destra è alla sinistra del pd.
21,33 – Mauro Piazza (pdl), ex dellutriano: “Noi siamo a favore della privatizzazione di Linee Lecco. Lo siamo sempre stati”. La ragione migliore per votare contro la cessione della società. Sapranno coglierla i consiglieri pd?
21,26 – Magni (Prc-Sel): “Il pd è una caserma”. I consiglieri interessati -evidentemente in difetto- s’incazzano.
21,22 – “Ve la sentite di prendere una decisione così grave al buio? Fateci esaminare i dati di bilancio della società, così potremo decidere. Questa operazione avrà un costo, dopo la vendita dovremo pagare il contratto di servizio”, conclude così Castelli.
21,20 – Interviene l’ex ministro Roberto Castelli (Lega Nord), assente da tempo in aula consiliare: “La norma citata da Brivio è colpa del centralismo di Roma. Non abbiamo dati di bilancio, non c’è una clausola di chiusura. Se facciamo l’asta e va deserta, cosa facciamo?, la regaliamo?”.
21,16 – “Sono un ignorante, non ho fatto greco come l’amico Castelli. Crisi significa crescere, non scappare”. Applausi dal fondo dell’aula consiliare al discorso di Parolari, ascoltato in silenzio tombale.
21,14 – “Linee Lecco: possiamo normativamente continuare a possederla ed è sostenibile in termine economici. La società è un valore non negoziabile”, ancora Parolari (Lega Nord). “I miei emendamenti richiedono meditazione, togliere l’inquinamento della ragione e decidere giustamente, cosa che in questo momento manca a questo consiglio. Nessuno ci corre dietro, c’è solo una volontà politica”.
21,12 – Parolari (Lega Nord): “Avessi fatto io questa delibera avrei avuto le femen in ufficio”.
21,06 – Anche la seconda pregiudiziale è bocciata dal centrosinistra, con il voto (ininfluente) del ciellino Stefano Chirico (pdl).
21,02 – Giorgio Buizza (pd) si prende l’onere di respingere anche la seconda pregiudiziale. “La volontà di arrivare a scelte convinte e condivise è chiara. Non c’è nessuna artificiosa accelerazione del processo, perché se si vuole arrivare alla sistemazione di questo problema è opportuno che si abbiano tutti i tempi e fare le scelte. Nulla compromette il percorso successivo, qualora lo Stato e la Regione assumesse decisioni in contrasto con quanto stabilito oggi”. Grande idea di Buizza: vendere e poi, se capita, ricomprare. Tra i banchi dell’opposizione si sorride. Nel frattempo rientra l’assessore competente, Vittorio Campione (pd).
21,00 – “Non potete andare in piazza a raccogliere le firme per il referendum e poi votare in maniera diversa”. Così Pasquini (pdl), in veste di statista mancato.
20,57 – La seconda pregiudiziale è illustrata. La Lega batte duro sulla cessione, per fini elettorali che non sfuggono. Pasquini (pdl): “State commettendo un errore. Questo non è il tempo delle scelte, la direzione era già presa, avevamo deliberato di cedere una quota minoritaria di Linee Lecco. Oggi, a distanza di un anno, andiamo a votare un’altra cosa (la cessione integrale, nda). Noi andiamo a vendere una società interamente pubblica senza conoscere la gestione finanziaria”.
20,52 – Il centrosinistra vota compatto, salvo Magni (Prc-Sel). Insieme al consigliere Idv Ezio Venturini. La pregiudiziale “prendi tempo” di Magni è respinta. La parola passa alla Lega Nord. Le tappe sono forzate, la cessione si avvicina. Tra le braccia stringiamo un cartello: “Svendesi Linee Lecco, rivolgersi alla giunta Brivio”.
20,50 – Stefano Citterio (pd) interviene per proporre la bocciatura della pregiudiziale di Magni: “Riteniamo che il tempo degli approfondimenti sia scaduto”. Legge una dichiarazione già scritta, ottimo lavoro!
20,48 – “Questa società è utile o inutile per i cittadini di Lecco. Se sì, facciamo il possibile per farla rimanere in mano al Comune di Lecco. Anche aspettare l’ultimo giorno per prendere una decisione, altrimenti se vogliamo fare un’operazione di altra natura diciamolo. Non si spiega questa fretta, aspettiamo la fine dell’anno”, così De Capitani (Lega Nord). Il posto dell’assessore all’ambiente e mobilità, Vittorio Campione (pd), è -come spesso accade- vuoto.
20,45 – Solo De Capitani (Lega Nord) si proclama a favore della pregiudiziale di Magni. Un gesto di sportività politica, dato che i consiglieri della maggioranza han fatto gli struzzi. “Condivido lo spirito della richiesta presentata da Magni. Sostanzialmente si chiede di avere più tempo per valutare le questioni relative a Linee Lecco”.
20,41 – Sandro Magni (Prc-Sel) solleva un punto sacrosanto: “Questa amministrazione non è stata capace di coinvolgere i cittadini”. Il punto “partecipazione” lo conosciamo bene. Peccato che lo stesso consigliere ha ignorato la nostra denuncia circa lo stravolgimento del regolamento del referendum consultivo. Ora si passa alla votazione della pregiudiziale di Magni.
20,39 – Ernesto Palermo (gruppo misto) è impegnato al cellulare. In zona pd, salvo eccezioni, regna il disinteresse. Il centrodestra segue con maggior attenzione. Magni rievoca il referendum del giugno 2011 e la “richiesta di democrazia partecipativa”.
20,37 – Magni: “È stata appena eletta una nuova assemblea regionale. In via prudenziale ritengo che prendere del tempo sia utile, per valutare con maggior certezza il che fare”.
20,35 – “Avendo due richieste di sospensione dell’argomento (la cessione di Linee Lecco, nda) abbiamo la necessità di chiedere ai due presentatori di illustrarle, dopodiché si esprimerà il consiglio”. Sempre Alfredo Marelli, presidente del consiglio comunale. Vociare tra i banchi del consiglio. Parola a Magni (Prc-Sel) e ai leghisti.
20,33 – “Problema procedurale”, afferma Marelli, il presidente del consiglio comunale. Venturini (Idv) ha ritirato la firma dalla pregiudiziale che chiedeva lo stralcio della delibera in votazione. Rimane solo quella a firma Magni (Prc, Sel). A cui se ne aggiunge una seconda, in quota Lega Nord, che chiede lo stralcio dell’oggetto in odg.
20,31 – “Questa sera ci viene chiesto di guardare oltre. Mettere in condizione di espletare i servizi secondo i bisogni di mobilità con strumenti idonei”. Sempre Brivio.
20,29 – “Siamo in ritardo, non c’è nessuna accelerazione. Semmai il rispetto di un impegno già preso”. Virginio Brivio.
20,26 – La responsabilità principale della vendita è in capo ad una norma voluta e votata dal governo Berlusconi, quella che impone agli enti locali tra i 30mila e 50mila abitanti una sola partecipazione. Così il sindaco Brivio nella sua relazione introduttiva. Molta attenzione tra il pubblico, composto da stampa e lavoratori di Linee Lecco.
20,23 – Si parte, parola al sindaco Virginio Brivio, convinto sostenitore della cessione di Linee Lecco.
19,45 – La discussione del punto è ancora lontana. È il momento delle domande di attualità poste dai consiglieri agli assessori competenti.