Area Leuci, tra “illazioni” e trasparenza
(foto da Resegoneonline)
Maggior prudenza e minor ipocrisia dinanzi alla nostra circostanziata (e preoccupata) lettera riguardante il futuro della Leuci avrebbero garantito all’assessore Armando Volonté una figura migliore.
A chi gli ha chiesto di rispondere alle nostre precise osservazioni sui contenuti dell’accordo in divenire tra istituzioni locali, proprietà Leuci e imprenditori, l’interessato avrebbe risposto: “chissene”, “la sua (nostra) lettera si basa sul nulla e su presupposti sbagliati”, “loro sono di parte e prendono posizione di parte”, “presupposti e illazioni non so da che parte presi” spesi “sulla pelle dei 40 lavoratori”, “oggi non ci sono impegni precisi”, “tutto fatto alla luce del sole”.
Gli è andata male. Nel solo interesse della città e dei lavoratori -a discapito della credibilità dell’assessore- pubblichiamo il documento dal quale abbiamo tratto le preoccupate conclusioni e formulato le conseguenti domande. Ben consapevoli della prevedibile reazione degli interessati (illazioni, falso, tesi non dimostrabili) avevamo già riportato ieri i contenuti della bozza di lettera, limitandoci a eliminare soltanto le virgolette.
Ecco dunque l’informativa/relazione della Provincia di Lecco.
La data chiave è il 21 gennaio 2014, dove, secondo l’ente Provincia di Lecco, è avvenuto quel che è riportato:
“Inoltre la Provincia di Lecco si fa carico della predisposizione di una bozza di lettera d’intenti per la parziale reindustrializzazione dell’area Leuci di Lecco, che viene presentata ai componenti del gruppo di lavoro ristretto in occasione di un incontro tenutosi in Prefettura il 21 gennaio 2014 alla presenza del Prefetto di Lecco Antonia Bellomo. Nella bozza di lettera d’intenti, che annovera tra i firmatari la Provincia di Lecco, il Comune di Lecco, la Leuci S.p.a., la Combustion & Energy S.r.l. e la Vitali Consulting S.r.l., le parti convengono che:
– la Provincia di Lecco si impegna a predisporre la bozza di un PATTO TERRITORIALE PER LA PARZIALE REINDUSTRIALIZZAZIONE DELL’AREA LEUCI, che sarà firmato contestualmente alla conclusione della trattativa tra gli imprenditori e all’avvio delle procedure per la variazione della destinazione d’uso di una porzione dell’area;
– l’impresa Leuci S.p.a. conferma la disponibilità a vendere l’immobile identificato come “magazzino materie prime”, che insiste su una superficie di circa 7.000 mq;
– l’impresa Leuci S.p.a. conferma il suo interesse affinché la restante parte dell’area di sua proprietà possa avere una diversa destinazione d’uso e a tal fine presenterà delle osservazioni al P.G.T. che il Comune di Lecco adotterà il 24 gennaio 2014;
– la Leuci S.p.a. conferma che la sua disponibilità alla vendita dell’immobile identificato come “magazzino materie prime” è condizionata al cambiamento di destinazione d’uso della restante parte dell’area;
– le imprese Combustion & Energy S.r.l. e Vita Consulting S.r.l. confermano l’impegno a portare avanti la trattativa per l’acquisto dell’immobile e di perfezionare l’operazione nel più breve tempo possibile;
– in riferimento all’assunzione di nuovi lavoratori che le imprese Combustion & Energy S.r.l. e Vita Consulting S.r.l. hanno già previsto nei loro piani di sviluppo aziendali, i lavoratori della Leuci,S.p.a. avranno diritto di precedenza;
– il Comune di Lecco conferma l’impegno ad avviare le procedure previste dalla legge affinché, conformemente al Patto Territoriale, una parte dell’area stessa possa avere una diversa destinazione d’uso”
Dunque, chi ricorda male (eufemisticamente)? L’assessore Volonté -che, colto di sorpresa, accusa chi sostiene il vero di fare “illazioni sulla pelle di 40 lavoratori”- o la Provincia di Lecco?
A questo punto riproponiamo le domande sul futuro della Leuci all’amministrazione, prendendo atto della totale mancanza di credibilità di un assessore al quale il sindaco dovrebbe immediatamente revocare le deleghe.
– In forza di quale mandato il Comune di Lecco avrebbe confermato un precedente impegno a cambiare destinazione d’uso all’area Leuci, contraddicendo quanto deliberato dal Consiglio comunale non più tardi di un anno e mezzo fa? Secondo quali valutazioni o passaggi istituzionali?
– Vi sono già state delle proposte da parte della proprietà a riguardo del destino di quelle superfici (residenziale, commerciale, altro)?
– Data l’area messa a disposizione da Leuci Spa (7mila mq), è ancora ipotizzabile un polo produttivo credibilmente alternativo in grado di assorbire i lavoratori della Leuci?
– Stando agli accordi più recenti, quanti posti di lavoro sarà in grado di assicurare (assorbendoli) il ridimensionato polo alternativo?
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