‘Ndrangheta a Lecco: la figura di Giacomo Trovato

nella foto: Giacomo Trovato

Tutte le persone coinvolte e/o citate a vario titolo, anche se condannate nei primi gradi di giudizio, sono da ritenere innocenti fino a sentenza definitiva.

Per alcuni è sempre stato il “figlio di Mario”, per altri “quel fetuso del figlio di Mario”. La cosa certa è che quel Mario faccia di cognome Trovato. Quel Mario Trovato, 61enne tra qualche mese, che fu uomo di fiducia del fratello Franco, capo incontrastato della ‘Ndrangheta lecchese e non solo. Quel Mario Trovato che, secondo la sentenza Wall Street diventata definitiva nel febbraio 2002, vanta un curriculum di tutto rispetto: nell’associazione mafiosa “Flachi-Trovato-Schettini”, colpita duramente verso gli inizi degli anni ’90, fu infatti “incaricato di operare nel territorio lecchese, nell’investimento e nella cura delle imprese economiche acquisite con i proventi dell’attività delittuosa”. Ad esempio la pizzeria “Tartaruga”, la società di intermediazione finanziaria “Finadda” e le S.r.l. Eureka e Città Arredo. Nel 2005, dopo una brevissima detenzione, è stato scarcerato.

Suo figlio, quel “figlio di Mario”, si chiama Giacomo Trovato ed è 37enne da poco. Nel marzo scorso è stato condannato in primo grado a 18 anni di carcere in quanto membro di spicco della rigenerata cosca mafiosa dello “zio Franco”. Qualche giorno fa, invece, è stato assolto in appello (dopo l’assoluzione in primo grado) per il brutale omicidio dell’ex pugile Francesco Durante, avvenuto a Milano nel maggio del 2000. La sentenza Oversize (19 marzo 2009) ha indicato Giacomo Trovato come una delle pedine più rilevanti dell’organizzazione criminale di “nuovo conio”. Rilevante perché capace, in caso di necessità, di ricomporre contrapposizioni tra galletti dello spaccio o bravacci del malaffare. E’ il caso di Totò Pisani e un tal ” ragazzino, operaio di Scola”; oppure di Filippo Bubbo e Giancarlo Schipani, reo quest’ultimo d’aver procacciato una partita di cocaina a bassa percentuale di purezza. “A Lecco, nel mondo della delinquenza, era considerato la persona più idonea a risolvere le controversie”, così la sentenza Oversize descrive Giacomo Trovato. L’insolito “mediatore” era abituato a concedere udienza presso il suo bar, l’ex bar Smile di via Torri Tarelli, zona Lungolago. Conciliatore sì, ma anche scaltro e “maggiormente cimentato” nel traffico di stupefacenti. “Ben addentro alle questioni relative alle alleanze con le altre organizzazioni ‘ndranghetiste”, specialmente con quella degli Arena di Isola Capo Rizzuto. Giacomo Trovato deve però gran parte delle sue fortune al padre Mario. Il legame familiare è così forte che è proprio Giacomo, inchiodato da un’intercettazione del marzo ’05, a sottolinearne il valore: “Mio papà quando esce, poi vediamo. […] Che mio papà li picchia, cioè mio papà gli alza le mani. […] Mio papà li picchia proprio sul muso”. Monito chiaro ai componenti della disprezzata “Banda del cappotto”, colpevoli d’aver disobbedito a precise logiche gerarchiche interne all’associazione criminale. Nell’aprile ’04 è poi lo stesso “papà Mario” a dar lezioni al figlio, direttamente dal carcere: “quando sei una famiglia grande, la gente, anche se tu non fai niente, però ti teme lo stesso perché dice che questi sono in tanti…”. Mario Trovato è instancabile: lavora anche dal carcere di Livorno. Il suo attivismo è un prezioso spunto per comprendere al meglio le future mosse del figlio. Per tutelare la prole, “papà Mario” sente Pierino Marchio (13 anni e 3 mesi in primo grado in Oversize). Poi, per quanto riguarda le “attività”, il principale contatto è Federico Pettinato, imprenditore di Galbiate, condannato a 9 anni in primo grado in Oversize. E’ l’11 febbraio 2005 quando, a colloquio con il cognato Palmerino Rigillo (9 anni pure lui in Oversize), Mario Trovato si preoccupa affinché Pettinato, chiamato “questo” o più semplicemente “Federico”, si dia da fare per “ritirare qualche attività”, il tutto non “appena esco”. Il 9 agosto del 2005 le porte del carcere di Livorno si aprono: Mario Trovato torna in libertà. Federico Pettinato prende il telefono e compone il numero di Pino Trovato, fratello di Mario, per “informarsi” su chi sia andato a prelevarlo a Livorno. Qualche settimana dopo, il 25 agosto, Pettinato, Mario Trovato e Giacomo Trovato si ritrovano a Lecco, circostanza confermata da un appostamento delle forze dell’ordine. Il 6 settembre è la volta della chiacchierata presso il locale “Medigan” di Merate, di cui Luigina Pettinato – sorella del galbiatese Federico – è titolare. Questa volta Mario se n’è rimasto a casa, a Lecco, per l’obbligo di soggiorno che lo riguarda. Il figlio Giacomo si incontra con Vincenzo Falzetta, detto “Banana” (12 anni per mafia in Oversize) e Federico Pettinato. Federico Pettinato-Giacomo Trovato-Mario Trovato, un triangolo imprenditoriale di tutto rispetto. Il 30 agosto del 2005 Giacomo Trovato parla con la moglie delle strategie adottate dal padre che vedono in Pettinato il punto di snodo (“Gli dico a Federico di prendere questo…”). Una discussione, quella tra marito e moglie, che non è dato sapere se abbia raggiunto lo scopo prefissato: “Federico oggi…Federico proprio l’Orsa la prende…”. Il locale l’avrebbe dovuto prendere in gestione l’esperto e navigato “Banana”, Vincenzo Falzetta. Dopodiché non se ne fece nulla.

Di sicuro un’attività se la sono “presa”, come le loro stesse voci affermano. Ed è proprio l’ex Bar San Martino, sito in via Pasubio, che i più conoscono come la pizzeria046“. Tributo a Valentino Rossi? Il 16 settembre 2005, sul marciapiede di fronte al locale, ecco spuntare Mario Trovato e il cognato Palmerino Rigillo, ras di Marcedusa. Il 29 dello stesso mese un altro avvistamento becca Mario Trovato in compagnia di Antonio Pronesti e Federico Pettinato. Nessuna mossa viene fatta senza avvertire il boss, quel “Franco ‘o calabrese” che ad Ascoli Piceno sta scontando l’ergastolo: Franco Trovato. Il 15 settembre è infatti Rigillo a rassicurare il capo: Mario “ha trovato un localicchio…un bel bar paninoteca”. Addirittura lo informa del fatto che “Federico ci dà una mano”. Cioè: Federico Pettinato. Pure “Banana” avrebbe dato una mano: “10-15 per avviarsi”, una percentuale tutt’altro che trascurabile. La difesa di Giacomo Trovato e quella di Pettinato sostengono legittimamente che nessun euro sborsato sia riconducibile all’imprenditore Pettinato o allo spicciafaccende Falzetta. E’ la sentenza, però, a parlare chiaro: ci sarebbe stata infatti una “regolamentazione dei pagamenti non coincidente con quella dichiarata nel menzionato atto pubblico (quello di cessione di azienda, nda)”. E’ il 14 settembre quando Pettinato, al telefono con Mario Trovato, suggerisce di dichiarare un prezzo di acquisto più alto dei “110 in fattura”: “tanto le tasse mica le paghi tu”. Vicenda a dir poco interessante quella della pizzeria “046”, o più precisamente “046 s.a.s. di Trovato S. & C.” di via Pasubio 19 a Lecco. E’ datato 12 ottobre 2005 l’atto di compravendita tra Koivv Veroonika (cedente) e la “046” (cessionario) stipulato presso lo studio del notaio Laura Bonacina di Valmadrera. Inizialmente i tre soci sono i tre figli maschi di Mario Trovato: Giacomo (’73), Franco (’74) e Rolando (’81). L’11 novembre cambia qualcosa. Escono di scena Franco e Rolando ed entra Stefania Shanna Trovato (’87). Quest’ultima come “socio accomandatario”. Da “socio amministratore”, Giacomo diventa più semplicemente “socio accomandante”. Secondo una visura camerale eseguita nella fine del gennaio scorso, tale carica continua ad essere ricoperta dal “figlio di Mario”, nonostante la pesante condanna in primo grado a 18 anni per mafia del marzo scorso.

Duccio Facchini

6 pensieri riguardo “‘Ndrangheta a Lecco: la figura di Giacomo Trovato

  • 11 Marzo 2010 in 22:03
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    Giù il cappello a Duccio.
    questo è giornalismo e militanza.
    L’informazione ed il sapere sono un’arma dirompente.
    Ora non si può dire che “non sapevamo”.
    Grazie o per “colpa” di Duccio ora siamo costretti ad assumerci almeno delle piccole responsabilità.
    Individuali e collettive

  • 16 Marzo 2010 in 00:07
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    L’ho letto di un fiato e dopo una serata a vedere cos’è stata e cos’è la mafia in Sicilia attraverso i documentari di Lucarelli, ti rendi conto che anche a Lecco sei circondato dalla criminalità organizzata.
    Grande precisione e serietà
    grazie Duccio

  • 27 Aprile 2010 in 12:58
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    Spettabile Lecco libera, scrivo alle persone che sostengono questa battaglia per non lasciare al degrado la wall-street, sono d’accordo con voi, è giusto pensare e ricollocare certi posti inutilizzati, per il bene della società, sono comunque allibita da una questione poco chiara, e mi piacerebbe chiarirla, ho letto la vostra “biografia”di Giacomo TRovato, e mi stupisco del fatto che per giornalisti come voi che siete per le cose giuste, che abbiate scritto solo ciò che ormai da anni si legge sul giornale di lecco, ecc…solo ciò che conviene dire e che fa scalpore nell’opinione pubblica, io sono invece abituata, a pormi delle domande e cercare delle risposte non in apparenza giuste che fanno scalpore ma a risposte vere, anche qualche volta scomode.
    Prima domanda da porsi, a mio avviso, chi è veramente Giacomo Trovato, è quella persona pericolosa, che si descrive o forse, è colpevole si di qualcosa, che per quel qualcosa sta pagando troppo, chi conosce o sente di qualcuno che per le accuse rivolte a Giacomo, è condannato a 18anni?????
    Forse paga, per essere figlio di Mario Coco Trovato????
    Da anni, se una qualunque persona ammazza, violenta o che so io, paga molto di meno, o si viene condannato a 30anni, ma ne sconta si o no 10???
    Io personalmente non penso che Giacomo sia un santo, ma non penso nemmeno che sia un mafioso, così di alto rango.
    Può essere forse, che da quando a Lecco si è dichiarato guerra a Franco Coco, anni fa allora ogni persona collegata a lui ne ha dovuto pagare le conseguenze?????Colpevole, o no?????
    Poniamoci queste di domande???Il dubbio non può giustificare una condanna di massa, oltre che a manipolare i giudici.
    I miei non sono dubbi a casaccio sono dubbi leciti, specialmente quando le ultime condanne che riguardano il Sig.Giacomo Trovato, sono state mosse da un certo Sig. DANNY ESPOSITO, il quale accusa tutti e di più, ormai nella rosa, dei pentiti, accreditati dell’accusa, ma chi legge ciò che ho scritto ed è di Lecco, sa chi è Danny Esposito, e come dichiarato da lui …;FACCIO USO DI COCAINA, VIA NASO DA QUANDO AVEVO 15ANNI,……………………………..ecc…
    Come si può ritenere collaboratore attendibile, un ragazzo di appena 30anni, oggi che all’epoca delle dichiarazioni ne aveva, 20-22 si e no, che è drogato,conclamato da lui stesso?????
    Forse una dose di coca, offerta, in cambio di dichiarazioni utili, a loro, anche se non conta che siano vere o no,……?????????????????????????
    Io questo non posso saperlo, so solo per certo che il Sig. Denny, vive in Italia, in giro libero, stipendiato, e finanziato dallo Stato, da almeno 5 anni, chi è drogato e come Danny, cioè un’insulto alla vita umana, un rissoso, una vita bruciata,…….inutile, non avrebbe accettato di dire qualunque cosa in cambio di un buon tenore di vita????????????????????????
    Perchè non ha accettato un confronto, in tribunale, con le persone che accusava, ma si è fatto vedere per così dire solo in video conferenza,??????Forse perchè chi fa uso di droga o simile, non ha abbastanza sicurezza di ciò che dice, e di ricordarsene, anche davanti agli interessati?????
    Queste son domande da porsi???
    Penso di si, e penso che il Sig.Duccio Facchini, sia un buon giornalista leggendo che è così ben informato, spero si documenti anche su questi fatti che non tornano, ………….
    Conclusione, penso si sia tutti daccordo sul fatto che se si sbaglia si deve pagare, ok, ma ci vuole un giusto giudizio, una giusta pena, per ogni reato, ……..o queste condanne sono tutte state influenzate dal cognome, e non si è guardato in faccia nemmeno la persona, ricordiamoci che Franco CocoTrovato, è stato condannato più di 13anni fa, ed è dentro, concentriamoci sugli extracomunitari che, stanno prendendo piede con la loro di criminalità organizzata.

    Distinti Saluti
    M.E.

  • 13 Aprile 2011 in 02:51
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    Concordo pienamente con tutto ciò che scrive M.E.
    Il suo scritto mi da una speranza,mi fa pensare che esistano ancora persone giuste
    persone corrette che riflettono e si fanno delle domande,senza limitarsi a giudicare….Franco Trovato è in carcere da quasi 20 anni…..ridicolo usarlo ancora come capo espiatorio dopo anni e anni…..Il Signor Duccio Facchini menzogne e diffamazioni ne ha dette e scritte tante,ne ho più che le prove,con le sue menzogne ha fatto soffrire delle persone,dei bambini innocenti,chi è il cattivo ??? Un giornalista serio scrive informazioni e fatti veri,non calunnie e falsità….
    Ed è vero….chi abita a lecco il pentito Denny Esposito lo conosceva bene,per via dei suoi trascorsi burrascosi…xò lui è libero,mentre Francesco Poerio è stato ammazzato e non è stato vittima neppure con due proiettili in corpo,perchè sua cugina ha sposato un Trovato,cosi Giacomo Trovato prende 18 anni per essere il figlio di,mentre l’assassino di Poerio ne prende 12. Dovrebbe parlare di questo il Signor Duccio Facchini. O dovrebbe organizzare manifestazioni contro i pedofili,gli stupratori,gli assassini…l’assassino di Yara è ancora in giro….a questo penso,per questo farei le manifestazioni,non contro un uomo,definito da lui stesso”sua imminenza Franco Trovato”rinchiuso da quasi 20 anni in 41 bis….

  • 29 Giugno 2011 in 08:26
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    A volte la gente parla proprio per niente… andassero a dirle in faccia certe cose
    anche perche’ … Giacomo sapete tutti dove trovarlo :)

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